Con “Altitudine” i Novagorica puntano alla vetta
Con il nuovo disco la band romana propone un viaggio musicale alla scoperta di sé e dell’altro. Tra chitarre distorte ed emozioni raccontate con inchiostro color sangue, la band si impone come una nuova scoperta della scena alt-rock italiana

I Novagorica (fonte: ufficio stampa)
Oggi, venerdì 7 marzo, i Novagorica tornano (a distanza di due anni da Preghiera Violenta) con Altitudine, il loro secondo album in studio pubblicato da Through The Void Records. Questo nuovo lavoro rappresenta una tappa fondamentale nel percorso artistico della band romana, consolidando il loro stile tra cantautorato, alt-rock e post-punk.
Nello specifico, questo secondo progetto si distingue per la sua capacità di alternare la frenesia delle chitarre elettriche a testi intimi e profondi, in grado di scavare tra i dubbi e le riflessioni personali di ciascuno. Il disco proprio per questo vuole essere un viaggio nella fragilità umana, un’odissea tra le ombre dell’esistenza e la tensione verso una riscoperta di sè.
Musicalmente, Altitudine dei Novagorica è un’esplorazione sonora che spazia tra post-punk, ruvido e abrasivo, toccando il post-hardcore, con incursioni di pop e rock alternativo e pop. Il disco si compone di undici brani, ognuno con una propria identità e un proprio messaggio.
Brani come Peggiore e Nakba incarnano l’anima più rabbiosa della band, grazie a chitarre distorte e a linee di basso cupe. La sezione ritmica restituisce un senso di tensione costante. Le Formiche, Occasioni Perse e Carne e Saliva sono esempi perfetti della capacità della band di fondere momenti di esplosione sonora a pause in cui la melodia prende il sopravvento.
La Prima Volta, Cannibali e la title track offrono invece una visione più intima e melodica, dimostrando che i Novagorica non si limitano alla sola aggressività sonora, ma sanno anche costruire atmosfere sospese e cariche di emozione.
Altitudine dei Novagorica, un album senza filtri
Ciò che contraddistingue Altitudine è la sua scrittura. I testi, affidati principalmente a Giulio Ronzoni, affrontano senza compromessi temi come la depressione, la dipendenza, l’alienazione sociale e l’ingiustizia politica.
Un esempio lampante è Nakba che, come sottinteso dal titolo, racconta un dramma mettendo in luce la disparità tra “morti di serie A” e “morti di serie B”. Questo brano si distingue per la sua cruda denuncia sociale, unendosi alla tradizione della musica come mezzo di protesta e riflessione.
Piromani offre invece uno sguardo introspettivo sul senso di inadeguatezza e sull’incapacità di trovare un posto nel mondo. La canzone trasforma un’immagine comune, quella dei fuochi d’artificio, in un simbolo di alienazione: per alcuni sono spettacolo e festa, per altri solo cenere e distruzione.
Con Carne e Saliva, i Novagorica raccontano il bisogno disperato di essere visti e riconosciuti, superando ogni barriera sociale ed emotiva. Questo brano si distingue per la sua intensità emotiva, che si traduce in un’interpretazione vocale straziante e in un crescendo musicale che esplode nel ritornello.
Un viaggio verso l’alt(r)o
Il titolo dell’album dei Novagorica, Altitudine, non è casuale. La band ha costruito un concept che simboleggia il viaggio interiore dell’essere umano, dalla disperazione alla rinascita, dal tormento alla speranza.
L’ultimo brano, proprio la canzone che dà nome all’album, chiude il disco con una riflessione profonda sul significato della crescita personale e della ricerca di un senso superiore. Il brano è un manifesto della filosofia dell’album, nel quale si mescolano dolore, redenzione e la volontà di superare i propri limiti.
La band descrive questo percorso come un sentiero di montagna: faticoso, accidentato, ma capace di regalare una visione mozzafiato se si è disposti a lottare per superare gli ostacoli.
Con Altitudine i Novagorica confermano la loro capacità di raccontare il disagio contemporaneo attraverso un suono potente e testi d’impatto, e la band dimostra una maturità artistica rispetto al progetto precedente.