Rock

Le 10 canzoni più belle dei Van Halen

Oggi (10 ottobre) è il compleanno dello storico frontman David Lee Roth: riscopriamo la carriera e i brani memorabili della leggendaria band

Autore Billboard IT
  • Il10 Ottobre 2024
Le 10 canzoni più belle dei Van Halen

I Van Halen sono una delle band rock più influenti e iconiche della storia del rock, noti per aver rivoluzionato il panorama dell’hard rock e dell’heavy metal grazie al virtuosismo chitarristico di Eddie Van Halen e all’energia sfrenata delle loro esibizioni dal vivo. Fondati nel 1972, i Van Halen ha attraversato diversi cambiamenti di formazione, momenti di successo stratosferico e qualche crisi interna, ma con le loro canzoni hanno lasciato un’eredità musicale che ancora oggi risuona nelle arene rock di tutto il mondo.

Con oltre 80 milioni di dischi venduti, numerosi premi e riconoscimenti, e brani che sono diventati inni generazionali, i Van Halen hanno saputo creare un proprio stile inconfondibile, fatto di riff esplosivi, assoli pirotecnici e performance carismatiche. In questo articolo ripercorriamo le tappe fondamentali della loro carriera, esplorando il loro impatto e la loro evoluzione.

La fondazione della band e il successo del primo album

I Van Halen nacquero come gruppo nel 1972 a Pasadena, in California, quando i fratelli Eddie (chitarra) e Alex Van Halen (batteria) decisero di formare una band. Dopo vari cambi di nome e formazione, trovarono la lineup definitiva con David Lee Roth alla voce e Michael Anthony al basso. I primi anni della band furono caratterizzati da esibizioni nei club di Los Angeles, dove costruirono una solida reputazione grazie alla loro potenza dal vivo.

Il vero punto di svolta arrivò quando il produttore Ted Templeman, impressionato dalle loro esibizioni, li aiutò a ottenere un contratto con la Warner Bros. Records. Nel 1978 pubblicarono il loro album di debutto eponimo, che divenne subito un classico del rock. Il disco contiene alcune delle canzoni più celebri dei Van Halen, tra cui Runnin’ with the Devil, Ain’t Talkin’ ‘Bout Love e una delle più famose performance di chitarra mai registrate, Eruption. Quest’ultima, un assolo di chitarra di circa due minuti, mise in luce il talento rivoluzionario di Eddie Van Halen, che introdusse tecniche chitarristiche innovative come il tapping, influenzando generazioni di chitarristi.

L’ascesa

Dopo il successo del loro album di debutto, i Van Halen pubblicarono una serie di album che consolidarono ulteriormente la loro posizione nel panorama del rock internazionale. Gli album Van Halen II (1979), Women and Children First (1980), Fair Warning (1981) e Diver Down (1982) mostrarono una band in continua evoluzione, che mescolava virtuosismi musicali con una crescente influenza pop.

Tuttavia fu il loro sesto album, 1984, a portare Van Halen al picco della popolarità. Con successi come Jump, Panama e Hot for Teacher, l’album ottenne un successo mondiale e consacrò la band nell’Olimpo del rock. Jump, in particolare, fu un brano innovativo, con Eddie che per la prima volta usava un sintetizzatore come strumento principale. Il brano scalò le classifiche di tutto il mondo e rimase uno dei più grandi successi commerciali della band.

David Lee Roth, con il suo carisma e la sua presenza scenica fuori dagli schemi, era il volto del gruppo, ma le tensioni tra lui e gli altri membri, in particolare Eddie Van Halen, iniziarono a crescere. Nonostante il successo di 1984, Roth lasciò la band nel 1985 per intraprendere una carriera solista, segnando la fine di un’era.

L’arrivo di Sammy Hagar

Dopo l’uscita di Roth, la band trovò un nuovo cantante in Sammy Hagar, un musicista che già godeva di una discreta fama come solista. L’arrivo di Hagar portò a un cambiamento significativo nello stile della band: le loro canzoni divennero più melodiche, con una maggiore enfasi su ballate e testi più profondi, mantenendo comunque il caratteristico virtuosismo strumentale.

Il primo album con Hagar, 5150 (1986), fu un grande successo commerciale e consolidò la nuova formazione. Canzoni come Why Can’t This Be Love e Dreams segnarono un cambio di direzione per i Van Halen rispetto all’era di Roth, con un suono più raffinato e radio-friendly. OU812 (1988), For Unlawful Carnal Knowledge (1991) e Balance (1995) continuarono a vendere milioni di copie, e la band ottenne una serie di hit che mantennero i Van Halen al top delle classifiche per tutti gli anni ’80 e ’90.

Le tensioni interne e l’addio di Hagar

Nonostante il successo commerciale dell’era Hagar, le tensioni interne cominciarono a emergere anche con il nuovo frontman. Dopo la pubblicazione dell’album Balance nel 1995, i rapporti tra Sammy Hagar e gli altri membri della band si deteriorarono, culminando nella sua uscita nel 1996.

Per un breve periodo i Van Halen cercarono di riunirsi con David Lee Roth, registrando due nuove canzoni per la raccolta Best Of Volume I (1996), tra cui Can’t Get This Stuff No More e Me Wise Magic. Tuttavia la reunion fu di breve durata e la band si trovò nuovamente senza cantante.

Gli anni di incertezza e il ritorno di David Lee Roth

Negli anni successivi, i Van Halen attraversarono un periodo di incertezza, con continui cambi di formazione e una relativa inattività. Nel 2003 la band si riunì con Sammy Hagar per un tour di successo, ma fu solo nel 2007 che i fan ricevettero la notizia che molti attendevano: David Lee Roth tornava come frontman ufficiale della band.

Il ritorno di Roth segnò una nuova era per Van Halen, che culminò con l’uscita di un nuovo album, A Different Kind of Truth nel 2012, il loro primo album di inediti in quattordici anni. Questo disco vide la band tornare a sonorità più dure e vicine agli esordi, e fu ben accolto dai fan e dalla critica. La band, composta ora da Eddie, Alex, Roth e Wolfgang Van Halen (figlio di Eddie, che sostituiva Michael Anthony al basso: qui la nostra intervista sull’album Mammoth II), intraprese anche una serie di tour di successo.

La scomparsa di Eddie Van Halen

Il 6 ottobre 2020 il mondo della musica ha subito una grande perdita con la morte di Eddie Van Halen, stroncato da un tumore. La scomparsa di Eddie ha segnato la fine definitiva della band, ma anche l’inizio della celebrazione di una carriera leggendaria. Con il suo stile innovativo, Eddie Van Halen ha influenzato generazioni di chitarristi, portando la tecnica del tapping in primo piano e ridefinendo il ruolo della chitarra nell’hard rock.

Dieci canzoni iconiche dei Van Halen

Jump

Forse il brano più famoso dei Van Halen: Jump è un’ode alla voglia di vivere e all’energia. Pubblicata nel 1984, è nota per l’uso del sintetizzatore da parte di Eddie Van Halen, un’innovazione per la band, che fino a quel momento era stata definita da chitarre potenti. Il risultato fu un suono accattivante e un successo mondiale, scalando le classifiche e portando i Van Halen in una nuova era musicale.

Eruption

Eruption è un assolo di chitarra di quasi due minuti che ha cambiato per sempre il modo di suonare lo strumento. In questa traccia, Eddie Van Halen introduce la tecnica del “tapping”, che divenne subito la sua firma e ispirò una generazione di chitarristi. Questo brano strumentale dal primo album della band non è solo un pezzo tecnico, ma una dimostrazione della potenza creativa e dell’innovazione di Eddie, destinato a diventare una pietra miliare nella storia della chitarra rock.

Runnin’ with the Devil

Tratto dall’album di debutto Van Halen, Runnin’ with the Devil è una canzone che cattura l’essenza grezza della band. Con un potente riff di chitarra e la voce tagliente di David Lee Roth, il brano ha un’energia primordiale. È un inno di libertà e ribellione che stabilisce il tono dell’album e segna l’inizio dell’ascesa dei Van Halen come una delle band più elettrizzanti degli anni ’70.

Panama

Panama è un classico del rock che esprime la tipica spavalderia di David Lee Roth e il sound inconfondibile della chitarra di Eddie Van Halen. La canzone è un inno alla velocità e al divertimento, con un riff potente e un ritornello orecchiabile. È una delle canzoni più energiche dei Van Halen e continua ad essere una delle canzoni preferite dai fan.

Ain’t Talkin’ ‘Bout Love

Ain’t Talkin’ ‘Bout Love è una delle canzoni più dure e grintose dei Van Halen. Il riff di chitarra in apertura è immediatamente riconoscibile, e il testo di David Lee Roth parla di amore superficiale e disillusione. Questo brano incarna lo spirito rock e la ribellione giovanile, diventando uno degli inni più amati della band e dimostrando ancora una volta il talento tecnico e compositivo di Eddie Van Halen.

Hot for Teacher

Hot for Teacher è uno dei brani più divertenti e sfacciati della band, con un assolo di batteria di Alex Van Halen all’inizio che cattura immediatamente l’attenzione. La canzone è un concentrato di energia, con Eddie che mostra la sua incredibile abilità alla chitarra e Roth che dà vita a un testo malizioso e irriverente. Il video musicale, pieno di humor, contribuì a rendere questa canzone un classico degli anni ’80.

Why Can’t This Be Love

Con l’arrivo di Sammy Hagar, i Van Halen cambiarono direzione, esplorando sonorità più melodiche e radio-friendly. Why Can’t This Be Love, dal primo album con Hagar, 5150, è un brano che mostra il lato più emotivo della band. La canzone presenta una linea di tastiera prominente e un testo romantico, ma mantiene ancora quella potenza tipica dei Van Halen. Il brano fu un enorme successo commerciale e dimostrò che la band poteva evolversi senza perdere la propria essenza.

Dance the Night Away

Dance the Night Away, dal secondo album Van Halen II, è uno dei pezzi più luminosi e pop della band. Con una melodia contagiosa e un’atmosfera leggera, la canzone riflette il lato più accessibile dei Van Halen. Questo brano divenne un grande successo radiofonico e mostrò che la band non era solo in grado di fare hard rock, ma anche di creare hit radiofoniche che conquistavano un pubblico più vasto.

Unchained

Tratta dall’album Fair Warning, Unchained è una delle canzoni più potenti e aggressive dei Van Halen. Il riff di chitarra pesante e il groove incessante mostrano il lato più duro e sperimentale della band. La voce di Roth, sempre carismatica, e la chitarra di Eddie creano una perfetta sinergia in questo pezzo.

Dreams

Un altro grande successo dell’era Hagar: Dreams è una canzone che trasmette positività e ispirazione. La voce di Hagar si adatta perfettamente al messaggio edificante del brano, mentre Eddie Van Halen offre un assolo di chitarra potente. Con una melodia memorabile e un testo che invita a inseguire i propri sogni, questa canzone è diventata una delle preferite dai fan durante gli anni ’80, rappresentando il lato più melodico e radiofonico della band.

In conclusione

Con le loro canzoni i Van Halen hanno rappresentato un punto di riferimento fondamentale nella storia della musica rock, combinando innovazione tecnica e un’incredibile energia scenica. Dalla rivoluzione portata da Eddie Van Halen alla chitarra alla carismatica presenza scenica di David Lee Roth e Sammy Hagar, la band ha saputo rinnovarsi e superare le sfide interne, continuando a produrre musica che è diventata parte integrante della cultura popolare.

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