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Le 10 canzoni più belle dei Jamiroquai

Ripercorriamo la carriera della band del grande Jay Kay attraverso una selezione di alcuni dei loro brani più iconici

Autore Billboard IT
  • Il30 Dicembre 2024
Le 10 canzoni più belle dei Jamiroquai

Foto di Midori Tsukagoshi

I Jamiroquai sono una delle band più innovative e influenti della scena musicale internazionale, capaci di mescolare con maestria funk, acid jazz, elettronica e pop in canzoni memorabili. Fondata nel 1992 dal carismatico cantante Jay Kay (nome d’arte di Jason Luís Cheetham), la band britannica è riuscita a creare un sound unico che ha attraversato i decenni, mantenendo sempre un forte impatto sul pubblico e sulla critica. In questo articolo esploreremo la carriera dei Jamiroquai, dalla loro formazione ai successi globali.

Nell’attesa di vederli dal vivo a Milano nel 2025, ripercorriamo la loro carriera e i loro successi più significativi.

Gli inizi

I Jamiroquai si formarono a Londra nel 1992. Il cantante Jay Kay aveva una passione per il funk degli anni ’70 e la musica soul ma subiva anche l’influenza crescente delle sonorità elettroniche. La band, inizialmente composta da Kay e un gruppo di musicisti, prese il nome da “jam” (riferendosi al termine musicale) e “iroquai”, che si ispirava a una tribù indigena del Nord America.

Nel 1993 la band firmò con la Acid Jazz Records, etichetta che si specializzava in una fusione di jazz, soul e funk, creando il terreno fertile per il loro primo album. Emergency on Planet Earth fu pubblicato nel 1993, diventando rapidamente un successo in Gran Bretagna. Con questo album i Jamiroquai riuscirono a mescolare elementi del funk classico con la nuova scena elettronica che stava emergendo, con tracce come When You Gonna Learn e Too Young to Die, che catturarono immediatamente l’attenzione del pubblico per la loro freschezza e il loro suono innovativo. Il mix di groove, melodie e temi sociali divenne il marchio di fabbrica della band.

Il successo internazionale

Dopo il successo di Emergency on Planet Earth, i Jamiroquai pubblicarono The Return of the Space Cowboy nel 1994, che continuava a esplorare il loro mix di funk, jazz ed elettronica. Con brani come Space Cowboy e Half the Man, l’album consolidò la loro popolarità in Europa e negli Stati Uniti, grazie anche all’inconfondibile voce di Jay Kay, che mescolava energia e melodia con grande naturalezza.

Il vero e proprio salto nel mainstream, tuttavia, arrivò nel 1996 con l’album Travelling Without Moving, che li portò al successo mondiale. Il disco conteneva il celebre singolo Virtual Insanity, che divenne un vero e proprio inno globale. La canzone, con il suo groove travolgente e il suo video musicale iconico, che vedeva Jay Kay ballare in uno studio che ruotava su se stesso, divenne uno dei brani più riconoscibili degli anni ’90. Travelling Without Moving segnò un punto di svolta per la band, fruttando loro una grande visibilità internazionale e facendo di Virtual Insanity uno dei brani più amati del decennio.

Il successo di Travelling Without Moving fu straordinario: l’album ha venduto oltre 10 milioni di copie in tutto il mondo ed è stato premiato con numerosi riconoscimenti. La fusione di funk, acid jazz e sonorità elettroniche, unita all’eccezionale talento di Jay Kay come performer, ha dato vita a uno degli album più significativi della musica degli anni ’90.

L’evoluzione e la sperimentazione

Negli anni successivi, i Jamiroquai continuarono a esplorare nuove frontiere musicali, senza mai abbandonare il loro stile distintivo. Nel 1999, la band pubblicò Synkronized, che consolidò ulteriormente la loro posizione di leader nella scena musicale globale. L’album conteneva il singolo di successo Canned Heat, che divenne uno dei brani più iconici della band, grazie al suo irresistibile groove funk. Synkronized segnò anche un’evoluzione nel suono del gruppo, con l’adozione di nuove influenze elettroniche e un approccio più sperimentale alla produzione.

Nel 2001 uscì A Funk Odyssey, un album che continuò la sperimentazione sonora, mescolando funk, dance music ed elettronica. Con brani come Little L e Love Foolosophy, l’album si distaccò parzialmente dai suoni più “live” dei precedenti lavori, virando verso una maggiore produzione elettronica e synth, ma mantenendo intatto l’approccio funky e la qualità della composizione. A Funk Odyssey è considerato da molti come uno dei lavori più accessibili e radiofonici dei Jamiroquai, pur mantenendo la loro distintiva originalità.

Gli anni Duemila

Dopo un periodo di relativa tranquillità, nel 2005 i Jamiroquai tornarono con Dynamite, un album che mescolava ancora una volta funk, soul ed elettronica, ma che faceva anche incursioni in nuovi territori musicali, con canzoni come Seven Days in Sunny June e Feels Just Like It Should. Sebbene Dynamite non raggiunse i picchi di successo commerciale dei dischi precedenti, continuò a mantenere intatta la capacità dei Jamiroquai di creare musica coinvolgente e di qualità.

Nel 2010, dopo una lunga pausa, arrivò Rock Dust Light Star, che segnò un ritorno a sonorità più organicamente funk e soul, pur mantenendo l’elettronica come elemento distintivo. Il singolo White Knuckle Ride portò un po’ di freschezza al suono della band, ma l’album nel suo complesso non ebbe lo stesso impatto globale che avevano avuto i dischi precedenti. Nonostante ciò, Rock Dust Light Star rimase apprezzato dai fan di lunga data per la sua continuità stilistica e la qualità della scrittura.

Gli ultimi anni

Nel 2017, dopo anni di attesa, i Jamiroquai pubblicarono Automaton, un album che segnò un ritorno al suono futuristico e alla sperimentazione elettronica. Il disco esplorava temi legati alla tecnologia e al cambiamento sociale, con un uso prominente di sintetizzatori e suoni digitali. L’album riscosse un buon successo tra i critici, con tracce come la title track e Cloud 9 che evidenziavano il loro impegno nell’innovare pur mantenendo intatta l’essenza funky.

Dieci canzoni iconiche dei Jamiroquai

Virtual Insanity

Iniziamo con una delle canzoni più memorabili dei Jamiroquai, Virtual Insanity, che ha catapultato la band alla fama internazionale. Il pezzo è un mix perfetto di groove funky, testi criptici e una produzione futuristica. La canzone esplora temi di disillusione e la paura di un futuro incerto, ma lo fa con un suono irresistibile che invita alla danza. Il video musicale, che vede Jay Kay muoversi in un ambiente in continua rotazione, è diventato leggendario quanto la canzone stessa.

Cosmic Girl

Un altro grande successo estratto da Travelling Without Moving: Cosmic Girl è una delle canzoni più solari e dance dei Jamiroquai. Il brano ha un groove ipnotico, con una linea di basso che si fonde perfettamente con le percussioni funky e le tastiere elettroniche. Il testo parla di una relazione romantica con una “ragazza cosmica”, un amore che sembra venire da un altro mondo, e la canzone trasmette un senso di spensieratezza e vibrazioni positive.

Canned Heat

Canned Heat è uno dei brani più ballabili dei Jamiroquai, con un’incredibile energia e un riff di basso che non lascia scampo. Il titolo fa riferimento a un tipo di alcolico che si trova nelle feste e nei club, ma anche a un concetto più profondo legato alla voglia di divertirsi e di essere liberi. La canzone è un tributo al funk classico degli anni ’70, ma con un sound modernizzato che incorpora l’elettronica.

Deeper Underground

Parte della colonna sonora del film The Net, Deeper Underground è una delle canzoni più oscure e grintose dei Jamiroquai. Il brano si distingue per il suo sound più rock, con un ritmo incalzante, un basso pulsante e l’intensa voce di Jay Kay che emerge sopra la strumentazione. La canzone esplora temi di paranoia e isolamento, con un testo che si fa carico di un’atmosfera inquietante e riflessiva.

Space Cowboy

Space Cowboy è un brano che mescola sonorità psichedeliche con il funk classico e un groove irresistibile. La canzone, tratta dall’album The Return of the Space Cowboy, è una riflessione sull’individualità e la libertà, ma anche un gioco di parole che richiama la figura del “cowboy spaziale”, quasi un personaggio mitologico in grado di viaggiare tra mondi.

Little L

Con Little L, i Jamiroquai si addentrano in un sound più elettronico e raffinato, pur mantenendo il loro inconfondibile stile funky. La canzone è uno dei singoli più popolari estratti da A Funk Odyssey e si distingue per il suo ritmo ballabile e il testo che esplora una storia d’amore con un tono spensierato e allegro. Il brano unisce la melodia accattivante e il groove contagioso, con un tocco di sofisticatezza che lo rende uno dei pezzi più eleganti della band.

Travelling Without Moving

Il brano che dà il titolo all’album Travelling Without Moving è una perfetta sintesi del suono dei Jamiroquai. La canzone ha un ritmo lento e ipnotico, con un basso che scivola sotto la melodia e il canto soulful di Jay Kay che racconta di un viaggio metaforico, alla ricerca di una connessione più profonda con il mondo. Il pezzo trasmette un senso di introspezione, ma lo fa in un modo che invita comunque al movimento e al coinvolgimento emotivo.

Love Foolosophy

Love Foolosophy è un altro brano che riflette l’evoluzione musicale dei Jamiroquai verso un sound più pop e accessibile, pur mantenendo il funk come cuore pulsante. Con un ritmo irresistibile, una melodia orecchiabile e un testo che esplora i temi dell’amore e dell’inganno, la canzone si distingue per il suo tono divertente e il suo approccio fresco e solare.

Alright

Alright è un altro brano che incarna perfettamente lo spirito dei Jamiroquai, con il suo ritmo funky e il messaggio positivo. La canzone, che esplora l’idea di superare le difficoltà e di affrontare la vita con ottimismo, è un inno alla speranza e alla resilienza. Con il suo ritornello trascinante e l’energia esplosiva, Alright è una delle tracce più celebri della band e continua a essere un punto di riferimento nei loro concerti dal vivo.

Automaton

Automaton segna un ritorno alle sonorità elettroniche più moderne e futuristiche della band. Il brano è caratterizzato da un groove avvolgente, sintetizzatori pulsanti e la voce di Jay Kay che si fonde con il ritmo in un modo ipnotico. La canzone parla della perdita di connessione tra l’individuo e la realtà, un tema che si sposa perfettamente con il suono futuristico dell’album.

In conclusione

Le canzoni dei Jamiroquai spaziano dal funk classico alle sonorità più elettroniche, ma tutte condividono una cosa in comune: una straordinaria capacità di fondere groove, melodie catchy e testi significativi. Da Virtual Insanity ad Automaton, ogni brano esplora nuove direzioni musicali, ma rimane fedele all’approccio funky che ha reso la band una delle più influenti degli ultimi decenni.

I Jamiroquai hanno scritto una delle storie più affascinanti nella musica moderna, dimostrando che è possibile innovare e rimanere fedeli alle proprie radici musicali. La loro carriera è stata segnata da un continuo processo di evoluzione, ma sempre con una coerenza nel suono che li ha resi unici. Con oltre 25 anni di carriera, sono riusciti a costruire un repertorio che spazia dal funk più classico alla musica elettronica più sperimentale, diventando una band di culto che ha influenzato generazioni di musicisti e appassionati di musica.

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