Rock

Le 10 canzoni più belle dei Rancid

Ripercorriamo la carriera dello storico gruppo punk rock attraverso una selezione di alcuni dei loro brani più memorabili

Autore Billboard IT
  • Il10 Marzo 2025
Le 10 canzoni più belle dei Rancid

Tra le band più influenti e longeve della scena punk rock, i Rancid occupano un posto di rilievo grazie alla loro capacità di fondere il punk con lo ska e il rock’n’roll, mantenendo sempre un’identità forte e autentica. Nati nel 1991 a Berkeley, California, da Tim Armstrong e Matt Freeman, già membri degli Operation Ivy, i Rancid con le loro canzoni sono diventati una delle colonne portanti del punk moderno, con una carriera che si estende per oltre tre decenni.

Le radici della band

La storia dei Rancid inizia con la fine di un’altra band leggendaria, gli Operation Ivy, che a cavallo tra il 1987 e il 1989 avevano rivoluzionato la scena punk californiana con il loro mix unico di punk e ska. Dopo lo scioglimento, Tim Armstrong (chitarra e voce) e Matt Freeman (basso e voce) continuarono a collaborare in vari progetti musicali, ma le difficoltà personali di Armstrong, legate alla dipendenza da droghe e alcool, minacciarono di interrompere la loro carriera.

Fu Freeman a spingere per formare una nuova band come modo per salvare Armstrong dalla sua autodistruzione. I due fondarono così i Rancid nel 1991, con Brett Reed alla batteria. Dopo aver registrato alcuni demo, pubblicarono il loro primo EP autoprodotto, attirando l’attenzione della Epitaph Records, una delle principali etichette punk indipendenti.

Gli esordi

Nel 1993 i Rancid pubblicarono il loro album di debutto eponimo. Sebbene fosse un lavoro grezzo, l’album mostrava già la capacità della band di creare un suono potente, influenzato dal punk hardcore, dallo ska e dal reggae. Il disco includeva brani come Hyena e Rats in the Hallway, che catturarono l’attenzione della scena punk underground.

Il vero salto di qualità arrivò con Let’s Go (1994), un album che segnò l’ingresso di Lars Frederiksen nella band come chitarrista e seconda voce. Frederiksen, già un musicista affermato nella scena punk, portò una nuova energia e una maggiore complessità al suono della band. Let’s Go, trainato dal singolo Salvation, ottenne un successo significativo, vendendo centinaia di migliaia di copie e aprendo la strada al grande pubblico.

La consacrazione con …And Out Come the Wolves

Il 1995 fu l’anno della consacrazione definitiva dei Rancid, grazie a …And Out Come the Wolves, considerato uno dei migliori album punk rock di tutti i tempi. Il titolo dell’album era un riferimento al periodo difficile che la band stava attraversando, con le grandi etichette discografiche che cercavano di accaparrarseli dopo il successo di Let’s Go.

L’album conteneva alcuni dei brani più iconici della band: Ruby Soho, un inno alla vita in tour e alla ricerca di un posto nel mondo; Time Bomb, un brano ska-punk irresistibile che mescola melodie accattivanti e ritmi coinvolgenti; Roots Radicals, un omaggio alle radici punk e ska della band.

Con i suoi testi personali e una produzione curata, l’album divenne un successo commerciale e di critica, vendendo oltre un milione di copie e consolidando i Rancid come una delle principali band punk della loro generazione.

Gli anni Duemila

Dopo il successo degli anni ’90, i Rancid affrontarono una nuova sfida: mantenere la loro rilevanza in un panorama musicale in continua evoluzione. Nel 2000 pubblicarono il secondo album omonimo, noto come “Rancid 2000”, un lavoro crudo e aggressivo che segnava un ritorno alle loro radici hardcore. Con brani veloci e diretti, l’album mostrava una band determinata a non adagiarsi sugli allori.

Nel 2003 arrivò Indestructible, un album che esplorava temi più personali e introspettivi, tra cui la lotta di Armstrong contro la dipendenza e la sua separazione dalla moglie Brody Dalle. Brani come Fall Back Down e Red Hot Moon mescolavano testi emotivi con la loro tipica energia punk, ottenendo un buon successo commerciale.

Gli anni ‘10

Negli anni 2010, i Rancid consolidarono la loro posizione come pilastro del punk rock, continuando a pubblicare album e ad esibirsi in tutto il mondo.

Honor Is All We Know (2014) fu un omaggio alle loro radici, con un suono che richiamava i primi giorni della band. Trouble Maker (2017) mostrò una band matura ma ancora piena di energia, con brani che mescolavano riflessioni personali e tematiche sociali.

La band continuò anche a lavorare su progetti paralleli. Tim Armstrong si dedicò alla sua etichetta Hellcat Records e a collaborazioni con altri artisti, mentre Frederiksen esplorò il suo amore per il rock classico e lo street punk.

Dieci canzoni iconiche dei Rancid

Ruby Soho

Una delle canzoni più emblematiche dei Rancid: Ruby Soho è un inno punk che unisce energia e melodia in modo perfetto. Con il suo ritornello indimenticabile e la sua atmosfera nostalgica, racconta di un amore perduto e della ricerca di un posto nel mondo. È diventata una delle tracce più amate dalla fanbase e uno dei punti di riferimento del punk degli anni ’90.

Time Bomb

Time Bomb è una delle canzoni più frenetiche e coinvolgenti dei Rancid. Con un ritmo ska-punk travolgente, il brano racconta di un’energia distruttiva e di una vita che scorre veloce, come una bomba pronta a esplodere. Il mix tra punk e ska qui raggiunge uno dei suoi apici, con un testo che riesce a essere sia leggero che profondo.

Roots Radicals

Con Roots Radicals i Rancid celebrano le loro radici punk e ska, con un testo che parla di riscatto e di un’identità forte legata alla cultura musicale. Il brano è una combinazione perfetta di aggressività e melodia, e la sua velocità e il suo impatto lo rendono un pezzo immancabile nei concerti della band.

Fall Back Down

Una delle canzoni più personali dei Rancid: Fall Back Down è una riflessione sulla dipendenza, la redenzione e la forza di rialzarsi. Con un’energia incrollabile e un testo che suona come un messaggio di speranza, la canzone ha rappresentato una rinascita per Tim Armstrong, che in quel periodo stava affrontando la sua lotta contro la dipendenza. Il ritornello è contagioso e la sua carica emotiva è palpabile.

Maxwell Murder

Con Maxwell Murder i Rancid ci offrono uno dei brani più veloci e tecnicamente complessi della loro carriera. Il basso di Matt Freeman è protagonista assoluto, con linee veloci e virtuosistiche che dominano l’intero brano. Il testo racconta di un personaggio misterioso, e la canzone si distingue per la sua intensità e la sua energia brutale.

Red Hot Moon

Red Hot Moon è un brano che mescola il punk con un’aria di malinconia. Il testo riflette sull’amore e le difficoltà della vita, ma anche sulla speranza che arriva con il tempo. La sua melodia è più melodica rispetto ad altri brani della band, ma mantiene un’incredibile forza emotiva. La canzone è un bel contrasto tra la grinta punk e la riflessione personale.

Old Friend

In Old Friend i Rancid affrontano il tema della perdita e della nostalgia in modo diretto e intimo. Il brano racconta di un’amicizia che si è persa nel tempo e del dolore che ne deriva. Con il suo suono classico e un approccio più riflessivo, Old Friend dimostra una maturità che non era sempre presente nei primi lavori della band, ma che la rende ancora più interessante.

Salvation

Salvation è una delle tracce che meglio rappresentano il suono dei Rancid nella loro fase iniziale. Con un ritmo incalzante e un testo che parla di speranza e resistenza, è un pezzo che incarna lo spirito del punk degli anni ’90, pur mantenendo un appeal universale. La canzone ha un’energia fresca e positiva che la rende uno dei brani più allegri della band.

Journey to the End of the East Bay

Un omaggio alle radici di Berkeley, la città che ha visto nascere i Rancid: Journey to the End of the East Bay è un pezzo che riflette sul passato della band e sul loro legame con la scena punk locale. Il testo è personale e nostalgico, ma la canzone è anche un potente manifesto della loro identità musicale, con un riff inconfondibile e una ritmica pulsante.

Last One to Die

Last One to Die è uno dei pezzi più energici dei Rancid, con un testo che parla di resilienza e resistenza contro le avversità. La canzone è un inno al punk, un grido di battaglia per tutti quelli che non si arrendono mai. La sua velocità e il suo spirito ribelle la rendono un classico moderno della band, perfetta per il live.

In conclusione

Le dieci canzoni qui presentate sono solo una piccola parte del vasto repertorio dei Rancid, ma ciascuna di esse rappresenta un aspetto fondamentale della band: l’energia pura del punk, la riflessione sulle difficoltà personali e sociali, e un’incredibile capacità di mescolare generi e influenze. Se non avete ancora esplorato la loro discografia, queste tracce sono il punto di partenza ideale per entrare nel mondo dei Rancid, una band che ha saputo rimanere autentica e influente per oltre tre decenni.

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