Masamasa racconta “Alta Fedeltà”: il track by track del nuovo album
Il cantautore casertano pubblica oggi il suo nuovo disco e ce lo ha raccontato traccia per traccia
Dopo qualche anticipazione tra il 2023 e l’inizio del 2024, Masamasa pubblica oggi il suo nuovo album, Alta Fedeltà. Un progetto che suggella la nuova pelle del cantautore casertano classe 1997, che nasce come rivisitazione contemporanea delle sonorità vibranti e mediterranee che hanno caratterizzato il panorama musicale campano negli anni d’oro dell’italo funk.
Con Alta Fedeltà Masamasa cattura l’essenza di quel mondo, reinterpretandone alcuni degli elementi più iconici. Una certa idea di romanticismo, il calore di un’atmosfera vintage, una miscela che intreccia il groove incalzante della produzione con melodie avvolgenti e testi suggestivi che riescono per qualche minuto ad aprire un varco temporale in quegli anni iconici.
Nelle otto tracce dei Alta Fedeltà Masamasa racconta una storia romantica che si sviluppa a Caserta, sua città di nascita. La sua penna cattura, come una cinepresa, tutte le angolature di un amore che nasce in provincia, nella sua leggerezza, purezza, sensualità. Ce lo ha raccontato in prima persona.
Il track by track di “Alta Fedeltà” di Masamasa
Non lo è
scritto da Federico De Nicola – composto e prodotto da Marco Maiole
Non lo è è un brano di non-amore. Avere la persona giusta al momento sbagliato è una sensazione strana. Magari fai di tutto per averla ma una volta scardinate le prime timidezze e i veli di conquista, scopri che non ci sei veramente dentro e che stai vivendo il sogno di un altro. Ti dimentichi perché la desideravi e spariscono tensioni e gelosie. Non lo è è il primo brano che ho scritto per questo disco, ci sono molto legato.
L’ho scritto in montagna a casa di Maiole, in una sorta di ritiro spirituale senza telefono, dopo una lunga passeggiata. Forse anche per questo ho avuto possibilità di riflettere sul non-amore che stavo continuando ad assecondare. Una volta tornati a casa e registrato questo brano, la relazione con lei sfumò in messaggi confusi e serate tra amici.
Un cinema
scritto da Federico De Nicola e Davide Quarracino – composto e prodotto da Marco Maiole
Un cinema è una canzone d’amore nata dopo la chiusura di un grande multisala della mia città. A fine settembre avevo appena finito un viaggio pieno d’amore, bellissimo. Rientrando in città ho visto il manifesto di chiusura sul cinema e sono andato direttamente da Davide Quarracino a scrivere. Il giorno dopo il brano era registrato e finito. Il pezzo è malinconico come me, ha la nostalgia di adesso.
Il paragone
scritto da Federico De Nicola e Davide Quarracino – composto e prodotto da Marco Maiole
Il paragone è la canzone degli amanti: non quelli di sesso, ma quelli di cuore. Non pensavo esistesse una condizione emotiva che avrebbe potuto spingermi sotto casa di qualcuna. Soprattutto non pensavo di rimanerci tutta una notte. È una canzone melodica, d’amore, scritta sul piano elettrico e poi evoluta in un brano orchestrale. Cronologicamente è l’ultimo brano scritto dopo aver passato mesi e mesi ad ascoltare musica melodica italiana. È un riassunto di tutto quello che mi ha influenzato fino ad ora: ritmiche funk, rap e musica melodica.
Una seconda pelle
scritto da Federico De Nicola e Davide Quarracino – composto e prodotto da Marco Maiole
Una seconda pelle è una canzone per un’amante estiva. Il brano è molto rap perché quando parlo di argomenti sensuali o carnali lo sento molto più centrato del canto più classico. Ho scritto il ritornello con Davide Quarracino dopo una delle serate più epiche della scorsa estate.
Il primo bacio a Napoli
scritto da Federico De Nicola – composto e prodotto da Marco Maiole
È un brano che segna l’inizio del mio nuovo percorso. Sono ormai tre anni che vivo di nuovo in Campania e tutte le influenze che ho assorbito vengono fuori adesso. C’è odore di una rinascita partenopea che è impossibile evitare, soprattutto se vivi qui da noi. Marco è come un fratello maggiore per me, mi ha guidato molto ed insieme abbiamo trovato una dimensione dove mi sento molto a mio agio. Era una vita che sognavo di fare qualcosa così. Ma con i produttori strettamente rap ho sempre avuto difficoltà.
La prima bugia
scritto da Federico De Nicola e Davide Quarracino – composto e prodotto da Marco Maiole
Ho notato che, come il primo bacio, la prima bugia è una pietra miliare di ogni rapporto e ho scritto questo pezzo con la bocca ancora asciutta per la sensazione che mi ha lasciato. Ho scoperto la prima bugia e sono finito in un limbo dove la voglia di vendetta combatteva con la voglia di lasciar andare.
La rivista
scritto da Federico De Nicola e Davide Quarracino – composto e prodotto da Marco Maiole
La rivista è un brano divertente. Un pomeriggio ero annoiato dai soliti discorsi suoi, che continuava a chiedere se avessi letto delle notizie di attualità sui vari giornali. Io pensavo solo come fosse possibile pensare alle riviste su un lago calmo, stesi al sole e con niente intorno. Si vede che la frenesia era parte di lei, ma io “nella giungla non ci sto poi così male”, a me la piccola città piace. Comunque nel brano sfioro anche gli imbarazzi che si creano quando ti senti inadatto alla persona con cui stai. Magari una sera ne bevi uno in più e finisce che hai detto troppo davanti a tutti. Capita.
Cara maestra
scritto da Federico De Nicola e Davide Quarracino – composto e prodotto da Marco Maiole
Cara maestra è il mio brano preferito del disco. È la canzone d’amore più pura e viva che abbia mai scritto. È dedicata alla mia maestra delle elementari. Ricordo quella sensazione di calore provata per la prima volta guardando una donna che non fosse mia madre.
Andavo a scuola dalle suore, ma lei era una giovanissima ragazza in cerca di punteggio per l’insegnamento e quindi eravamo affidati a lei tutto il pomeriggio dopo-scuola. Aveva i capelli ricci e scuri e sorrideva sempre, leggeva libri mentre noi facevamo i compiti. Credo sia la prima volta che mi sono innamorato, per quello che a quell’età può significare, ci ho messo solo diciannove anni per scriverle una canzone, ma ce l’ho fatta.