Le 10 canzoni più belle dei Deftones
Ripercorriamo la carriera dello storico gruppo americano attraverso una selezione di alcuni dei loro brani più memorabili
I Deftones, nati a Sacramento, in California, nel 1988, sono una delle band più influenti della scena alternative metal e nu metal. Il loro stile unico, che combina elementi di metal, shoegaze, post-rock e musica sperimentale, ha permesso loro di trascendere le etichette di genere e di costruire una carriera che si estende su più di tre decenni. Questo articolo ripercorre il viaggio artistico dei Deftones, tra canzoni di successo, tragedie e una continua evoluzione sonora.
Gli inizi
La band si forma grazie all’incontro tra il cantante Chino Moreno, il chitarrista Stephen Carpenter e il batterista Abe Cunningham, cui si aggiungono il bassista Chi Cheng e il DJ Frank Delgado (inizialmente solo collaboratore). Nel 1995 i Deftones pubblicano il loro album di debutto, Adrenaline, prodotto da Terry Date. L’album è un concentrato di energia grezza, caratterizzato da riff pesanti e la voce versatile di Moreno, che alterna screaming a melodie più pulite.
Anche se Adrenaline non ottiene immediatamente un grande successo commerciale, diventa un album di culto grazie a brani come 7 Words e Bored, gettando le basi per il futuro della band.
La consacrazione con Around the Fur
Il 1997 segna un passo avanti decisivo con l’uscita di Around the Fur, un disco che mostra una maturità artistica crescente. Tracce come My Own Summer (Shove It) e Be Quiet and Drive (Far Away) presentano un mix di aggressività e melodia che diventerà il marchio di fabbrica dei Deftones. L’album riceve un’accoglienza positiva dalla critica e inizia a far conoscere la band a livello internazionale, consolidandone la reputazione come uno dei nomi emergenti della scena nu metal.
Il capolavoro: White Pony
Nel 2000 i Deftones pubblicano il loro terzo album, White Pony, considerato da molti il loro capolavoro. Questo disco segna una svolta significativa nel loro sound: pur mantenendo le radici metal, la band esplora territori più atmosferici e sperimentali, incorporando influenze di shoegaze, post-rock ed elettronica.
Brani come Change (In the House of Flies), Digital Bath e Passenger (con la collaborazione di Maynard James Keenan dei Tool) mostrano una profondità sonora e lirica che li distingue dai loro contemporanei. White Pony riceve il plauso della critica, vince un Grammy per la traccia Elite e spinge la band verso un pubblico ancora più vasto.
Gli anni della sperimentazione e la tragedia
Il 2003 vede l’uscita dell’album eponimo Deftones, che mantiene l’approccio sperimentale di White Pony ma con una produzione più cruda e diretta. Sebbene accolto con opinioni contrastanti, contiene brani di grande intensità come Minerva e Hexagram. Nel 2006 esce Saturday Night Wrist, un disco più complesso e stratificato, frutto di un periodo turbolento per la band, caratterizzato da tensioni interne e problemi personali. Canzoni come Hole in the Earth e Cherry Waves mostrano una band ancora capace di reinventarsi.
Nel 2008 la band vive una tragedia con l’incidente automobilistico di Chi Cheng, che lo lascia in coma per diversi anni fino alla sua morte nel 2013. Questo evento scuote profondamente i membri del gruppo, ma rafforza il loro legame e la loro dedizione alla musica.
La rinascita con Diamond Eyes e Koi No Yokan
Dopo la perdita di Cheng, i Deftones tornano con il bassista Sergio Vega e pubblicano Diamond Eyes (2010), un album che segna una rinascita artistica. Con brani come Rocket Skates, You’ve Seen the Butcher e la title track, il disco combina potenza e melodia, ricevendo un’accoglienza entusiastica.
Nel 2012 la band continua la sua corsa creativa con Koi No Yokan, un album che perfeziona ulteriormente il loro sound atmosferico e dinamico. Tracce come Leathers, Swerve City ed Entombed mostrano una band in perfetta armonia, capace di bilanciare momenti di pura aggressività con paesaggi sonori eterei.
Gli anni recenti
Nel 2016 i Deftones pubblicano Gore, un album che vede il chitarrista Stephen Carpenter esprimere qualche perplessità sul processo creativo, ma che riceve comunque apprezzamenti per la sua audacia e il suo approccio sperimentale. Brani come Prayers/Triangles e Phantom Bride (con Jerry Cantrell degli Alice in Chains) mostrano che la band non ha paura di spingersi in nuovi territori.
Nel 2020 esce Ohms, un ritorno alle radici che celebra l’identità sonora dei Deftones. Con canzoni come Genesis e la title track stessa, l’album riceve ampi consensi e dimostra che, dopo oltre trent’anni di carriera, i Deftones rimangono una forza creativa rilevante.
Dieci canzoni iconiche dei Deftones
Change (In the House of Flies)
Questo capolavoro atmosferico è una delle canzoni più iconiche dei Deftones. Con un ritmo ipnotico, testi enigmatici e la voce evocativa di Chino Moreno, Change cattura un senso di trasformazione e perdita che è universale. È una traccia che incarna perfettamente la miscela unica di bellezza e oscurità dei Deftones.
My Own Summer (Shove It)
My Own Summer è una delle prime canzoni a catapultare i Deftones nel mainstream. Il suo riff potente e il ritornello abrasivo rappresentano una dichiarazione d’intenti: isolarsi da un mondo alienante e trovare rifugio in se stessi. È un classico che continua a definire il suono grezzo e potente della band.
Digital Bath
Una delle canzoni più sensuali della band, Digital Bath è un pezzo che trasporta in un’atmosfera surreale e malinconica. La voce delicata di Moreno e gli arrangiamenti elettronici creano un’esperienza unica, esplorando temi di desiderio e mistero.
Be Quiet and Drive (Far Away)
Questo brano è un inno alla fuga, sia fisica che mentale. Con chitarre potenti e un testo malinconico, Be Quiet and Drive riesce a essere sia aggressivo che emotivamente coinvolgente. È una canzone che incarna il desiderio di libertà e di evadere da una realtà opprimente.
Passenger
Una collaborazione epica con Maynard James Keenan dei Tool, Passenger è un viaggio sonoro e lirico. I due vocalist creano una tensione perfetta, esplorando temi di controllo e abbandono. La traccia è un esempio di come i Deftones sappiano creare canzoni che sono esperienze cinematografiche.
Minerva
Minerva è uno dei brani più melodici e contemplativi dei Deftones. Il testo tocca temi spirituali e la melodia, ricca e stratificata, trasmette un senso di maestosità. È una canzone che rappresenta la maturità artistica della band e la loro capacità di creare brani che ispirano riflessione.
Diamond Eyes
Scritta durante un periodo di rinascita per la band, Diamond Eyes è un inno di speranza e resilienza. Il suo riff accattivante e il ritornello uplifting dimostrano che i Deftones sono capaci di reinventarsi senza perdere la loro essenza.
Knife Prty
Oscura, inquietante e seducente, Knife Prty è una delle tracce più affascinanti dei Deftones. Con la performance vocale di Rodleen Getsic che aggiunge un elemento spettrale, il brano esplora temi di pericolo e passione, creando un’esperienza sonora ipnotica.
Swerve City
Swerve City apre Koi No Yokan con energia e dinamismo. Il riff incisivo e il ritmo serrato mostrano una band che non ha perso la sua carica esplosiva, mentre il testo enigmatico e il cantato evocativo di Moreno aggiungono profondità.
Rocket Skates
Con il suo riff martellante e il ritornello ossessivo (Guns! Razors! Knives!), Rocket Skates è un ritorno alle radici più pesanti della band. È un brano che cattura l’intensità e l’energia brutale dei Deftones, pur mantenendo una raffinatezza melodica.
In conclusione
Queste dieci canzoni rappresentano il meglio della carriera dei Deftones, mettendo in luce la loro capacità unica di fondere aggressività e introspezione, violenza sonora e bellezza poetica. Ogni traccia è un viaggio che esplora le profondità dell’emozione umana, dimostrando perché i Deftones sono una delle band più innovative e rispettate del panorama musicale.
I Deftones sono più di una semplice band metal: sono artisti che hanno saputo abbattere le barriere di genere, creando un sound unico che mescola potenza e introspezione. Con album che spaziano dall’aggressività grezza di Adrenaline alla raffinatezza sonora di White Pony e Ohms, hanno influenzato innumerevoli musicisti e guadagnato una base di fan devoti.