“Disease” è l’oscuro ritorno alla teatralità di Lady Gaga
Il nuovo singolo che anticipa”LG7″ è la sintesi perfetta della carriera della popstar, che ora torna alle sue radici
Torna Lady Gaga e lo fa in grandissimo stile con Disease, il nuovo singolo che anticipa LG7, una sintesi perfetta della carriera della popstar, che ora torna alle sue radici. Disease non ricalca i suoni già sentiti con gli altri lead single dei precedenti sei album di Lady Gaga, ma è semmai la sintesi perfetta di interpretazione e testi che hanno contraddistinto ogni progetto. Ma l’elemento che fa la differenza nel sentiero che Lady Gaga ha tracciato nel pop è la teatralità, e se ogni sua era musicale ha presentato al pubblico degli alter ego differenti e delle storie discostanti, Disease sembra anticipare un LG7 come collettore di tutta l’esperienza che Gaga ha inglobato tra successi e ferite.
Il singolo (tra i cui autori figura anche il compagno Michael Polansky) è la rappresentazione di una Lady Gaga ormai quasi quarantenne che accompagna i fan più maturi e il pubblico verso un percorso di consapevolezza musicale, senza la paura di osare, nonostante i suoi ultimi successi facciano riferimento a generi musicali completamente discostanti dalle sue origini e che sembrano piacere al general public, come la power ballad prima in classifica Die With a Smile. La comfort zone è infatti un concetto che Lady Gaga non vuole assecondare.
In “Disease” Lady Gaga riprende il glamour decadente del passato
L’interpretazione di Disease è graffiante, oscura, con palesi accenni a quel glamour decadente presente in The Fame Monster e Born This Way. I vocals sono rock su una produzione che però strizza l’occhio ai suoni elettronici industriali del producer Cirkut. Il testo invece richiama una viscerale sofferenza, e indirizza a una cura delle proprie debolezze insite tramite una danza liberatoria, invitando a sfogare euforicamente quella ossessione per una malattia interiore su molteplici layer di synth e kick martellanti.
Il bridge è una simbiosi crescente tra l’autoanalisi lucida delle proprie debolezze e la liberazione psicotica dell’ultimo ritornello. Un richiamo più maturo al concept che aveva contraddistinto Bad Romance. Il settimo album in studio di Lady Gaga uscirà a febbraio 2025, e seppure non sappiamo quale alter ego la cantante impersonerà a questo giro, Disease sembra raccontare un nuovo capitolo ancora più dark rispetto ai materiali del passato.