Le 10 canzoni più belle di Patti Smith
Ripercorriamo la carriera della grande cantautrice americana attraverso una selezione di alcuni dei suoi brani più iconici
Grazie alle sue canzoni senza tempo, Patti Smith è diventata una delle figure più influenti e iconiche nella storia del rock. Ha saputo combinare la forza della parola con l’energia grezza della musica, diventando una pioniera del punk rock e una voce potente per la ribellione, l’arte e l’espressione femminile. Nel corso della sua carriera, Smith ha esplorato poesia, musica, fotografia e letteratura, dimostrando di essere un’artista poliedrica e visionaria.
Gli inizi
Nata a Chicago il 30 dicembre 1946, Patti Smith crebbe nel New Jersey in una famiglia umile, con un padre operaio e una madre cantante jazz. Fin da giovane mostrò un forte interesse per la letteratura, in particolare per autori come Arthur Rimbaud, William Blake e Jack Kerouac, figure che avrebbero influenzato profondamente il suo percorso artistico.
Nel 1967 si trasferì a New York, dove trovò il cuore della scena artistica e musicale underground. Qui conobbe personaggi cruciali della sua carriera, come il fotografo Robert Mapplethorpe, con cui ebbe una relazione profonda e creativa. In questo periodo, Patti iniziò a immergersi nel mondo della poesia performativa, legando la sua espressione artistica alla parola recitata e alla sperimentazione musicale.
Horses
Il 1975 segna un momento di svolta nella carriera di Patti Smith con l’uscita del suo primo album, Horses, spesso considerato uno dei capolavori del rock. Prodotto da John Cale dei Velvet Underground, l’album fuse poesia beat, proto-punk e rock and roll, creando un sound grezzo e diretto, ma profondamente lirico. La copertina dell’album, scattata da Mapplethorpe, con Patti in posa androgina, divenne un simbolo della sua immagine anticonvenzionale.
Con canzoni come Gloria (una reinterpretazione del brano dei Them) e Land, Horses si distinse per il suo approccio radicale alla musica rock, con testi che oscillavano tra riflessioni personali e riferimenti letterari. La fusione di poesia e ribellione di Patti Smith definì il punk rock, anticipando la rivoluzione che di lì a poco avrebbe travolto la scena musicale newyorkese, in particolare al CBGB, il club epicentro del movimento.
Il successo commerciale
Dopo il successo di Horses, Patti Smith continuò a esplorare nuove strade musicali con album come Radio Ethiopia (1976), che mantenne il suo spirito sperimentale, ma con un approccio più duro e meno accessibile. Questo disco, pur essendo meno amato dal pubblico mainstream, consolidò la sua reputazione come artista controcorrente.
Il vero successo commerciale arrivò però con Easter (1978), il suo terzo album. Conteneva il singolo Because the Night, scritto insieme a Bruce Springsteen, che divenne un grande successo internazionale e portò Patti Smith sotto i riflettori del grande pubblico. La canzone, con il suo sound più melodico, mostrava un lato diverso della sua produzione, ma manteneva l’intensità emotiva tipica del suo stile.
Con Easter, Patti Smith riuscì a raggiungere un equilibrio tra l’arte sperimentale e la fruibilità radiofonica, mantenendo il suo status di icona controculturale.
La pausa
Nel 1979, dopo il tour promozionale di Wave (1979), quarto album che vide un ulteriore avvicinamento al pop rock, Patti Smith decise di prendersi una pausa dalla musica. In questo periodo si ritirò dalla scena pubblica per vivere una vita più tranquilla. Si sposò con Fred “Sonic” Smith, chitarrista della band MC5, e si trasferì a Detroit, dove si dedicò alla famiglia e alla scrittura. Per molti anni, il mondo musicale sentì la sua assenza, ma il suo impatto restò vivo, e la sua musica continuò a influenzare una nuova generazione di artisti.
Il ritorno
Dopo un decennio lontano dai riflettori, Patti Smith fece il suo ritorno negli anni ’90, spinta anche dalla perdita del marito Fred nel 1994. Questo tragico evento la portò a riprendere la sua carriera musicale con il disco Gone Again (1996), che affrontava temi di dolore, perdita e rinascita. Con questo album, Patti riconquistò il pubblico e la critica, dimostrando una maturità artistica e una profondità emotiva che la resero ancora più rilevante.
Da quel momento in poi, Patti Smith continuò a pubblicare album acclamati dalla critica, come Peace and Noise (1997) e Trampin’ (2004), esplorando temi sociali, politici e spirituali. Oltre alla musica, Patti approfondì anche la sua carriera letteraria, con pubblicazioni che includevano poesie, saggi e il celebre memoir Just Kids (2010), che raccontava la sua giovinezza a New York e la sua amicizia con Robert Mapplethorpe. Il libro vinse il National Book Award e confermò il suo talento anche come scrittrice.
Dieci canzoni iconiche di Patti Smith
Gloria
Tratta dall’album Horses, Gloria è la reinterpretazione del classico dei Them di Van Morrison, ma con una svolta rivoluzionaria. L’introduzione del brano con la frase “Jesus died for somebody’s sins but not mine” è una dichiarazione di ribellione e individualità che ancora oggi risuona potente. Patti Smith trasforma la canzone in un inno alla libertà sessuale e all’emancipazione, con un’esecuzione vocale esplosiva che combina rabbia e desiderio.
Because the Night
Scritta insieme a Bruce Springsteen, Because the Night è una delle canzoni più conosciute di Patti Smith, grazie alla sua energia pop rock e al testo che esprime il desiderio e la passione in modo diretto e universale. La canzone ha raggiunto un successo internazionale e rimane una delle tracce più iconiche della sua carriera, mostrando il lato più accessibile del suo talento.
Land
Land è una delle composizioni più ambiziose e sperimentali di Horses. Divisa in tre parti – Horses, Land of a Thousand Dances, La Mer (De) – e lunga oltre nove minuti, la canzone esplora temi come la libertà, la violenza e l’estasi. La fusione di poesia beat, spoken word e musica rock crea un’esperienza sonora immersiva e viscerale. È un esempio perfetto della capacità di Smith di rompere le convenzioni del formato della canzone rock.
Pissing in a River
Tratta dall’album Radio Ethiopia, Pissing in a River è una ballata malinconica che esplora il senso di perdita e di alienazione. Con un crescendo emotivo e una performance vocale intensa, il brano rappresenta uno dei momenti più intimi e vulnerabili di Patti Smith. La sua capacità di comunicare il dolore e la disperazione attraverso una musica delicata e penetrante ne fa una delle sue tracce più toccanti.
Dancing Barefoot
Dancing Barefoot, dall’album Wave, è una canzone che esprime un senso di abbandono spirituale e fisico, con un testo che esplora l’idea di innamorarsi e di perdere il controllo. Il suono è etereo e avvolgente, con una melodia ipnotica che trascina l’ascoltatore in uno stato quasi meditativo. È una delle canzoni più amate dai fan per il suo mix di potenza emotiva e semplicità musicale.
Free Money
Free Money, sempre tratta da Horses, è una canzone che riflette il desiderio di fuga dalle limitazioni della povertà e del mondo materiale. Con un ritmo incalzante e una carica esplosiva, il brano rappresenta la rabbia e l’ambizione di chi sogna una vita migliore. L’energia cruda della performance di Smith e della sua band rende questa traccia una delle più intense del suo repertorio.
People Have the Power
Una delle canzoni più politiche e ottimiste di Patti Smith: People Have the Power è diventata un inno per il cambiamento sociale. Tratta dall’album Dream of Life, scritta con il marito Fred “Sonic” Smith, la canzone esprime una fede incrollabile nel potere della gente di cambiare il mondo. È una canzone che unisce idealismo e attivismo, dimostrando il profondo impegno di Patti Smith verso le questioni sociali e politiche.
Birdland
Birdland è una delle canzoni più poetiche e mistiche di Horses, ispirata al libro A Book of Dreams di Peter Reich. Il brano racconta la storia di un ragazzo che immagina di volare via su un UFO, una metafora della fuga e della trascendenza. Con la sua struttura libera e improvvisata, Birdland è una combinazione unica di poesia beat e rock, che trascina l’ascoltatore in un viaggio spirituale e onirico.
Summer Cannibals
Tratta dall’album Gone Again, Summer Cannibals è una canzone che rappresenta il ritorno trionfale di Patti Smith negli anni ’90, dopo una lunga pausa dalla musica. Il suono è più duro e rock rispetto alle sue produzioni precedenti, e il testo esplora temi di violenza e sopravvivenza, con un taglio critico verso la società consumista. È una canzone che dimostra la capacità di Smith di adattarsi ai tempi mantenendo la sua autenticità.
Ghost Dance
Ghost Dance, tratta dall’album Easter, è una canzone che celebra la resistenza spirituale dei nativi americani. Con un ritmo tribale e ripetitivo, la canzone trasmette un senso di rituale e di connessione con le forze naturali. Patti Smith dimostra qui il suo interesse per le questioni dei diritti umani e la sua capacità di usare la musica per esprimere solidarietà verso le lotte delle comunità oppresse.
In conclusione
Queste dieci canzoni rappresentano alcune delle opere più emblematiche di Patti Smith. Con una carriera che si estende per oltre cinque decenni, Patti Smith ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica e della cultura popolare. Da Horses a Just Kids, la sua arte ha sfidato le convenzioni, ispirato ribellione e incoraggiato l’autenticità. La sua capacità di esprimere emozioni complesse attraverso la sua voce potente e i suoi testi poetici la rende una delle figure più iconiche e rispettate del rock, nonché una delle voci femminili più influenti della storia della musica.