Baby Gang indagato: non potrà tornare a Catania per quattro anni
I fatti riguardano la videochiamata fatta dal rapper a Niko Pandetta – attualmente detenuto presso il carcere di Rossano, dove si trova da ottobre del 2024 per spaccio di sostanze stupefacenti – il 2 maggio sul palco del One Day Festival

Come riporta l’Ansa, “la Procura di Catania ha indagato Baby Gang per concorso per accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti, aggravato dall’avere favorito la mafia, e per avere violato la misura di prevenzione della sorveglianza speciale, che gli impediva di essere presente nel capoluogo etneo”. I fatti riguardano la videochiamata fatta da Baby Gang a Niko Pandetta – attualmente detenuto presso il carcere di Rossano, dove si trova da ottobre del 2024 per spaccio di sostanze stupefacenti – il 2 maggio sul palco del One Day Festival, in Sicilia.
“È mio fratello, un cazzo di casino per Niko Pandetta”, ha detto Baby Gang dal palco mostrandolo smartphone in “collegamento” con il collega. Non è ancora chiaro se la videochiamata fosse in diretta o registrata, o se fosse addirittura un video vecchio. “Gli agenti della squadra mobile della Questura di Lecco, in raccordo con quelli di Catania, hanno eseguito a Calolziocorte (Lecco) un decreto di perquisizione. E hanno sequestrato lo smartphone dell’artista che nei prossimi giorni verrà sottoposto ad accertamenti forensi”, continua Ansa.
A Baby Gang la polizia ha anche notificato un foglio di via obbligatorio emesso dal Questore di Catania che gli vieta di potere dimorare in città per quattro anni.
Per verificare se Niko Pandetta abbia effettivamente avuto la possibilità di mandare dal carcere un video o, addirittura, di partecipare in videochiamata, la Procura di Catania ha avviato degli accertamenti. Delegando le indagini alla squadra mobile della Questura. Da una perquisizione nella cella del carcere di Rossano la polizia penitenziaria ha trovato e sequestrato un telefonino.