Rock

Le 10 canzoni più belle degli Editors

Ripercorriamo la carriera del grande gruppo indie rock britannico attraverso una selezione di alcuni dei loro brani più memorabili

  • Il25 Marzo 2025
Le 10 canzoni più belle degli Editors

Editors (foto di Rahi Rezvani)

Grazie alle loro canzoni, gli Editors sono diventati una delle band britanniche più apprezzate e longeve della scena indie rock, noti per il loro sound oscuro e malinconico, spesso paragonato a gruppi iconici come Joy Division, Interpol ed Echo & the Bunnymen. Con una carriera che abbraccia oltre due decenni, la band ha saputo rinnovarsi continuamente, esplorando diversi generi musicali senza mai perdere la loro identità.

Gli inizi

Gli Editors si formano nel 2002 a Stafford, in Inghilterra, inizialmente con il nome Pilot (poi cambiato in Snowfield) mentre i membri frequentavano l’Università di Staffordshire. La formazione originale comprendeva Tom Smith (voce e chitarra), Chris Urbanowicz (chitarra solista), Russell Leetch (basso), Ed Lay (batteria).

Dopo alcune esibizioni locali, il gruppo cambia nome in Editors e firma un contratto con la label indipendente Kitchenware Records, dando il via alla loro ascesa.

The Back Room: il debutto folgorante

Il loro album di debutto, The Back Room, è stato pubblicato nel 2005 e ha subito attirato l’attenzione del pubblico e della critica. Con singoli potenti come Munich e Blood, il disco ha messo in mostra la loro capacità di combinare melodie malinconiche con chitarre taglienti e ritmi incisivi. L’atmosfera cupa e i testi introspettivi, accompagnati dalla voce baritonale di Tom Smith, hanno definito il loro stile iniziale.

L’album è stato nominato al Mercury Prize e ha raggiunto il successo commerciale, entrando nella Top 10 delle classifiche britanniche.

An End Has a Start: il successo internazionale

Con il loro secondo album, An End Has a Start, gli Editors consolidano il loro successo. L’album debutta al primo posto nelle classifiche del Regno Unito e include singoli iconici come Smokers Outside the Hospital Doors e The Racing Rats.

Questo lavoro segna un’evoluzione del loro sound, con arrangiamenti più ampi e ambiziosi, ma sempre caratterizzati da un’ombra malinconica. I temi della perdita e della speranza emergono con forza, rendendo l’album uno dei più apprezzati della loro discografia.

In This Light and on This Evening: la svolta elettronica

Il terzo album, In This Light and on This Evening, rappresenta un cambiamento drastico per la band. Gli Editors abbandonano in parte le chitarre in favore di un sound elettronico e sintetizzatori oscuri, ispirati alla musica industrial e al post-punk elettronico.

Brani come Papillon e You Don’t Know Love mostrano una band in continua evoluzione, capace di rinnovarsi senza perdere la loro essenza. L’album ha ricevuto recensioni contrastanti, ma molti fan hanno apprezzato il coraggio della band nel reinventarsi.

Il cambio di formazione

Nel 2012 la band affronta un momento cruciale con l’uscita di Chris Urbanowicz, chitarrista nonché uno dei membri fondatori. La sua dipartita segna un cambiamento significativo nel sound della band, che si apre a influenze più orchestrali e rock.

Con l’ingresso di due nuovi membri, Justin Lockey (chitarra) ed Elliott Williams (tastiere, sintetizzatori), gli Editors pubblicano The Weight of Your Love. L’album esplora sonorità più epiche e drammatiche, come dimostrano brani come A Ton of Love e Nothing, che richiamano le atmosfere delle grandi ballate rock degli anni ’80.

In Dream: un ritorno all’introspezione

Nel 2015 esce In Dream, un disco che segna un ritorno a sonorità più intime ed elettroniche. Registrato in modo indipendente, senza un produttore esterno, l’album è una dimostrazione della loro maturità artistica. Brani come No Harm e Ocean of Night mettono in risalto testi poetici e arrangiamenti ricercati.

L’album vede anche la collaborazione con Rachel Goswell dei Slowdive, che aggiunge un tocco etereo al sound.

Violence: tra elettronica e potenza

Con Violence gli Editors uniscono le sonorità elettroniche dei lavori precedenti a un approccio più diretto e potente. Brani come Hallelujah (So Low) e Magazine mostrano una band che non ha paura di sperimentare, mantenendo un equilibrio tra energia e melodia.

EBM: una nuova era

L’album EBM, pubblicato nel 2022, segna un’altra svolta nella carriera degli Editors. L’ingresso ufficiale di Benjamin John Power (alias Blanck Mass) come membro della band aggiunge un tocco industrial e sperimentale al loro sound. Brani come Heart Attack e Karma Climb sono caratterizzati da ritmi pulsanti e un’atmosfera intensa, confermando che la band continua a reinventarsi.

Dieci canzoni iconiche degli Editors

Munich

Il brano che ha portato gli Editors alla ribalta. Con il suo riff di chitarra ipnotico e il ritmo incalzante, Munich è un mix perfetto di energia e oscurità. Il testo riflette sul cambiamento e sull’accettazione delle difficoltà, rendendolo un classico senza tempo.

Papillon

Un’esplosione di elettronica e adrenalina. Papillon è una delle canzoni più dinamiche della band, con un ritmo incessante e un ritornello indimenticabile: “It kicks like a sleep twitch”. Una perfetta fusione tra indie rock e sonorità synth.

Smokers Outside the Hospital Doors

Un inno alla vulnerabilità e alla resilienza. Smokers Outside the Hospital Doors commuove con il suo crescendo emotivo, dominato dalla voce intensa di Tom Smith e da un arrangiamento orchestrale che esplode nel ritornello.

The Racing Rats

Un altro capolavoro tratto dal loro secondo album: The Racing Rats è una canzone che cattura l’urgenza e la frenesia della vita moderna. Le chitarre evocative e il ritornello potente la rendono una delle canzoni più amate degli Editors.

Blood

Un brano energico e graffiante che riflette il lato più grezzo degli Editors. Con il suo ritmo pulsante e i testi enigmatici, Blood è una delle tracce che definiscono il loro stile iniziale, cupo e magnetico.

No Sound But the Wind

Un brano minimalista ed emozionante, costruito intorno a un pianoforte e alla voce di Tom Smith. No Sound But the Wind è diventata celebre per la sua apparizione nel film The Twilight Saga: New Moon, ma il suo messaggio universale di speranza e intimità le ha garantito un posto speciale nel cuore dei fan.

A Ton of Love

Con A Ton of Love gli Editors abbracciano un sound più epico e diretto, che richiama le grandi band rock degli anni ’80 come gli U2. Il ritornello coinvolgente e l’energia trascinante del brano mostrano una nuova dimensione della band.

Magazine

Un brano tagliente e politico: Magazine è una critica alle ipocrisie del potere e alla manipolazione dei media. Con un sound incisivo e un ritornello mordace, è una delle tracce più brillanti del loro album Violence.

Bones

Con una struttura dinamica e un’energia inarrestabile, Bones è una delle canzoni più sottovalutate degli Editors. La sua intensità crescente e il ritornello esplosivo la rendono una gemma nascosta nella loro discografia.

Heart Attack

Un pezzo moderno che riflette l’evoluzione sonora della band. Heart Attack è un viaggio oscuro ed elettronico, che mescola ritmi industrial e melodie emozionanti. La voce di Tom Smith si staglia su un tappeto sonoro ricco e pulsante.

In conclusione

Gli Editors hanno una capacità unica di creare canzoni che toccano corde profonde, passando da ballate intime a brani energici e travolgenti. Questa lista rappresenta solo una parte del loro incredibile repertorio, ma offre uno spaccato della loro evoluzione e delle emozioni che sanno evocare.

Con oltre due decenni di carriera, gli Editors si sono affermati come una delle band più versatili e influenti dell’indie rock. Dalla malinconia post-punk di The Back Room alle sperimentazioni elettroniche di EBM, la loro musica ha attraversato molte fasi, rimanendo sempre fedele a un’estetica oscura e profonda.

Share: