Sarà Alan White il batterista degli Oasis nel prossimo tour?
Il musicista che è entrato nella band nel 1995, subentrando a Tony McCarroll, ha pubblicato una foto sul suo profilo Instagram che è ben più di un indizio
L’indizio lanciato dall’ex batterista degli Oasis Alan White su Instagram sembra parlare chiaro. Potrebbe essere lui a sostenere i fratelli Gallagher per la reunion del secolo. Il post sospetto di due giorni fa vede il kik-drum di White in primo piano decorato con lo storico artwork psichedelico della bandiera britannica, usato nei tour degli anni d’oro, dal 1995 agli inizi del 2000. Qualcosa in più di un semplice hint.
Whitey, suo nickname e cognome originale, aveva sostituito Tony McCarroll, tra i fondatori della band, nel 1995 prima dell’incisione di What’s The Story (Morning Glory). Nel 2004 lasciò la band per essere a sua volta sostituito da Zak Starkey, figlio dello ‘sticksman’ più famoso di sempre Ringo Starr. I fan non lo hanno mai dimenticato. Al contrario è considerato il più talentuoso tra i batteristi della band di Manchester e più volte soprannominato da Liam Gallagher come musical wunderkid. Nei suoi nove anni in formazione ha contribuito a modellare il muro di suono della band grazie alla sua versatilità e alla sua capacità di ascolto e interpretazione. I fill di The Swamp Song dimostrano l’abilità di White di riuscire a saper star dietro e collegare i suoni psichedelici di Noel e Bonehead.
Chi completerà la line up degli Oasis oltre ad Alan White?
Anche su Paul Arthurs Bonehead, componente della formazione originale, si vocifera un attesissimo e clamoroso ritorno. Pare che lo storico chitarrista ritmico sia uno dei principali fautori della tregua tra i Gallaghers. Una fonte vicina alla band ha detto: «Bonehead è confermato. Entrambi lo volevano nel gruppo ed è stato uno degli autori della reunion. Noel ha portato anche alcuni membri della sua band».
La notizia del ritorno di White ha colto di sorpresa i fan dato che vi erano già speculazioni sul rientro in rosa di Chris Sharrock, batterista dal 2008 fino allo scioglimento nell’agosto del 2009, che ha fatto in tempo a registrare l’ultimo album Dig Out Your Soul e che è entrato nel cuore dei cultori per quell’assolo in The Shock Of The Lightning. Quasi sicura è invece l’esclusione di chi si era seduto per primo dietro ai rullanti del Samwills Studio, Tony McCarroll che ha dichiarato: «Non sono stato ricontattato da nessuno. Non so neanche se accetterei l’offerta e non so neanche se andrei al concerto della loro reunion». Secondo il The Mirror inoltre, anche il chitarrista Gem Archer, che suona ormai da anni con gli High Flying Birds di Noel Gallagher sembra essere quasi certo di un reingaggio.
Un tour da record
Il tour ha venduto più di un milione di biglietti in poche ore, con moltissimi fan rimasti a bocca asciutta e non potranno partecipare al lancio di quintali di pinte nelle folle scatenate di Cardiff, Manchester, Londra, Edimburgo e Dublino durante l’intro di Cigarettes and Alcohol, a meno che i fratelli coltelli non si impietosiscano di fronte all’enorme numero di richieste e decidano di aggiungere date al tour.
L’annuncio della reunion ha anche causato un’impennata del numero di streaming degli Oasis. Dopo un teaser del 25 agosto, gli streaming giornalieri della band negli Stati Uniti sono aumentati da 750.000 a 820.000. Il 26 agosto gli stream erano 1,31 milioni. Dopo l’annuncio ufficiale del tour il 27 agosto, gli stream sono saliti alle stelle fino a 2,80 milioni.
Wonderwall, tra i singoli più venduti e celebri della rock-band, raggiunse la posizione n. 8 nella Billboard Hot 100 nel 1996. What’s the Story) Morning Glory? raggiunse anche la top 10 degli album nella Billboard 200, n. 4 nel 1996, mentre il loro album di debutto, Definitely Maybe, e il loro terzo album, Be Here Now, entrarono entrambi nella Billboard 200.