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La musica dei Green Day è stata bannata da Las Vegas

Le dichiarazioni di Billie Joe Armstrong sulla città, definita “il peggior cesso d’America”, non sono passate inosservate alle stazioni radio locali

Autore Andrea Florenzano
  • Il1 Ottobre 2024
La musica dei Green Day è stata bannata da Las Vegas

Billie Joe Armstrong al Firenze Rocks 2022, foto di Elena Di Vincenzo

La questione tra Las Vegas e i Green Day si sta facendo seria. Pare infatti che la musica della band non verrà più trasmessa per un po’ da quelle parti, a causa di un’inconveniente istituzionale che non è di certo passato inosservato. Il casus belli è una dichiarazione di Billie Joe Armstrong durante la performance del gruppo californiano all’Oracle Park di San Francisco di venerdì 20 settembre. “Las Vegas è il peggior ‘cesso’ d’America”.

In Nevada non hanno sicuramente badato ai lick nauseanti del basso di Mike Dirnt, ai fill iconici di Trè Cool o ai power chords del tutto fare Armostrong. Inoltre, il tour americano negli stadi dei Green Day che ripercorre i capolavori Dookie e American Idiot sta riscontrando un successo senza precedenti con tutte le date sold-out. Anche la data del 17 agosto all’Allegiant Stadium di Las Vegas aveva registrato il tutto esaurito. Ci voleva in ogni caso una nota di colore, altrimenti non sarebbe stato un tour dei Green Day.

Perché i Green Day si sono scagliati contro Las Vegas

La risposta da Las Vegas allo smacco di Armstrong non si è fatta attendere. Almeno due stazioni radio della città hanno rimosso la musica della band americana dalle proprie playlist. Billie Joe Armstrong, a sua discolpa, può dire di essersi lasciato prendere la mano nel momento in cui commentava una notizia per lui spiacevole. Il frontman si era infatti lamentato della decisione di John Fisher, attuale proprietario della squadra di baseball Oakland Athletics, di trasferire la sede della squadra a Las Vegas.

Da sempre appassionato di baseball, Armstrong si è visto costretto ad abbandonare i ricordi della sua squadra del cuore di quando era bambino. I boys di Oakland, città natale del punk-rocker, sono sotto scacco dell’erede dei magnati dell’abbigliamento proprietari di Gap. “Non accettiamo stronzate da persone come John Fisher, che ha venduto gli Oakland A’s a Las Vegas”, aveva detto Billie Joe sul palco di San Francisco.

Se solo il frontman si fosse fermato a queste parole, comunque critiche nei confronti della presidenza Fisher, i Green Day non sarebbero incappati nell’incidente diplomatico. “Odio Las Vegas. È il peggior cesso d’America” ha però continuato l’inclemente BJ.

Il ban dalle radio

Dopo i commenti di Armstrong, la stazione rock di Las Vegas KOMP 92.3 ha annunciato il ritiro di tutta la musica dei Green Day. “KOMP 92.3 ha ritirato tutti i Green Day dalla nostra playlist”, hanno scritto su Instagram. “Non siamo noi, Billie sei tu. #vegas4ever”.

La stazione rock alternativa X 107.5 ha condiviso una dichiarazione che annuncia il ban sul proprio sito web e la decisione è stata annunciata anche in onda. “La ‘Sin City’ ha sentito forte e chiaro e X107.5 non ci sta”, hanno scritto. “In risposta ai commenti infiammatori di Armstrong, la stazione bandisce tutta la musica dei Green Day, con effetto immediato. Stiamo rompendo completamente con i Green Day. Bye Bye, Billie!”.

John Fisher ha pubblicato una lettera di scuse ai tifosi degli Oakland A’s. Dopo la dichiarazione di Armstrong il magnate si è detto dispiaciuto per la scelta sostenendo di ‘aver cercato di trovare una nuova casa nella Bay Area anche se ciò non è stato possibile’.

“So che c’è grande delusione, persino amarezza”, ha scritto. “Vorrei poter parlare a ciascuno di voi individualmente, posso dirvi questo con il cuore: ci abbiamo provato. Rimanere a Oakland era il nostro obiettivo, la nostra missione, e non ci siamo riusciti. E per questo sono sinceramente dispiaciuto”.

Armstrong e i Green Day non hanno ancora commentato la reazione, ma il frontman ha poi condiviso sui social media una foto di se stesso all’età di sei anni con un cappello degli Oakland A’s, descrivendo il trasferimento della squadra come “devastante”.

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