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Sam Ryder: dopo Eurovision il grande concerto di sabato in onore della regina Elisabetta. L’intervista

L’attenzione sul cantante inglese non diminuisce, anche se il “tornado” Harry Styles ha occupato i primi tre posti delle UK singles charts spingendo al sesto posto Space Man. Sabato sera il cantante sarà ospite per l’attesissimo Queen’s Platinum Jubilee concert in onore della regina Elisabetta che si svolgerà a Buckingham Palace

Autore Tommaso Toma
  • Il31 Maggio 2022
Sam Ryder: dopo Eurovision il grande concerto di sabato in onore della regina Elisabetta. L’intervista

Sam Ryder, foto di Edward Cook

Accanto a Sam Ryder un sacco di stelle della musica: Diana Ross, Queen and Adam Lambert, Rod Stewart, Elton John, il nostro Andrea Bocelli, Duran Duran (erano la band preferita da Lady Diana…), Alicia Keys. Ma anche Sir David Attenborough, la stella nascente del tennis UK Emma Raducanu, David Beckham e la grande attrice Julie Andrews. Tutti saranno ospiti dell’evento per il Giubileo di platino della Regina Elisabetta. Ovviamente, in diretta nazionale in Inghilterra sulla BBC 1.

Niente male esserci per l’“esordiente” Sam Ryder dall’Essex, che però ha dei numeri impressionanti dalla sua parte visto che il suo EP di debutto, The Sun’s Gonna Rise, pubblicato nel 2021, conta finora oltre 100 milioni di stream globali e il suo primo tour nel Regno Unito è andato sold-out. Lo abbiamo intercettato prima del grande evento in onore alla Regina.

La nostra intervista a Sam Ryder

Posso dire che a distanza di oramai alcune settimane dalla manifestazione, tu sei il “reale” vincitore! E fra pochissimo sarai sul palco del Queen’s Platinum Jubilee concert.

(Ride, ndr) Sarà un evento magnifico, quale onore. Tornando ai bellissimi giorni torinesi è stato tutto incredibile, come potete immaginare, per me, per tutti e la serata finale è stata perfetta nel risultato! L’Eurovision Song Contest si è chiuso con un atto di completa solidarietà per il popolo ucraino e poi la Kalush Orchestra è bravissima! Penso che abbiamo assistito a una notte di autentica unità europea. Questa è stata un’esperienza di vita pazzesca e certamente musicale senza precedenti per me e il fatto che si sia conclusa in questa maniera mi rende orgoglioso di aver fatto parte di questa edizione.

A me è piaciuta tantissimo la definizione che hai dato alla BBC dell’Eurovision: “Il più bel summer camp al quale si possa partecipare”.

Già, perché alla fine non si tratta solo di musica! Ho speso la mia vita dedicandola alla musica tra canto, scrittura e suonare gli strumenti: penso anche di aver compreso molti meccanismi del sistema. Ma una volta che oltrepassi la porta dell’Eurovision, capisci che c’è ancora molto di più.

Ti faccio un paragone: la mia conoscenza era paragonabile alla punta di un gigantesco iceberg. Quando partecipi a questa manifestazione – che è come se tu facessi un lungo viaggio all’interno di una capsula protetta – cominci a percepire quella enorme quantità di… esperienza, sensazioni, relazioni che non riguardano solo l’ambito strettamente musicale ma anche umano. Vedi come i ragazzi da ogni parte di questo continente si preparino e si infiammino per l’Eurovision. Scopri come si relazionano e instaurano amicizie che oltrepasseranno le giornate della manifestazione. Inoltre davvero ogni giorno è una sorpresa, soprattutto per noi inglesi. Sai, non sai mai come andrà a finire (ride, ndr)!

Sei un abile cantante di cover. Quale canzone italiana ti piacerebbe imparare a cantare?

Oh… amando l’opera puoi immaginare quante arie ci sarebbero da cantare. Sarebbe bello non solo perché le arie italiane sono conosciute in tutto il mondo ma anche perché sarebbe per me una sfida linguistica e tecnica. Per imparare a cantare un’aria ci vuole molta disciplina e attenzione!

Che ne dici se affermo che Space man nel testo è la risposta più intelligente al desiderio di fuga dal pianeta Terra di milionari come Jeff Bezos e Elon Musk?

(Ride di cuore, ndr) Space Man parla di una persona che vuole in effetti tornare, non partire! Spesso quando uno pensa di fare le cose sotto controllo succede che qualcosa non va. Ė in quel momento che tutto diventa più complicato e difficile. Quindi desidera con tutte le sue forze di tornare a uno stato migliore… la mia canzone parla alla fine di questo… Ma mi diverte la tua “interpretazione”!

In questa canzone si sente il profumo del pop rock anni ’70. Pensi che quando farai un album intero ci saranno ancora riferimenti a quel periodo della musica?

Assolutamente vero che si sentono gli anni ’70 in Space Man. Sono un grande fan dei “mostri sacri” del pop rock di quel decennio ma perché no anche degli anni ’60 e ’80. Sono fortunatamente cresciuto in una famiglia – per esempio mia sorella – che ascoltavano tanta musica. Ci sono anche dei dettagli di suoni di quei periodi storici che mio sono rimasti impressi, come il sound della batteria nei dischi degli Earth Wind & Fire.

Oppure nel canto ho cercato di ricreare il tono di voce di Steve Perry (il cantante dei Journey, ndr). Lo considero uno dei migliori se parliamo di quel sound di fine anni ’70, inizio anni ’80. Per l’album che è in preparazione sto lavorando con differenti produttori straordinari. Ad esempio in questi giorni con Jimmy Napes (che ha lavorato con Disclosure, Sam Smith, Alicia Keys… ndr). Verrà fuori un bel disco, dalle mille atmosfere e con quel riferimento ad alcuni sound del passato come è accaduto con Space man.

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