Rock

Le 10 canzoni più belle dei Bush

Ripercorriamo la carriera dello storico gruppo rock attraverso una selezione di alcuni dei loro brani più memorabili

Autore Billboard IT
  • Il1 Gennaio 2025
Le 10 canzoni più belle dei Bush

La storia dei Bush è quella di una band che ha attraversato decenni, mode e rivoluzioni musicali, mantenendo un’identità sonora distintiva e costruendosi una reputazione solida nel panorama del rock alternativo. Formati nel 1992 a Londra, grazie alle loro canzoni i Bush hanno conquistato un enorme seguito, soprattutto negli Stati Uniti, diventando una delle band più influenti degli anni ’90. Il loro mix di sonorità grunge e alternative rock ha permesso loro di emergere in un’epoca dominata da giganti americani come Nirvana, Soundgarden e Pearl Jam.

Gli esordi

La formazione iniziale della band includeva Gavin Rossdale (voce e chitarra), Nigel Pulsford (chitarra), Dave Parsons (basso) e Robin Goodridge (batteria). Dopo un periodo di gavetta, i Bush hanno pubblicato il loro album di debutto, Sixteen Stone, nel 1994. Il disco è stato un successo immediato negli Stati Uniti, grazie a brani come Glycerine, Machinehead e Comedown, che hanno dominato le radio rock e le classifiche. L’album ha venduto milioni di copie, guadagnandosi sei certificazioni di platino negli Stati Uniti.

Nonostante le evidenti influenze del grunge americano, i Bush hanno saputo distinguersi grazie a un sound che combinava la durezza del grunge con melodie accessibili. Questo equilibrio tra energia e sensibilità ha permesso loro di attrarre un pubblico vasto, diventando un fenomeno internazionale. È interessante notare che, mentre negli Stati Uniti venivano accolti con entusiasmo, nel Regno Unito la critica inizialmente li snobbava, accusandoli di essere “imitatori” del grunge.

Razorblade Suitcase, album al top

Nel 1996 i Bush hanno pubblicato il loro secondo album, Razorblade Suitcase. Prodotto da Steve Albini, famoso per il suo lavoro con i Nirvana per In Utero, l’album ha segnato un’evoluzione verso un suono più scuro e riflessivo. Brani come Swallowed, Greedy Fly e Cold Contagious hanno dimostrato la capacità della band di esplorare temi più profondi e complessi, senza perdere il loro tocco melodico.

L’album ha debuttato al primo posto nella classifica di Billboard 200, consolidando il successo della band negli Stati Uniti. Nonostante le opinioni contrastanti, Razorblade Suitcase ha confermato i Bush come una delle band più importanti del decennio.

Sperimentazione e cambiamento

Dopo il successo di Razorblade Suitcase, i Bush hanno iniziato a sperimentare con il loro suono. Nel 1997 hanno pubblicato Deconstructed, un album di remix che ha rielaborato alcuni dei loro brani più famosi con influenze elettroniche. Questo progetto, sebbene interessante, ha diviso i fan, molti dei quali si aspettavano un ritorno al rock puro.

Nel 1999 è arrivato The Science of Things, un album che ha mescolato il rock alternativo con elementi elettronici e post-grunge. Il singolo principale, The Chemicals Between Us, ha avuto un buon successo, ma il disco non ha raggiunto gli stessi livelli di popolarità dei lavori precedenti. Nonostante ciò, The Science of Things ha mostrato la volontà della band di evolversi e sperimentare nuove direzioni musicali.

Un declino temporaneo

Nel 2001 i Bush hanno pubblicato Golden State, un tentativo di tornare alle loro radici rock. Nonostante l’intenzione, l’album ha faticato a ottenere successo commerciale, in parte a causa del cambiamento nei gusti musicali del pubblico, che stava spostandosi verso il nu metal e il pop punk. Questo periodo di declino ha portato a tensioni all’interno della band e, nel 2002, i Bush hanno annunciato una pausa.

Durante questo periodo, Gavin Rossdale ha intrapreso una carriera solista e ha formato una nuova band, gli Institute, che ha pubblicato un solo album prima di sciogliersi. Nigel Pulsford, invece, si è ritirato dalla scena musicale per dedicarsi alla famiglia. Sembrava che l’era dei Bush fosse terminata.

Il ritorno

Nel 2010 Gavin Rossdale ha deciso di riformare i Bush, con una nuova formazione che includeva Chris Traynor alla chitarra, Corey Britz al basso e Robin Goodridge, unico membro originale oltre a Rossdale. La band ha pubblicato The Sea of Memories nel 2011, segnando il loro ritorno dopo quasi un decennio. L’album è stato ben accolto, con singoli come The Sound of Winter che hanno dimostrato che i Bush erano ancora capaci di creare musica rilevante e coinvolgente.

Negli anni successivi la band ha continuato a pubblicare album, tra cui Man on the Run (2014), Black and White Rainbows (2017) e The Kingdom (2020). Questi lavori hanno mostrato una band in continua evoluzione, che si confronta con le sfide del mercato musicale moderno senza perdere la propria essenza.

Dieci canzoni iconiche dei Bush

Glycerine

Una delle ballate più amate del rock anni ’90: Glycerine è un inno alla vulnerabilità e all’amore travagliato. La melodia semplice e la voce intensa di Gavin Rossdale creano un’atmosfera intima e malinconica. È una canzone che ha catturato l’essenza emotiva del grunge, distinguendosi per la sua delicatezza in un’epoca dominata da suoni più aggressivi.

Machinehead

Con il suo riff martellante e l’energia travolgente, Machinehead è una delle canzoni più riconoscibili dei Bush. Perfetto per un live show, il brano rappresenta una celebrazione del potere della musica e della capacità di resistere alle avversità. L’energia contagiosa di questa traccia l’ha resa una delle preferite dei fan.

Swallowed

Swallowed è uno dei pezzi più introspettivi e cupi della band, capace di fondere liriche malinconiche con una melodia accattivante. Il suo successo ha permesso ai Bush di raggiungere il primo posto nella classifica Modern Rock di Billboard, confermando la loro capacità di evolversi e di affrontare temi più profondi.

Comedown

Una canzone intrisa di nostalgia e tormento. Comedown è diventata un classico della band grazie al suo potente ritornello e alla sua costruzione dinamica. Il brano esplora le difficoltà delle relazioni e l’effetto persistente delle emozioni intense, rendendolo un pezzo in cui molti ascoltatori si sono identificati.

The Chemicals Between Us

Con una forte influenza elettronica, The Chemicals Between Us è una dimostrazione del desiderio dei Bush di sperimentare nuovi suoni. Il testo esplora la complessità delle relazioni umane e delle connessioni chimiche e spirituali che le legano. Il brano è una testimonianza della capacità della band di rinnovarsi pur mantenendo la propria identità.

Little Things

Un inno grunge con un’esplosione di energia: Little Things è uno dei brani che ha contribuito a definire il successo di Sixteen Stone. Con un testo che esplora le difficoltà della vita quotidiana e l’importanza delle piccole cose, la canzone incarna il lato più aggressivo e potente della band.

Greedy Fly

Con un’atmosfera oscura e un videoclip inquietante, Greedy Fly è una delle canzoni più sperimentali dei Bush. La traccia mescola paranoia e disperazione, con il supporto di una produzione raffinata e una performance vocale carismatica di Rossdale.

Letting the Cables Sleep

Brano delicato e profondamente emotivo, Letting the Cables Sleep è uno dei momenti più intimi della discografia dei Bush. La canzone parla di incomprensioni e della necessità di comunicare in una relazione. La sua melodia sognante e il testo riflessivo l’hanno resa una delle preferite dei fan più sensibili.

The Sound of Winter

Con il loro ritorno nel 2011 i Bush hanno dimostrato di non aver perso la loro magia. The Sound of Winter è un pezzo moderno che richiama l’energia e l’intensità dei primi lavori. La canzone è una riflessione sulla resilienza e la sopravvivenza, diventando una colonna sonora perfetta per i fan di lunga data e per quelli più giovani.

Everything Zen

Il primo singolo della band, Everything Zen, è un’esplosione di energia grunge che ha introdotto i Bush al mondo. Il testo enigmatico e i riff potenti hanno immediatamente catturato l’attenzione, rendendo questo brano un classico.

In conclusione

Le dieci canzoni elencate non solo rappresentano i momenti più brillanti della carriera dei Bush, ma mostrano anche la loro capacità di evolversi e di esplorare diverse sfumature del rock. Dai riff crudi e grintosi degli esordi alle melodie più sofisticate dei lavori recenti, i Bush hanno saputo creare un’eredità musicale che continua a ispirare e a emozionare generazioni di fan.

Con una carriera che abbraccia oltre tre decenni, i Bush sono diventati una delle band più longeve e influenti del rock alternativo. Nonostante le critiche iniziali, hanno dimostrato di essere molto più che semplici “imitatori” del grunge. La loro capacità di evolversi, di affrontare momenti di difficoltà e di risorgere più forti che mai è una testimonianza della loro determinazione e del loro talento.

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