Addio a Dario Zigiotto, ufficio stampa e fondatore del festival di Villa Arconati
Mancato martedì notte uno degli operatori culturali, manager e ufficio stampa, più colti, competenti e gentili. Domani i funerali
Dario Zigiotto è morto martedì notte. Per chi lavora nel settore culturale e musicale e per chi lo conosceva si tratta di una enorme perdita. Ufficio stampa, manager, co-fondatore del festival di Villa Arconati. Persona di una gentilezza rara, con un acume e una cultura davvero poco comuni.
Zigiotto combatteva da anni con una malattia che ogni tanto gli dava respiro per poi peggiorare di nuovo. Si è spento all’Ospedale Sacco di Milano e i suoi funerali si terranno domani mattina, venerdì 2 febbraio, a Bollate. Dario Zigiotto è morto a 69 anni.
Dario si era laureato in giornalismo all’Università di Urbino e aveva iniziato a lavorare in fabbrica. Aveva poi abbandonato per lavorare nel mondo della musica e della cultura. Innanzitutto come bibliotecario a Bollate, alle porte di Milano, ed è proprio lì che nel 1989 aveva fondato insieme a Giancarlo Cattaneo il festival di Villa Arconati.
Dario Zigiotto, morto uno degli operatori culturali più competenti in Italia
Era entrato nell’agenzia Cose di Musica di Adele di Palma tra il 1995 e il 1997, come assistente al management di alcuni artisti, e poi aveva fondato con Monica Passoni l’agenzia di comunicazione Ccm, Comunicazione per le Culture e le Musiche. Aveva seguito come ufficio stampa anche artisti come Fabrizio De André ed Enzo Jannacci.
I grandi nomi al festival di Villa Arconati
Dario Zigiotto aveva creato con Cattaneo un festival dall’atmosfera inconfondibile in un luogo come i giardini della villa di una bellezza unica. Ma anche il cartellone dei concerti è sempre stato interessante con ospiti come Paolo Conte, Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia, Giorgio Gaber, Lucio Dalla, Franco Battiato, Vinicio Capossela, Samuele Bersani, Dizzy Gillespie, Herbie Hancock, Michael Bublé, i Sigur Rós, Morrissey, Rudolf Nureyev e Luciana Savignano.
Zigiotto amava mischiare i generi e creare connessioni, ma soprattutto riusciva sempre a fare una battuta gentile e ironica che faceva sorridere. Mancherà molto.