Rock

Le 10 canzoni più belle dei Black Keys

Ripercorriamo la carriera del duo indie rock americano attraverso una selezione di alcuni dei loro brani più memorabili

Autore Billboard IT
  • Il12 Marzo 2025
Le 10 canzoni più belle dei Black Keys

The Black Keys (foto di Jim Herrington)

I Black Keys, duo americano composto da Dan Auerbach (voce e chitarra) e Patrick Carney (batteria), sono tra le band che hanno saputo definire e ridefinire il rock contemporaneo grazie alle loro canzoni, mescolando sonorità blues, garage rock e un’attitudine indie che li ha portati a un successo planetario. La loro carriera, iniziata nei primi anni Duemila, è un esempio di perseveranza artistica e di crescita musicale costante.

Gli inizi

Originari di Akron, Ohio, i Black Keys nascono nel 2001, quando Auerbach e Carney decidono di registrare musica insieme nel seminterrato di quest’ultimo. Il loro primo album, The Big Come Up (2002), è un lavoro grezzo ma potente, che mette subito in luce le loro influenze blues e la loro capacità di creare un suono distintivo nonostante la formazione ridotta. Il disco è stato registrato con un budget estremamente limitato, utilizzando apparecchiature analogiche e tecniche di registrazione do-it-yourself, il che ha contribuito a creare il caratteristico suono lo-fi del duo. Questo album ottiene l’attenzione della critica e li introduce nell’underground musicale statunitense.

Seguono Thickfreakness (2003) e Rubber Factory (2004), due album che consolidano il loro stile e li portano a suonare nei principali festival e club, attirando un pubblico sempre più ampio. Rubber Factory, in particolare, è stato registrato in un magazzino abbandonato ad Akron, e il risultato è un album che mescola grezze atmosfere blues a un’energia rock irresistibile. Il suono sporco e diretto della band, accompagnato dalla voce graffiante di Auerbach e dalle ritmiche ipnotiche di Carney, diventa il loro marchio di fabbrica.

Durante questi anni, i Black Keys costruiscono una reputazione come una delle migliori live band, grazie alle loro performance intense e alla chimica unica tra Auerbach e Carney. Il duo si esibisce spesso senza bassista o musicisti aggiuntivi.

La svolta mainstream

Il 2010 rappresenta un punto di svolta fondamentale nella carriera dei Black Keys. L’album Brothers diventa un trionfo commerciale e di critica. Registrato presso lo storico Muscle Shoals Sound Studio in Alabama, l’album include il singolo Tighten Up, prodotto da Danger Mouse, che diventa una delle canzoni più iconiche dei Black Keys band. Brothers vince tre Grammy Awards, tra cui quello per il miglior album di musica alternativa, e segna l’inizio della loro scalata al successo globale.

Il successo di Brothers spiana la strada per il loro album successivo, El Camino (2011), un lavoro che li consacra definitivamente come superstar del rock. Trainato da hit come Lonely Boy, accompagnata da un memorabile video musicale, e Gold on the Ceiling, El Camino combina melodie orecchiabili con l’energia cruda che li ha sempre caratterizzati. L’album riceve un’accoglienza entusiastica sia dal pubblico che dalla critica e ottiene numerosi riconoscimenti, tra cui Grammy per la migliore performance rock.

Durante questo periodo, i Black Keys intraprendono tour mondiali che li portano a suonare in stadi, arene e festival di tutto il mondo, consolidando la loro reputazione come una delle band più importanti della scena musicale contemporanea.

L’evoluzione musicale

Nonostante il successo, i Black Keys non si sono mai adagiati sugli allori e hanno continuato a esplorare nuove direzioni musicali. Turn Blue (2014) rappresenta una svolta significativa nella loro discografia. Il disco, prodotto nuovamente da Danger Mouse, presenta un suono più psichedelico e introspettivo, segnando un netto contrasto con l’energia di El Camino. Brani come Fever e Weight of Love mostrano una maturità artistica e una volontà di sperimentare che tengono vivo l’interesse della critica e dei fan.

Dopo Turn Blue il duo si prende una pausa, durante la quale entrambi i membri si dedicano a progetti personali. Auerbach pubblica album solisti e fonda il suo studio di registrazione, Easy Eye Sound, dove lavora come produttore per altri artisti. Carney, invece, si concentra su collaborazioni e progetti individuali. La pausa permette loro di ricaricare le energie e di ritrovare l’ispirazione per tornare insieme.

Nel 2019 i Black Keys tornano con Let’s Rock, un album che segna un ritorno alle radici. Ispirato al rock classico, il disco è un omaggio ai grandi del passato, con brani come Lo/Hi e Shine a Little Light che catturano lo spirito grezzo e diretto dei loro primi lavori. L’album è accolto positivamente dalla critica e dimostra che la band è ancora in grado di evolversi senza perdere la propria identità.

Dieci canzoni iconiche dei Black Keys

Lonely Boy

Un’esplosione di energia fin dal primo riff: Lonely Boy è probabilmente il brano più riconoscibile dei Black Keys. Il groove irresistibile e il testo nostalgico rendono questa canzone un classico istantaneo. Impossibile non ballare quando parte questa hit.

Tighten Up

Con la produzione di Danger Mouse, Tighten Up combina melodia e ritmo in modo impeccabile. L’armonica iniziale e l’arrangiamento orecchiabile portano alla luce il lato più funky e accessibile della band.

Little Black Submarines

Spesso paragonata a una Stairway to Heaven moderna, Little Black Submarines inizia dolce e acustica per poi trasformarsi in un’esplosione di rock elettrico. Un viaggio emotivo che dimostra tutta la versatilità del duo.

Gold on the Ceiling

Con il suo riff travolgente e il ritornello corale, Gold on the Ceiling è un perfetto esempio di come i Black Keys riescano a rendere il blues rock accessibile a tutti, senza mai perdere la loro autenticità.

Everlasting Light

Un’apertura perfetta per l’album Brothers, questa traccia mostra un lato più etereo e psichedelico della band, con il falsetto di Auerbach che regala un’atmosfera ipnotica.

I Got Mine

Con un riff che esplode dal primo secondo, I Got Mine è una delle tracce più crude e aggressive dei Black Keys. È una celebrazione del loro approccio diretto e senza fronzoli al rock.

Howlin’ for You

Un pezzo che potrebbe facilmente essere la colonna sonora di un film western moderno. Il ritmo martellante e il riff accattivante rendono questa traccia una delle preferite dai fan ai concerti.

Fever

Con Fever i Black Keys si avventurano in un territorio più elettronico e psichedelico, mantenendo però il loro marchio di fabbrica blues. Il risultato è un brano accattivante e ipnotico.

Your Touch

Your Touch è un brano diretto, grezzo e pieno di emozione. Con il suo minimalismo e l’energia esplosiva, rappresenta alla perfezione il suono dei primi anni della band.

Weight of Love

Un capolavoro epico e malinconico: Weight of Love dimostra quanto i Black Keys siano in grado di esplorare territori musicali complessi, con influenze che spaziano dai Pink Floyd al blues classico.

In conclusione

I Black Keys hanno creato una discografia che riesce a fondere passato e presente, tradizione e innovazione. Le dieci canzoni elencate qui sono solo un assaggio del talento dei Black Keys, ma ognuna rappresenta un tassello fondamentale nella loro storia musicale.

Nel corso della loro carriera, i Black Keys hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, consolidandosi come una delle band più influenti del nuovo millennio. La loro capacità di combinare elementi tradizionali del blues con un approccio moderno ha ispirato innumerevoli artisti e contribuito a mantenere viva l’essenza del rock.

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