Rock

Le 10 canzoni più belle dei Porcupine Tree

Oggi (2 luglio) è il compleanno dello storico bassista Colin Edwin: riscopriamo la carriera e i brani iconici del gruppo progressive rock britannico

Autore Billboard IT
  • Il2 Luglio 2024
Le 10 canzoni più belle dei Porcupine Tree

I Porcupine Tree rappresentano uno dei gruppi più iconici e influenti nel panorama della musica progressive rock degli ultimi decenni. Fondato dal talentuoso Steven Wilson alla fine degli anni ’80, il gruppo ha evoluto il suo sound attraverso una combinazione di sperimentazione sonora, testi profondi e una presenza scenica intensa. Questo articolo esplora le canzoni e la carriera dei Porcupine Tree, dai primi passi fino al loro status di leggende moderne della musica.

Gli inizi

I Porcupine Tree hanno avuto origine come progetto solista di Steven Wilson negli anni ’80. Wilson, un musicista poliedrico con una predilezione per il progressive rock e la musica sperimentale, ha iniziato a registrare demo sotto il nome Porcupine Tree. Questi primi esperimenti hanno posto le basi per quello che sarebbe diventato un gruppo a tutti gli effetti.

La band

Negli anni ’90 Wilson ha trasformato i Porcupine Tree da progetto solista a vera e propria band, includendo Richard Barbieri alle tastiere, Colin Edwin al basso e Chris Maitland alla batteria. Questa formazione ha dato vita a una serie di album che hanno guadagnato l’attenzione della critica e del pubblico per la loro originalità e profondità emotiva.

L’ascesa al successo internazionale

Il vero punto di svolta per i Porcupine Tree è arrivato con l’album In Absentia del 2002, che ha segnato una svolta significativa nel loro sound, incorporando elementi di metal progressivo e mantenendo al contempo la loro firma sonora sperimentale. Brani come Trains e Blackest Eyes hanno dimostrato la capacità del gruppo di combinare melodie sofisticate con arrangiamenti complessi.

Esplorazioni sonore

Negli anni successivi i Porcupine Tree hanno continuato a esplorare nuovi territori sonori con album come Deadwing (2005) e Fear of a Blank Planet (2007), quest’ultimo un’opera concettuale che ha affrontato temi come l’alienazione sociale e la dipendenza dalla tecnologia. Questi progetti hanno consolidato la reputazione della band come innovatrice nel campo del rock progressivo.

Dieci canzoni iconiche dei Porcupine Tree

Trains

Trains è diventata una delle canzoni più celebri dei Porcupine Tree grazie al suo ritmo incalzante, alla melodia ipnotica e alla profondità dei testi. È un perfetto esempio di come il gruppo fonde rock progressivo con elementi più accessibili, creando un’esperienza musicale coinvolgente e indimenticabile.

Lazarus

Lazarus è una ballata emotiva che mostra il lato più intimo e vulnerabile dei Porcupine Tree. Con una melodia commovente e testi che esplorano temi di perdita e rinascita, questa canzone ha conquistato i cuori dei fan per la sua sincerità e la sua bellezza disarmante.

Anesthetize

Anesthetize è un’epica suite di oltre 17 minuti che dimostra la capacità dei Porcupine Tree di creare musica complessa e avvincente. Con passaggi strumentali mozzafiato e testi che esplorano la disillusione giovanile e l’alienazione, questa canzone è un viaggio emotivo attraverso paesaggi sonori intricati.

Blackest Eyes

Blackest Eyes è un inno di rock progressivo che mescola riff potenti con melodie orecchiabili. Con la sua energia travolgente e il testo che affronta temi di disturbi mentali e follia, questa canzone è diventata un punto fermo nei concerti dei Porcupine Tree e ha mostrato la loro capacità di creare musica intensa ed emotiva.

Arriving Somewhere But Not Here

Questa canzone evocativa e cinematica è un altro esempio della narrazione musicale dei Porcupine Tree. Con atmosfere oscure e un crescendo emotivo, Arriving Somewhere But Not Here trasporta l’ascoltatore in un viaggio sonoro attraverso stati d’animo contrastanti e riflessioni introspettive.

The Sound of Muzak

The Sound of Muzak è una critica intelligente all’industria musicale moderna, presentata con un ritmo incalzante e un sound che mescola rock progressivo con influenze alternative. Con testi pungenti e un arrangiamento musicale impeccabile, questa canzone ha catturato l’attenzione sia dei fan che della critica.

Time Flies

Time Flies è una lunga meditazione sulla percezione del tempo e sulla riflessione sul passato. Con la sua struttura complessa e le armonie avvincednti, questa canzone dimostra la maturità artistica dei Porcupine Tree e la loro capacità di esplorare temi universali attraverso la musica.

Open Car

Open Car è una potente esplosione di energia rock che mescola riff robusti con passaggi più atmosferici. Con una performance vocale intensa da parte di Steven Wilson e un arrangiamento che sfida le convenzioni del rock tradizionale, questa canzone si distingue per la sua intensità e la sua capacità di evocare emozioni forti.

Sentimental

Sentimental è una ballata delicata e commovente che contrasta con molte delle tracce più pesanti dell’album. Con la sua melodia dolce e i testi che esplorano il tema della nostalgia e della malinconia, questa canzone mostra il lato più riflessivo e contemplativo dei Porcupine Tree.

Strip the Soul

Strip the Soul è un’altra dimostrazione della potenza e della complessità dei Porcupine Tree. Con riff di chitarra taglienti, cambi di tempo sorprendenti e testi che esplorano temi di alienazione e disagio emotivo, questa canzone è un esempio di come il gruppo abbia saputo combinare aggressività e raffinatezza musicale.

In conclusione

Le dieci canzoni selezionate rappresentano solo un assaggio del vasto repertorio e dell’influenza dei Porcupine Tree nella musica contemporanea. Con la loro capacità di mescolare progressive rock, metal, sperimentazione sonora e testi profondi, hanno creato un’esperienza musicale che continua a toccare e a ispirare generazioni di fan in tutto il mondo. La loro musica rimane una testimonianza della potenza trasformativa dell’arte e della musica che va oltre i confini del tempo e dello spazio.

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