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Queen of Saba: «Il nostro attivismo queer non è tingerci di arcobaleno, è lotta per la sopravvivenza»

Il nuovo EP “Circomedusa” reinventa i brani dell’ultimo album con remix che mescolano l’underground al mainstream. Sara Santi, metà del duo, racconta il processo creativo

Autore Billboard IT
  • Il29 Gennaio 2025
Queen of Saba: «Il nostro attivismo queer non è tingerci di arcobaleno, è lotta per la sopravvivenza»

Queen of Saba (fonte: ufficio stampa)

Circomedusa: un nuovo disco, nuovo ma non nuovissimo, con versioni remixate riviste e rimescolate di brani dal nostro ultimo album. Una miscela di nomi provenienti dall’underground con invasioni di campo da parte del mainstream più mainstream. Canzoni pop trasformate in pezzoni da sparare a tutto volume a un free party nei boschi, storie d’amore sofferte che diventano una fantasy disco e poi un delirio drum&bass in cui perdersi in mezzo al traffico.

Remix: dove mainstream e underground si incontrano

I remix affondano le radici nella club culture, nel sampling e nell’hip hop, attraversano l’underground e si mescolano con le logiche del mainstream. Un remix può essere un omaggio, una parodia, un’interpretazione alternativa, ma sempre una porta su una realtà parallela, un universo dove Michael Jackson ha fatto rap negli anni ’90 o Adele ha scelto la dubstep (cercatelo).

Il terreno dei remix ci piace così tanto perché è per sua natura una zona ibrida, dove la creatività non deve per forza imbrigliarsi nei dettami del mercato discografico e dei generi musicali canonizzati. Un’area-cuscinetto di confine che ricorda il famoso chiaroscuro gramsciano da cui emergono i mostri, se per mostro intendiamo ciò che è avverso alla norma. Circomedusa è, nelle nostre intenzioni, un Frankenstein destinato a portare scompiglio: un collage di corpi più o meno dissidenti assemblato con cura e una buona dose di casualità.

Chi l’avrebbe mai detto che nel 2025 avremmo duettato con un’icona della musica italiana come Saturnino Celani? Sicuramente non noi, nell’estate del 2022, quando abbiamo conosciuto DJ Aladyn a un concerto nella minuscola Arcade, in Veneto. Lui è stato il tramite di questo incontro e il fautore del remix di ACAB. Per caso, o forse no, abbiamo incontrato anche Veneregg, una producer alla sua primissima uscita discografica. Un giorno ci ha scritto: “Ciao! Ho fatto un remixino di Piccola Inutile e non sapevo cosa farci se non mandarlo a voi per sapere se funziona”.

Casualità? O forse sono semi che cadono senza che ce ne accorgiamo, radicandosi nei margini, nelle terre di mezzo, negli spazi liberi. Negli spazi sicuri.

Spazi sicuri, club queer e resistenza culturale

Cosa rende uno spazio davvero sicuro? Un anno fa abbiamo chiesto alla nostra community di rispondere a questa domanda e sono emerse parole chiave come cura, consenso, accessibilità. Uno spazio “safer” è attraversabile da corpi non conformi, senza competizione né prevaricazione (e anche “senza uomini cis”).

I club sono dei luoghi pieni di incontri, luci abbaglianti, stimoli e scoperte: realtà da tutelare e supportare – lo sapete quanti club hanno chiuso dopo il Covid? – ma anche spazi da modellare, creature vive su cui investire per dare forma ad una cultura del divertimento che si allontani dalle logiche capitaliste e che sia davvero accogliente per tutt3. Alcuni spazi queer italiani politicizzati stanno affrontando in questo periodo un percorso di consapevolezza proprio su questi temi e costruendo un progetto di resistenza di cui il nostro amico odioeffe si fa portavoce con lo slogan siamotuttevive.

Questa visione è dentro Circomedusa, anche grazie alle collaborazioni: odioeffe reinterpreta Cagne Vere con un remix viscerale ed esplosivo, mentre le Fucksia, con il loro suono acido e sovversivo, trasformano Principe Regina in un inno al non-binarismo e alla fluidità dei corpi. Le nostre voci si intrecciano in un rituale collettivo di liberazione, che invita a rompere gli schemi e ballare senza limiti.

Corpi non conformi

Se il corpo è il primo bersaglio delle aspettative sociali, il corpo non conforme è la vittima sacrificale del sistema. Un corpo non abbastanza magro, non abbastanza abile, non abbastanza bianco, non abbastanza cis è considerato non utile e quindi sacrificabile.

Rivendicare la nostra a-normatività è un atto politico, una ribellione contro un mondo che cerca di cancellarci. LaQualunque lo sa bene: nel remix di Lingua in Fiamme, in una sola strofa, ha dato voce all’attivismo sex-positive e transfemminista, ricordandoci che siamo tuttə sierocoinvoltə e celebrando la mostruositrans più feroce e indomabile.

Il nostro attivismo queer non è tingerci di arcobaleno nel mese del Pride: è lotta per la sopravvivenza, contro l’erosione dei diritti umani e la cancellazione delle nostre esistenze. Non saremo mai docili e conformi agli standard della rispettabilità e del decoro, ci rifiutiamo categoricamente di rinunciare alla nostra trasgressione della norma e la rivendichiamo in quanto tale, ostentandola.

Le collaborazioni

Con LaQualunque avevamo già messo in scena una performance sulle note di Come Mi Vuoi Tu in cui lǝi arrivava vestitǝ da sposa per rivelare poi un corpo in corsetto e cinghie ricoperto di scritte transfobiche. E ora, in Circomedusa, il remix di Lingua in Fiamme precede proprio quello di Come Mi Vuoi Tu.

HÅN, cantante, musicista e producer, ha ripreso Come Mi Vuoi Tu e lo ha trasformato in qualcosa di magico. Ascoltare il suo remix per la prima volta è stato uno shock: il testo si era tramutato in un dialogo intimo, una confessione che scavava nei nostri sentimenti nascosti. La sua musica ci ha trasportato in una nebbia onirica, un bosco popolato da creature dolci che sussurrano parole gentili.

Alla fine, quel loop di pensieri ansiogeni diventa un sottofondo lontano, e tutto ciò che resta è il suono morbido della chitarra di HÅN e le nostre mani alzate al cielo, con gli occhi chiusi. Il 31 gennaio Circomedusa uscirà su tutte le piattaforme e a marzo e aprile lo suoneremo dal vivo. Se nel frattempo a nostra voce è destinata a sbiadire nel vortice sanremese, allora approfittiamo di questa brevissima attenzione per prenderci spazio e allargare la bolla. Questo EP non è un contenuto, ma un contenitore: siete tutte, tutti e tuttǝ invitatǝ a riempirlo con le vostre danze i vostri pensieri le vostre lacrime le vostre vite.

Testo di Sara Santi

Le prime date del Circomedusa Tour dei Queen of Saba

  • 21 marzo – Torino, Hiroshima Mon Amour
  • 28 marzo – Roma, Largo Venue
  • 29 marzo – Bologna, Locomotiv Club
  • 3 aprile – Milano, Circolo Magnolia
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