Stromae è tornato dopo 6 anni, ma non sembra passato un giorno
Il cantautore belga è tornato con “Santé”, un brano dedicato alla working class, caratterizzato da ritmi popolari colombiani e un’ironia pungente
Se c’è una cosa che questi 18 mesi ci hanno insegnato è che tutto può cambiare così velocemente che sarà sempre più difficile starci dietro. Agli affetti, alle passioni, al lavoro. Quando Stromae ha annunciato prima l’annullamento dei suoi concerti, nel 2015, e poi il ritiro dalle scene, nel 2016, il mondo della musica era completamente diverso.
Adele, ricomparsa proprio oggi sulle scene dopo cinque anni con il brano Easy On Me, nel 2015 pubblicava uno dei suoi singoli di maggior successo, Hello. David Bowie all’inizio del 2016 era ancora vivo. E ancora Billie Eilish, nel 2015, scriveva la prima versione di quello che è stato uno dei brani con cui l’abbiamo conosciuta, Ocean Eyes. Gli esempi potrebbero essere (quasi) infiniti.
Pubblicare un singolo dopo 6 anni di assenza può essere un’arma a doppio taglio. Da una parte, i fan si ritrovano a sorpresa un nuovo brano. Quegli stessi fan che, però, potrebbero averti già dimenticato. Inoltre, potrebbero esserci tante aspettative, o non essercene affatto.
Gli indizi sul ritorno di Stromae (forse) c’erano
Forse ci saremmo potuti immaginare un ritorno di Stromae quando, qualche mese fa, il suo nome è comparso nella line up del Rock en Seine 2022, uno dei più importanti festival francesi.
Ancora prima, ci saremmo potuti immagine un ritorno dell’artista belga dalla collaborazione, nel 2019, con i Coldplay in Arabesque, uno dei brani del penultimo album della band, Everyday Life.
Santé, l’omaggio alla working class
Tornando al presente, Stromae torna dopo 6 anni con Santé e sembra non sia passato un secondo da quando si è ritirato dalle scene. Registrato a Bruxelles e prodotto da Mosaert, l’etichetta creativa dietro al suo progetto, il nuovo brano dell’artista belga ha un suono fresco che dimostra come sia rimasto sì nascosto, ma sempre attento al sound “del momento”. Santè, con le sue sonorità ispirate ai ritmi popolari colombiani, mantiene le influenze elettroniche a cui Stromae ci ha abituato con i suoi precedenti brani, come la hit Allors an dance, uscita nel lontano 2010. Il brano, inoltre, è un tributo alla working class.
Un ringraziamento sentito da parte di Stromae a tutte le persone che lavorano incessantemente ogni giorni, incastrate in routine sempre uguali, mentre gli altri si divertono. Tutto questo utilizzando un’ironia pungente e sonorità che si “discostano” dalla tematica impegnata. Un aspetto che abbiamo già visto in Papaoutai, singolo pubblicato nel 2014 con ritmi da club che, però, racconta la sua drammatica storia.
Il padre di Stromae, a cui è dedicato il brano (Papaoutai significa “dove sei, papa?”, ndr), è stato ucciso durante il genocidio del Ruanda. L’artista belga ha spiegato di aver visto pochissimo il padre durante la sua infanzia e questo brano racconta il dolore provato dal cantautore dopo aver scoperto della sua morte durante la guerra civile.
Stromae è così tornato. Ma per rimanere? Difficile dirlo. Quello che sappiamo è che Santè dimostra le grandi capacità di scrittura dell’artista e, in questo preciso periodo storico, ci fa vedere come il tempo a volte possa essere un toccasana e non debba necessariamente rovinare le cose.