Micah P. Hinson racconta “The Tomorrow Man” traccia per traccia
Il nuovo album del cantautore texano è il racconto di un uomo che si è trovato a fare i conti con i propri limiti, le proprie scelte e il proprio passato
Foto di Lina Castellanos
Dopo anni di trasformazioni interiori e cambiamenti artistici, Micah P. Hinson è tornato il 31 ottobre con The Tomorrow Man (Ponderosa Music Records). Un progetto che segna un’evoluzione radicale nella sua lunga carriera: lascia alle spalle il folk rock tragico e abbraccia con decisione la malinconia intensa del crooning.
Anticipato dai singoli Oh Sleepyhead e One Day I Will Get my Revenge, The Tomorrow Man di Micah P. Hinson è il racconto sincero di un uomo che si è trovato a fare i conti con i propri limiti, le proprie scelte e il proprio passato. Il disco è un viaggio nel cuore di un’America interiore, tra dolore e redenzione, con sonorità orchestrali curate dall’ensemble di Benevento diretto da Raffaele Tiseo e la produzione di Alberto “Asso” Stefana.
Ascolta The Tomorrow Man di Micah P. Hinson
«Dopo mezza vita, si potrebbe pensare che avrei imparato tutte le mie lezioni, percorso tutte le mie strade, sconfitto tutti i miei demoni, ma no, questo è ciò che accade in un mondo di fantasia», dice Micah P. Hinson a proposito di The Tomorrow Man. «I giorni passano, le ore passano e i minuti passano, e ci sono lezioni da imparare, mostri da sconfiggere, così, alla fine, posso tenere quel teschio di drago di diamanti tra le mani»
E ancora: «The Tomorrow Man è un’avventura in una nuova terra, il suono dell’inizio di un nuovo giorno. I vampiri potrebbero non essere visti negli specchi, ma periranno alla vista della luce del sole, ed eccomi qui, a spalancare le tende su una vita piena di negazione, traumi, dissenso e, infine, speranza: speranza, amore e questa vita torturata, apparentemente infinita e meravigliosa che tutti dobbiamo condurre, per far entrare il sole».
Il tour
Micah P. Hinson sarà a breve in tour, con numerose date in Italia. Ecco gli appuntamenti:
- 14 novembre – Senigallia, Auditorium S. Rocco
- 16 novembre – Fidenza, Barezzi Festival
- 18 novembre – Milano, Santeria Toscana 31
- 19 novembre – Roma, Monk
- 21 novembre – Ravenna, Transmissions Festival
- 22 novembre – Torino, sPAZIO 211

Il track by track di The Tomorrow Man di Micah P. Hinson
Oh Sleepyhead
Quando ho scritto questa canzone, la mia vita stava cambiando drasticamente, giorno dopo giorno. Le cose che un tempo tenevo strette ora erano come ostacoli. L’amore che un tempo provavo si era trasformato in qualcosa di più simile al controllo. Questa canzone rappresenta la libertà di trovare un nuovo giorno, un nuovo modo di vivere e il dolore di lasciarsi alle spalle vecchie vite. Possiamo essere prigionieri delle nostre vite solo se glielo permettiamo. Il cambiamento ha un prezzo e la libertà ha le sue conseguenze.
One Day I Will Get My Revenge
Il concetto di “murder ballad” è ormai cosa vecchia. È un’invenzione fantasiosa che può portare una sorta di strana liberazione nel cuore di chi scrive, così come in quello dell’ascoltatore. Ho scritto la mia prima “murder ballad” quasi vent’anni fa, e il romanticismo di una simile creatura può essere una casa gradita per chi ha il cuore spezzato e un rifugio per chi è disilluso. Quando la vita non ci dà ciò che desideriamo, possiamo creare i nostri territori, le nostre narrazioni, che possono portare conforto e speranza.
Think of Me
Fin da quando ho iniziato a scrivere canzoni, la mia preoccupazione è stata quella di riuscire a condensare la vita e le emozioni nella loro forma più semplice ed elementare. Le emozioni e l’esistenza umana possono essere un caos complicato e confuso, e ho scoperto che la musica è una cosa grandiosa che può mettere a tacere il rumore della vita.
Ricordo di essere uscito dal lavoro che avevo qualche anno fa, durante un periodo di confusione e grandi sconvolgimenti nella mia vita: sono entrato, ho salutato i miei figli, ancora con indosso i miei abiti da lavoro, mi sono seduto a tavola. Ho preso la chitarra e in pochi minuti ho imparato gli accordi, e, pochi minuti dopo, ecco le parole, essenzialmente esattamente come sono ora. Sì, mi ero abituato alle canzoni che arrivavano in fretta, ma i significati, le parole, beh, forse non erano così perfetti o facili da trovare e catturare. Ma eccomi lì, a cantare una nuova canzone che riassumeva in modo semplice la complessità delle emozioni che provavo. Per me, questa canzone è il mio più grande successo: ho detto esattamente quello che dovevo dire in un modo semplice ed estremo.
Mothers & Daughters
Questa canzone è molto più oscura di quanto sembri a prima vista. Ho avuto molte conversazioni con altri esseri umani sui miei e loro punti di vista su questo pezzo. Da un lato parla di amore, madri e figli, ma dall’altro, se preso dal punto di vista dell’autore, è discutibile rispetto all’intento. Le parole “it’s all the same” dicono molto. E sollevano la domanda: “cos’è l’amore?”.
Take It Slow
Amore, perdita, relazioni interrotte, dolore e preoccupazione hanno sempre fatto parte del mondo che ho creato con l’uso del suono. È una lotta universale che quasi ognuno di noi comprende a modo suo. È un terreno comune per tutti noi umani che consideriamo il crollo e la rinascita del cuore una questione seria. Cerchiamo di raggiungere la comprensione e allo stesso tempo di raccogliere i detriti che derivano dalle nostre decisioni, buone o cattive. Come dice il proverbio, siamo i nostri migliori amici, oltre a essere i nostri peggiori nemici.
The Last Train to Texas
Qui giace una storia di grande portata personale. È una canzone semplice, una ballata country la cui storia rivive da quando i primi immigrati iniziarono ad allargarsi in una campagna che un tempo era solo la terra del mio popolo. Sotto sotto, questa canzone racchiude la storia di stalker, bugie, crepacuore, doppie vite, dolore, tradimento, nuovi mondi, vecchi mondi, amore, illusioni e incomprensioni. Questa storia, pur con tutti i suoi concetti di crescita personale e dolore, è proprio questo: una storia.
Hallow
Invecchiando, mi convinco sempre di più che il tempo possa essere un cerchio. Oserei pensare che il futuro non sia il futuro, ma una forma del passato, e il passato stesso una forma del futuro. Non ho scritto queste parole a nessuno in particolare: sembravano dire cose che chiunque direbbe nell’ambito di una relazione, in modo semplice e diretto. Eppure, sebbene in quel momento non scrivessi la canzone per nessuno, non sapevo che in realtà la stavo scrivendo per una persona molto specifica.
È come se lo spirito della canzone, prima di entrare nella mia mente e nella mia bocca, avesse guardato in profondità nel futuro e mi avesse portato un senso di comprensione, a me che, in quel momento, stavo scrivendo la canzone, non riuscivo a vedere e non sapevo.
I Don’t Know God
Come ben sanno coloro che mi conoscono, sono cresciuto con gli occhi di Dio e di Gesù puntati su di me. Mi è stato insegnato che erano presenti alla mia nascita e che sarebbero stati con me in ogni modo e giorno, fino alla mia morte – l’inferno anche dopo la mia morte. Questo, credo, avrebbe dovuto fornirmi un senso di cura e conforto. Eppure, crescendo, ho sempre guardato a queste entità per le cose che mi erano state promesse, ma purtroppo mi sentivo solo e provavo paura.
Mi sentivo come se stessi guardando una luce nel cielo che si rivelava semplicemente essere le stelle. Non c’è rabbia in queste parole. Non sono riuscito a trovare un posto nella gloria di Dio dove appendere il cappello.
I Thought I Was the One
Ci sono momenti nella nostra vita in cui il cielo sembra aprirsi e tutto ciò che un tempo ci aveva creato confusione si illumina, e ciò che un tempo ci sembrava complesso diventa facile. Guardiamo indietro a tutte le decisioni che abbiamo preso durante questo stato di confusione. Come un velo sollevato dai nostri volti, ogni colore dell’arcobaleno è visto come doveva essere visto. È estremamente frustrante per le cose ovvie che ci siamo persi, ma anche un momento di vera tregua. Mi è stato strappato il fumo dagli occhi e ho visto, finalmente, la vera origine dei colori che vedevo.
I Was Just Standing There
Un giorno tutto va bene: amiamo chi amiamo e lui o lei ama noi. Il sole splende e l’erba cresce verde su ogni sentiero. Poi sbattiamo le palpebre, ci svegliamo dal lato opposto del letto, guardiamo le persone con cui abbiamo scelto di stare e sembrano mostri, estranei. Ti rendi conto di parlare una lingua diversa. Ti rendi conto di aver dato importanza a qualcosa che è andato e perso così facilmente.
La possibilità di questi cambiamenti ci accompagna dall’alba al tramonto. Questi sentimenti sono il mostro che fa capolino quando non siamo al meglio. Chiudi gli occhi e il mondo cambia. Chiudi gli occhi e il mondo gira come una moneta. E noi siamo lì, con quel vuoto nel cuore e quella buca nello stomaco, alla ricerca della finestra aperta più vicina da cui saltare.
Walls
Quando proviamo tristezza, confusione, paura, erigiamo muri. Man mano che viviamo, quei muri diventano più alti. Man mano che diffidiamo, quei muri diventano più spessi. La cosa successiva che sappiamo è che siamo ricoperti tutt’intorno da questi muri che abbiamo creato con tutte le reti aggrovigliate che tessiamo con le nostre decisioni.
Dietro i nostri muri, i nostri rifugi autoimposti, non possiamo sentire gli altri, anche se potrebbero urlare e gridare. Dietro i nostri muri, le nostre prigioni auto-costruite, non possiamo vedere la luce, anche se potrebbe brillare più intensamente che mai.
Siamo allo stesso tempo il nostro giudice, prigioniero e guardiano, rendendo la fuga quasi impossibile. E, sebbene lo sappiamo, chiaramente lo ignoriamo, perché l’amore non si crea nel vuoto e la speranza non è dolore distillato. Dobbiamo guardare attraverso le crepe, vedere il mondo che ci circonda, rompere anche solo una piccola parte dei nostri limiti, tendere la mano verso la mano che ci aspetta. È lì. Deve essere lì.
Oh, Sleepyhead (Reprise)
Se mai volessi scrivere una sola canzone, sarebbe questa. La quantità di emozioni e ricordi che si aggrappano alle parole e agli accordi di questa canzone è davvero profonda e toccante. Mi sembra di aver camminato per tutti gli anni della mia vita per, finalmente, arrivare qui. La canzone mi fa amare le persone che amo e sentire la mancanza di quelle che mi mancano. Vivono nel mio cuore e io vivo nel loro.

