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Il mestiere (quasi segreto) della celebrity PR: la storia di Angela Cali 

Dalle serate rap a Milano al lavoro con Drake e le grandi star d’oltreoceano come Snoop Dogg e Kobe Bryant: ecco in cosa consiste un lavoro ancora poco conosciuto nel nostro Paese

  • Il25 Novembre 2025
Il mestiere (quasi segreto) della celebrity PR: la storia di Angela Cali 

Angela Cali

In un settore dove tutto sembra ruotare intorno alla visibilità, esiste una figura cruciale che lavora nell’ombra, muovendosi tra club esclusivi, tour internazionali e telefonate all’ultimo minuto: la celebrity PR. In Italia è ancora un concetto nebuloso, ma c’è chi lo interpreta in modo magistrale, con una naturalezza che è diventata professione: Angela Cali.

Angela è entrata nel mondo delle PR quasi per caso. A Milano, da giovanissima, organizzava serate rap che attiravano centinaia di persone. La più famosa era la Five Star, una delle notti rap più importanti d’Italia: “A un certo punto facevo da sola quattrocento ingressi”, racconta lei. “Non c’era Instagram, avevo quattro profili Facebook pieni, e senza accorgermene ero diventata la PR che conoscevano tutti”.

Poi un viaggio a Miami le ha cambiato la vita. Quello che doveva essere un periodo breve si è trasformato in quasi due anni immersa nella scena americana: “Ho iniziato a ballare: era un sogno che avevo da piccola e l’ho realizzato lavorando con Snoop Dogg. La prima volta che ho conosciuto qualcuno di importante? È stato quasi comico: fuori da un locale ho visto un tipo entrare con una busta di plastica in mano. Ho pensato: “Se entra così, non è uno qualunque”. L’abbiamo salutato, ci ha chiesto se volevamo entrare nel loro privé, e da lì ho conosciuto mezzo mondo. I contatti li coltivavo senza un vero obiettivo, perché sapevo che non potevo restare negli USA stabilmente. Vivevo tre mesi alla volta e poi uscivo dal Paese per rientrare. Ma quei rapporti sono stati fondamentali anche quando sono tornata in Italia”.

Da quel momento, Angela Cali coltiva relazioni che si riveleranno preziosissime una volta tornata in Italia. Capisce che quella sua inclinazione spontanea a creare connessioni può essere un lavoro vero. “Invece di essere sfruttata, ho deciso di diventare il tramite: metto in contatto persone, creo situazioni, organizzo tutto quello che serve. Non sapevo nemmeno come chiamare quello che facevo: “celebrity PR” è la definizione più comoda”.

Da lì inizia una carriera che la porta a collaborare con star internazionali come Snoop Dogg, che la coinvolge anche in Francia, Chris Brown, e persino Lil Durk, che la contattano direttamente. “L’esperienza che mi ha resa più felice, però, è stata con Kobe Bryant, l’unico di cui fossi davvero fan”, confida lei. “Quando venne in Italia mi chiese di trovargli una location per una scuola di basket, indeciso tra Milano e Reggio Emilia”.

Ma come funziona davvero questo lavoro? La base è una sola: la fiducia, unita a capacità di logistica, gestione, organizzazione. “Alcuni artisti sono molto pratici e ti dicono con precisione cosa vogliono prima di arrivare”, spiega Angela, “altri ti scrivono venti minuti prima e devi risolvere tutto al volo”. Per questo essere pragmatici e non farsi prendere dal panico diventa la chiave per tenere tutto sotto controllo. 

Il lavoro di Angela Cali con Drake

L’esperienza con il team di Drake, che a settembre è arrivato per la prima volta in Italia, è emblematica: “Volevano tutto estremamente italiano: ristoranti tradizionali, vibe italianissima, niente sushi”, svela. “Ho preparato una lista enorme di posti perfetti per lui. L’alloggio, ovviamente, era di livello altissimo. Quando seguo gli artisti in tour, viaggio con loro anche in altre città: per esempio li ho affiancati anche a Parigi. Lì funziona tutto tramite una rete internazionale: chat con concierge, PR, fixer di mezzo mondo”. Scherzando, ci diciamo che si tratta di una sorta di “servizi segreti del lusso”. 

Se detta così sembra tutto pazzesco, il rovescio della medaglia è immancabile: “anche se non si direbbe, è un lavoro faticosissimo. Zero orari, tanta pressione, richieste assurde, persone viziate”. E da donna, ovviamente, è più complicato: “spesso ti giudicano da come ti vesti, oppure fraintendono. Ho imparato a essere più coperta nelle situazioni lavorative e soprattutto a dire “no” quando una situazione diventa poco rispettosa. Ho rinunciato a lavori che non mi facevano sentire sicura o credibile”.

In Italia, oltre alla gestione logistica, Angela Cali si occupa anche dell’immagine di alcuni artisti, tra cui Rondodasosa e Baby Gang: “il mio compito è inserirli in contesti diversi, allontanarli da situazioni che potrebbero danneggiarli, farli conoscere a persone giuste, anche a livello internazionale. Il mio ruolo lì è più simile a quello di una consulente d’immagine e di relazioni”. 

Nonostante lavori con star mondiali, Angela mantiene un profilo social bassissimo. Account privato, pochissime foto. “Non voglio sembrare una fan. Voglio professionalità”. Una scelta controcorrente in un mondo dominato dall’ostentazione.

Oggi Angela sta costruendo il suo team: “sto cercando persone con cui collaborare perché la mole di lavoro è tanta, e dopo l’esperienza con certe star ho capito che da sola è impossibile reggere tutto”. Ma chiarisce un punto fondamentale: “non è un lavoro che tutti possono fare: servono contatti, pazienza, discrezione, sangue freddo e la capacità di risolvere problemi in pochi minuti. Ma la verità è che, anche se non esiste un nome ufficiale, questo mestiere esiste eccome. È solo invisibile”. 

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