Neil Young compie 80 anni: 5 cose da sapere sul rocker canadese
Nato il 12 novembre 1945, il cantautore di Toronto in sessant’anni di carriera ha saputo convertire il malessere sociale, politico ed esistenziale in immagini poetiche
Oggi taglia il traguardo degli 80 anni Neil Young (nato il 12 novembre del 1945 a Toronto), che, insieme a Crosby, Stills e Nash, ha scritto alcune delle più belle pagine del folk rock, come rivela lo splendido cofanetto dal vivo CSNY 1974. Non da meno la sua carriera solista, che ha dato vita ad album indimenticabili come After the Gold Rush, Harvest e Zuma, presenze fisse nelle classifiche dei migliori dischi rock di sempre.
Nel corso di quasi sessant’anni di carriera, il rocker canadese ha saputo convertire il malessere sociale, politico ed esistenziale in immagini poetiche. La sua inconfondibile voce, eterea, profonda ed evocativa, regala ancora oggi grandi emozioni dal vivo. Young è una delle figure più importanti nella storia della musica popolare nordamericana, sia per i suoi intensi brani acustici che nelle travolgenti cavalcate elettriche, in cui strazia la sua fedele sei corde scrostata, ancora posseduto dal sacro fuoco del rock.
Vediamo insieme le cinque cose da sapere su Neil Young in occasione dei suoi 80 anni.
Cinque cose da sapere su Neil Young per i suoi 80 anni
Il periodo irripetibile della Summer of Love
C’è stato un tempo, durante la Summer of Love del 1967 in California, in cui si pensava che il rock, veicolo privilegiato di un potente messaggio sociale, avesse la forza di cambiare il mondo. Purtroppo così non è stato, anche se indubbiamente le canzoni di quel periodo hanno reso migliore la vita di tutti gli amanti della buona musica.
Negli anni a cavallo tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ‘70, Neil Young ha vissuto da protagonista tanti momenti indimenticabili: il trasferimento dalla California all’Ontario, l’incontro con Stephen Stills e i viaggi on the road su un carro funebre modificato, le feste hippie, la vita comunitaria, i successi, l’euforia e le inquietudini di Woodstock e di Altamont, fino all’incontro con Jimi Hendrix.
I problemi di salute e i drammi familiari
Dalle luci abbaglianti di una vita on the road, costellata di donne, vita comunitaria, automobili ed eccessi, la vita del rocker canadese è cambiata all’improvviso con la tragedia della nascita di due figli affetti da paralisi cerebrale (una rara malattia non trasmessa ereditariamente).
Young è un artista e un uomo che con la morte e, più in generale, con il dolore ha un conto aperto fin dall’infanzia: a sei anni in Canada contrasse la poliomielite, a 60 lo colpì un aneurisma. Neil, da uomo testardo e da bastian contrario quale è, non si è mai abbattuto e ha portato avanti la sua vita familiare e la sua arte con la stessa identica caparbietà.
I progetti extramusicali e di beneficenza
Young, oltre ad aver inciso costantemente nuova musica, ha dato vita a numerosi progetti extramusicali. La sua coscienza ecologica, unita alla passione per le quattro ruote, lo ha coinvolto nello studio di un’auto elettrica con un sistema di generatori alimentato a biomassa, la Lincvolt.
L’ossessione per la qualità del suono e per la musica destinata a durare nel tempo lo ha portato a intraprendere l’avventura (non fortunata) di Pono, un lettore musicale che legge solo file audio di altissima qualità.
In seguito all’esperienza con l’handicap dei due figli, Young è diventato un sostenitore benemerito della Bridge School. La scuola usa la tecnologia per insegnare la comunicazione ai bambini con gravi problemi cognitivi, organizzando ogni anno un concerto benefico a cui partecipano gratuitamente ospiti prestigiosi del mondo della musica.
Il padrino del grunge
Neil Young è anche considerato una sorta di padrino del punk e del grunge. I Pearl Jam, per lui, hanno una vera e propria devozione. Agli MTV Awards del 1993 la band americana e il rocker canadese hanno suonato insieme la leggendaria Rockin’ in the Free World in diretta mondiale.
Il 12 gennaio del 1995 Neil Young venne introdotto nella Rock and Roll Hall of Fame: il discorso di presentazione venne tenuto da Eddie Vedder e la band suonò con il cantautore nel tradizionale concerto della cerimonia. Nello stesso anno la band di Seattle supportò Young nelle registrazioni di Mirror Ball e nel successivo tour, pubblicando a sua volta il singolo Merkin Ball inciso nelle stesse sessioni.
L’attualità della musica di Neil Young
Neil Young ha saputo interpretare e, in alcuni casi, anticipare le varie anime del rock, restando sempre attuale, album dopo album. Mentre molti artisti degli anni d’oro del rock puntano forte sull’effetto nostalgia, il rocker dell’Ontario ha pubblicato costantemente nuova musica, guidato dall’urgenza artistica di dire la sua sui temi più scottanti dell’attualità (dall’attacco frontale alla multinazionale Monsanto fino alla guerra in Palestina).
Sono ben quarantacinque gli album incisi in studio, senza considerare le raccolte e i leggendarie album con gli amici/nemici Crosby, Stills e Nash. Soltanto nell’ultimo anno sono stati pubblicati Talking to the Trees, con dieci brani inediti incisi con la sua nuova band Chrome Hearts, e il “lost album” Oceanside Countryside, registrato quasi interamente da solo nel 1977 in Florida e a Malibu.
Nel 1979 Young cantava nell’iconica Hey Hey, My My (Into the Black): “Rock’n’roll can never die”. Le sue ballad malinconiche e i suoi inni rock, in effetti, non moriranno mai.
