Le 10 canzoni più belle dei Jethro Tull
Oggi (17 novembre) è il compleanno dello storico chitarrista Martin Barre: riscopriamo la carriera e i brani leggendari della band britannica
I Jethro Tull sono una delle band più singolari e innovative della storia del rock. Fondati nel 1967, si sono distinti per la loro capacità di mescolare generi diversi, come rock progressivo, folk, blues e musica classica, creando un sound unico. Guidati dall’iconico frontman e flautista Ian Anderson, nelle loro canzoni i Jethro Tull hanno attraversato decenni di evoluzione musicale, sperimentando stili e temi complessi, mantenendo sempre un forte seguito di fan devoti. Questo articolo ripercorre le tappe principali della loro carriera.
Le origini
I Jethro Tull si formarono nel 1967 a Luton, in Inghilterra. Inizialmente il gruppo si orientava verso il blues rock, influenzato da artisti come John Mayall e i Rolling Stones. L’album di debutto, This Was (1968), è testimonianza di questa prima fase blues, con brani come My Sunday Feeling e A Song for Jeffrey che mostrano l’influenza del chitarrista Mick Abrahams e il desiderio di esplorare nuove sonorità.
Tuttavia, subito dopo l’uscita di This Was, Mick Abrahams lasciò il gruppo per divergenze creative, e Anderson prese in mano le redini del progetto, orientando la band verso il folk e il rock progressivo. Questa transizione si evidenziò già con il secondo album, Stand Up (1969), che vide l’introduzione di sonorità folk e un maggiore uso del flauto da parte di Anderson, divenuto rapidamente il simbolo del gruppo. L’album contiene Bourée, un arrangiamento di una composizione di Johann Sebastian Bach, che mostrò l’inclinazione della band per la fusione tra musica classica e rock.
La svolta prog
Gli anni ’70 furono l’epoca d’oro dei Jethro Tull, caratterizzati da una continua sperimentazione e dal successo internazionale. Il capolavoro di questa fase è senza dubbio Aqualung (1971), un album che mescola temi religiosi, critiche sociali e introspezione personale. La title track è una delle canzoni più iconiche della band, con un potente riff di chitarra e testi che raccontano la vita di un emarginato. Anche Locomotive Breath e Cross-Eyed Mary sono diventati classici del repertorio Tull.
Se Aqualung rappresentò la consacrazione del gruppo, l’album successivo, Thick as a Brick (1972), segnò un ulteriore passo avanti in termini di ambizione. Si trattava di un unico brano diviso su due lati di un disco, concepito come una parodia dei concept album progressivi. L’intero disco racconta una storia surreale basata su una poesia scritta da un bambino immaginario, Gerald Bostock. Thick as a Brick fu un enorme successo commerciale e dimostrò l’abilità della band nel coniugare tecnica strumentale, complessità strutturale e una vena di umorismo sottile.
Il successivo A Passion Play (1973) continuò su questa scia, presentando un’altra suite lunga e complessa, questa volta con temi più oscuri legati alla vita dopo la morte. Anche se l’album ricevette recensioni contrastanti all’epoca, è stato in seguito rivalutato come un importante pezzo di rock progressivo.
L’influenza della musica tradizionale
A metà degli anni ’70 i Jethro Tull cominciarono a spostare il loro focus verso un sound più folk, pur mantenendo la componente rock progressiva. Questo periodo è segnato dall’uscita di Minstrel in the Gallery (1975), un album che si rifà alle sonorità medievali e folk, con arrangiamenti acustici prominenti. L’album successivo, Songs from the Wood (1977), segnò l’apice di questa evoluzione folk. Anderson si ispirò profondamente alla natura e alla tradizione inglese, celebrando temi rurali e stagionali. Brani come Songs from the Wood e The Whistler mostrano una perfetta fusione tra melodie folk e la complessità strumentale del rock.
Seguì Heavy Horses (1978), un altro album di stampo folk che esplora il tema del declino della campagna inglese a favore dell’industrializzazione. L’album venne accolto positivamente dalla critica e consolidò la reputazione dei Jethro Tull come pionieri della fusione tra rock e folk.
Gli anni ‘80
Con l’avvento degli anni ’80 anche i Jethro Tull furono influenzati dalle nuove tecnologie e dalle sonorità elettroniche. L’album A (1980) segnò un cambiamento radicale, con l’introduzione di sintetizzatori e un sound più moderno. Tuttavia questo spostamento stilistico ricevette un’accoglienza contrastante da parte dei fan storici.
Nonostante questi cambiamenti, i Jethro Tull mantennero un forte seguito e nel 1987 vinsero il Grammy Award per il miglior album di hard rock/metal con Crest of a Knave, superando artisti come i Metallica, una decisione che generò sorpresa e qualche polemica. L’album, pur non essendo propriamente metal, mostrava una ritrovata energia rock e segnò una fase di rinascita creativa per la band, con canzoni come Farm on the Freeway e Steel Monkey.
Gli anni recenti
Dagli anni ’90 in poi, i Jethro Tull continuarono a pubblicare nuovi album, seppur con minore frequenza rispetto ai decenni precedenti. Anderson intraprese una carriera solista parallela e pubblicò diversi album a proprio nome, spesso incentrati su temi folk e acustici. Nonostante la ridotta attività discografica, i Tull rimasero una forza importante dal vivo, con tour regolari in tutto il mondo.
Nel 2012 Ian Anderson pubblicò Thick as a Brick 2, un seguito diretto al classico del 1972, che esplora cosa sarebbe potuto succedere al personaggio immaginario di Gerald Bostock nel corso degli anni. Il progetto dimostrò che Anderson non aveva perso la sua creatività e il suo acume satirico.
Nel 2022 i Jethro Tull pubblicarono The Zealot Gene, il loro primo album in studio in quasi due decenni, un ritorno alle sonorità prog-folk che li avevano resi celebri. Questo dimostrò come, anche dopo più di cinquant’anni, la band fosse ancora capace di creare musica innovativa e affascinante.
Dieci canzoni iconiche dei Jethro Tull
Aqualung
Aqualung è forse il brano più iconico dei Jethro Tull e rappresenta perfettamente il loro stile unico. La canzone affronta temi sociali, parlando di un uomo emarginato e derelitto. Il potente riff di chitarra di Martin Barre e la voce graffiante di Ian Anderson la rendono immediatamente riconoscibile. Il brano incarna il mix tra rock progressivo e temi folk che caratterizzano l’album omonimo, ed è diventato un classico del rock.
Locomotive Breath
Altro capolavoro tratto da Aqualung, Locomotive Breath è una canzone che affronta il tema del destino ineluttabile e dell’inevitabile fuga fuori controllo della vita, paragonata a un treno inarrestabile. Il riff martellante di pianoforte e la costruzione crescente della tensione fanno di questo brano uno dei più potenti e dinamici della band. La canzone è spesso vista come una riflessione sull’alienazione della modernità, con un impatto musicale e lirico duraturo.
Thick as a Brick (Part 1)
Con Thick as a Brick i Jethro Tull crearono un’opera di rock progressivo complessa e innovativa. Questa suite, divisa in due parti, racconta la storia del giovane Gerald Bostock, un bambino prodigio immaginario. La prima parte, lunga oltre 22 minuti, è ricca di variazioni musicali e temi intricati, mescolando cambi di tempo, sezioni acustiche e riff rock potenti. È una delle più grandi espressioni del prog rock e testimonia l’ambizione creativa della band.
Songs from the Wood
Con Songs from the Wood i Jethro Tull esplorarono più a fondo il folk, celebrando la tradizione rurale inglese e i cicli della natura. Questa canzone è un inno alla vita semplice e alla bellezza naturale, con arrangiamenti complessi che uniscono chitarre acustiche, flauto e cori polifonici. Il brano è caratterizzato da una melodia solare e serena ed è diventato uno dei favoriti dei fan, rappresentando al meglio l’anima folk della band.
Bourée
Bourée è un adattamento di una composizione classica di Johann Sebastian Bach e dimostra l’abilità dei Jethro Tull di fondere musica classica e rock. Il brano è un’interpretazione vivace e dinamica, con il flauto di Ian Anderson che si prende il centro della scena. La canzone ha un groove jazzato che rende questo pezzo uno dei più apprezzati dai fan, soprattutto per la sua capacità di mostrare la maestria tecnica dei musicisti.
My God
My God è uno dei brani più intensi e drammatici di Aqualung e affronta con feroce critica l’ipocrisia della religione organizzata. La canzone alterna momenti acustici delicati a potenti esplosioni rock, con una sezione centrale dominata dal flauto di Anderson, che evoca una sorta di liturgia sacra e profana allo stesso tempo. Il brano ha un forte impatto emotivo e musicale e rappresenta una delle vette liriche della band.
Living in the Past
Living in the Past è una delle canzoni più amate dei Jethro Tull, grazie alla sua melodia vivace e al suo ritmo in 5/4, insolito per una hit pop. Questo brano è una celebrazione nostalgica, che invita a vivere nel passato e rifuggire le complicazioni moderne. Il suono del flauto di Anderson si mescola perfettamente con il ritmo dinamico, rendendola una delle canzoni più riconoscibili e accessibili dei Jethro Tull.
Minstrel in the Gallery
Il brano che dà il titolo all’album Minstrel in the Gallery è un mix di folk acustico e rock elettrico, con un tono medievale che rievoca la figura del menestrello. La canzone inizia con un passaggio delicato per chitarra acustica e flauto, per poi esplodere in una sezione più rock, con un assolo di chitarra di Martin Barre che diventa uno dei momenti più intensi dell’album. Il contrasto tra le due parti del brano rappresenta perfettamente la dualità del sound dei Jethro Tull.
Heavy Horses
Heavy Horses è una celebrazione della vita rurale e della natura, tema centrale di questo periodo dei Jethro Tull. La canzone è un omaggio ai cavalli da lavoro, simbolo di una campagna che stava gradualmente scomparendo sotto la spinta della modernizzazione. Il brano è epico nella sua costruzione, con un crescendo musicale che riflette il rispetto e l’ammirazione per la forza della natura. La profondità emotiva e la ricchezza sonora fanno di Heavy Horses una delle canzoni più commoventi del repertorio dei Jethro Tull.
Cross-Eyed Mary
Tratta ancora da Aqualung, Cross-Eyed Mary racconta la storia di una giovane emarginata che vive ai margini della società. Il tema della canzone si collega all’intero concept dell’album, incentrato su personaggi reietti e alienati. Il brano è caratterizzato da un riff potente di chitarra e una melodia intrigante, con il flauto di Anderson che dona un tocco distintivo. Cross-Eyed Mary è uno dei brani più energici e affilati della band.
In conclusione
Le dieci canzoni dei Jethro Tull selezionate in questa lista dimostrano la versatilità e la genialità creativa della band. I Jethro Tull hanno lasciato un segno indelebile nella storia della musica rock, grazie alla loro capacità di fondere stili diversi, come il folk, il rock progressivo e la musica classica, in un linguaggio musicale unico. Guidati dall’inesauribile creatività di Ian Anderson, la band ha saputo rinnovarsi costantemente senza perdere la propria identità.
Con un catalogo che include album iconici come Aqualung, Thick as a Brick e Songs from the Wood, i Jethro Tull hanno ispirato generazioni di musicisti e continuano a essere apprezzati da milioni di fan in tutto il mondo.