Rock

Le 10 canzoni più belle degli Offspring

In occasione del compleanno del frontman Dexter Holland, ripercorriamo la carriera del gruppo punk americano attraverso una selezione dei loro brani più iconici (nell’attesa di vederli dal vivo il 29 settembre 2025 al Forum di Assago)

Autore Billboard IT
  • Il29 Dicembre 2024
Le 10 canzoni più belle degli Offspring

Gli Offspring sono una delle band più iconiche e longeve della scena punk rock americana, il cui impatto sulla musica moderna è innegabile. Nati nel 1984 a Garden Grove, in California, la loro carriera si è sviluppata nel corso di decenni, attraversando periodi di grande successo commerciale e culturale. Con canzoni dal sound che mescola punk e rock alternativo, gli Offspring sono riusciti a mantenere una fan base fedele e a conquistare anche il grande pubblico, rimanendo una delle band più influenti della loro generazione.

Nell’attesa del concerto degli Offspring il 29 settembre 2025 all’Unipol Forum di Assago, in questo articolo ripercorriamo la loro carriera e le loro canzoni più memorabili.

Gli inizi

La band fu fondata dal cantante e chitarrista Dexter Holland e dal bassista Greg K. (Kriesel) nel 1984, entrambi ancora membri attivi della formazione. La scelta del nome, inizialmente Manic Subsidal, cambiò poi in The Offspring, un appellativo che rimase anche durante i primi, frenetici anni di attività, quando la band si esibiva nei locali di Los Angeles, centro nevralgico della scena punk. Inizialmente il gruppo suonava un punk rock crudo, ma fin dalle prime esperimentazioni musicali si fece notare per l’intensità dei suoi brani e per la capacità di sintetizzare elementi di punk hardcore e rock alternativo.

Nel 1989 gli Offspring pubblicarono il loro album di debutto eponimo, un lavoro che rimase piuttosto underground ma che dimostrò il loro talento nel creare canzoni brevi, veloci e ricche di energia. L’album non ottenne un grande riscontro commerciale ma si guadagnò comunque una piccola schiera di fan e attirò l’attenzione della critica. I suoni graffianti e lo spirito ribelle che li caratterizzavano divennero presto distintivi per la band. Questo primo album, pur non avendo successo immediato, servì da trampolino di lancio per il futuro della band e le permise di raccogliere l’esperienza necessaria per i successivi lavori.

Il successo globale con Smash

La vera svolta arrivò nel 1994 con la pubblicazione di Smash, il terzo album in studio. Questo disco segnò un cambio di marcia significativo, unendo la furia punk a un sound più melodico e pop, che avrebbe catturato l’attenzione di una vastissima audience. La formula vincente di Smash risiedeva nella capacità di mescolare riff aggressivi, testi ironici e a tratti riflessivi, ma anche una certa accessibilità che conquistava anche il pubblico meno avvezzo al punk. Canzoni come Come Out and Play, Self Esteem e Gotta Get Away divennero dei veri e propri inni, e il disco ebbe un successo travolgente.

Il singolo Self Esteem, in particolare, divenne uno dei brani più emblematici della band e una traccia che sarebbe rimasta nei cuori dei fan per decenni. Il pezzo trattava temi di insicurezza e frustrazione in maniera tanto cinica quanto onesta, e si presentava con un riff contagioso che rendeva impossibile non cantarlo a squarciagola. Il successo commerciale di Smash fu immenso, vendendo oltre 11 milioni di copie in tutto il mondo e facendo degli Offspring una delle band punk più famose del periodo. La forza di Smash non fu solo nelle sue melodie catchy, ma anche nel modo in cui riuscì a portare il punk mainstream, ampliando i confini di un genere che fino ad allora era rimasto principalmente underground.

Americana e gli anni d’oro

Nel 1998 gli Offspring tornarono con un nuovo album, Americana, che consolidò ulteriormente il loro status di star internazionali. Il disco, che mescolava l’energia punk con influenze pop e rock più moderne, conteneva tracce come Pretty Fly (for a White Guy), che divenne un altro dei loro maggiori successi, grazie al suo testo ironico e al suono fresco e radio-friendly. Con Americana gli Offspring portarono la loro musica a un pubblico ancora più vasto, facendo breccia nelle classifiche e nei cuori di una nuova generazione di ascoltatori.

Pretty Fly (for a White Guy), con il suo carattere ironico e la sua orecchiabilità, divenne un vero e proprio fenomeno popolare. Allo stesso tempo, il brano Why Don’t You Get a Job? rappresentava una critica sociale nei confronti della pigrizia e dell’opportunismo, rimanendo in linea con la tradizione degli Offspring di affrontare temi di critica sociale con un linguaggio diretto, ma mai privo di una certa dose di humor.

La transizione degli anni Duemila

Il passaggio al nuovo millennio portò inevitabilmente a un cambiamento anche nel sound della band. Nel 2003 gli Offspring pubblicarono Splinter, un album che pur mantenendo la loro identità punk, si distaccava un po’ dai dischi precedenti, esplorando nuove sonorità e temi più maturi. Con brani come Hit That e The Noose, il disco cercò di fare i conti con la crescente evoluzione musicale e con l’introduzione di nuove sonorità, pur non abbandonando mai le radici punk.

Nel 2008 arrivò Rise and Fall, Rage and Grace, un altro lavoro che segnò un’evoluzione ulteriore nella carriera della band, pur restando fedele al loro stile e alla loro energia. You’re Gonna Go Far, Kid, uno dei singoli di punta dell’album, rimase un pezzo cult per i fan, grazie al suo riff incalzante e alla critica sociale contenuta nel testo.

Gli anni Duemila, pur non portando a un altro grande successo commerciale come Smash o Americana, segnano comunque un periodo di continua crescita e maturazione per gli Offspring, che continuano a fare tournée internazionali, a comporre e a mantenere un legame saldo con il loro pubblico.

Gli anni ‘10

Gli Offspring, pur continuando a fare musica e ad avere un seguito globale, entrarono in una fase di relativa tranquillità. Dopo l’uscita di Days Go By nel 2012, un album che non ebbe lo stesso impatto dei precedenti, la band entrò in una lunga fase di attesa, alimentata anche dai cambiamenti nel panorama musicale e dai tempi di produzione più lunghi. Tuttavia, nel 2021, gli Offspring tornarono con Let the Bad Times Roll, un album che, pur non raggiungendo i picchi di vendite dei dischi degli anni ’90, è stato ben accolto dai fan per la sua capacità di rimanere fedele al suono della band pur evolvendo in un contesto moderno.

Let the Bad Times Roll affronta temi legati al disincanto e alle difficoltà del mondo contemporaneo, con un approccio che, pur se maturo, non perde mai la grinta e l’energia che li ha resi celebri. La band ha continuato a fare tournée, anche in tempi di pandemia, riuscendo sempre a mantenere un forte legame con i fan di lunga data e ad attrarne di nuovi.

Dieci canzoni iconiche degli Offspring

Self Esteem

Self Esteem è forse il brano più celebre degli Offspring, un vero e proprio inno per una generazione che lottava con insicurezze e problemi relazionali. Il testo racconta la storia di una persona che rimane intrappolata in una relazione tossica, ma riesce a trovare una certa forza nell’ammettere la propria debolezza. La canzone è un mix perfetto di punk rock energico e melodie irresistibili, con un riff che è diventato parte della cultura popolare.

Come Out and Play

Un altro pezzo fondamentale della carriera degli Offspring è Come Out and Play, con il suo celebre riff di chitarra e il testo che parla di violenza e caos urbano. Con la sua melodia veloce e accattivante, la canzone affronta temi legati alla disillusione e alla ribellione giovanile, rimanendo uno dei loro brani più potenti e riconoscibili.

Pretty Fly (for a White Guy)

Pretty Fly (for a White Guy) è una delle canzoni più divertenti e ironiche degli Offspring, una satira sulla cultura hip hop e sul tentativo di un giovane bianco di appropriarsi di un’identità che non gli appartiene. Con il suo ritmo orecchiabile e il tono scherzoso, la canzone riesce a rimanere leggera e divertente, pur affrontando tematiche legate all’identità culturale e alla superficialità delle tendenze sociali.

The Kids Aren’t Alright

In The Kids Aren’t Alright, gli Offspring offrono una riflessione amara sulla gioventù, descrivendo le difficoltà e le disillusioni di una generazione che cresce in un mondo complicato. Con il suo ritmo incalzante e il testo che esplora il contrasto tra sogni e realtà, la canzone è diventata un classico del loro repertorio.

Gotta Get Away

Gotta Get Away è un brano che mescola velocità e potenza a una riflessione personale sull’angoscia e sulla necessità di allontanarsi da una situazione opprimente. Il testo racconta la storia di qualcuno che sente di dover fuggire da una realtà che non riesce più a sopportare, un tema che molti giovani possono identificare come proprio.

Why Don’t You Get a Job?

Con Why Don’t You Get a Job?, gli Offspring continuano la loro critica sociale, questa volta prendendo di mira la pigrizia e l’opportunismo. La canzone ha un ritmo allegro e un tono spensierato, ma il testo è una denuncia ironica nei confronti di una persona che non vuole prendersi la responsabilità della propria vita.

Hit That

Hit That è uno dei singoli più noti dell’album Splinter, e si distingue per un suono più pulito e moderno, ma pur sempre energico e incalzante. Il brano ha un testo che parla di amori complicati e relazioni difficili, ma lo fa con il tipico spirito di ribellione e ironia che caratterizza gli Offspring.

You’re Gonna Go Far, Kid

In You’re Gonna Go Far, Kid, gli Offspring presentano una delle loro canzoni più dinamiche e coinvolgenti, con un ritmo incalzante e un testo che mette in guardia contro l’egocentrismo e l’opportunismo, ma in modo energico e positivo. Il brano ha un grande impatto emotivo, con il suo messaggio che oscilla tra la critica sociale e l’energia positiva del punk rock.

No Brakes

No Brakes è una delle canzoni più potenti e veloci dell’album Smash, un vero e proprio inno al vivere senza remore e senza paura delle conseguenze. Il testo parla di abbandonare ogni freno e di lanciarsi nella vita senza esitazioni, un tema che risuona con il messaggio ribelle della band.

Want You Bad

Want You Bad è una delle canzoni più orecchiabili degli Offspring, con un suono pop punk che ha una qualità irresistibile. Il brano racconta una relazione appassionata e un po’ complicata, ma lo fa con una leggerezza che lo rende perfetto per il grande pubblico.

In conclusione

Le canzoni degli Offspring spaziano dalla critica sociale alla riflessione personale, dalla leggerezza ironica alla rabbia giovanile, ma tutte condividono una cosa in comune: l’energia contagiosa che ha reso la band una delle più iconiche della scena punk rock.

La carriera degli Offspring è un racconto di successo, perseveranza e adattamento. Dall’underground degli anni ’80 e ’90 al dominio delle classifiche internazionali, la band è riuscita a evolversi senza mai perdere la sua identità musicale. Con il loro mix di punk e rock alternativo, gli Offspring non solo hanno definito un’epoca musicale ma hanno anche influito profondamente sulla cultura popolare di un’intera generazione.

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