Baby Gang resta in carcere: convalidato l’arresto
Il trapper, arrestato giovedì sera, è accusato di detenzione di arma clandestina e ricettazione

Baby Gang
Baby Gang resta in carcere. Come riporta l’Ansa, “la gip di Milano Fiammetta Modica ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere per Baby Gang, finito a San Vittore dopo essere stato trovato con una pistola clandestina con matricola abrasa. La perquisizione era stata disposta dalla Procura di Lecco in una più ampia indagine su armi e droga. Il trapper 24enne, difeso dal legale Niccolò Vecchioni, è accusato di detenzione di arma clandestina e ricettazione”.
“Zaccaria è una persona complessa, ha ancora dentro tanta rabbia. Quando mi viene a trovare è un ragazzo di 24 anni senza tutto quello che lo circonda. Intendo l’attività di rapper, le case discografiche, i soldi, e sì, il personaggio… Siamo lui e io, e parliamo. Ci sono molti episodi dell’infanzia e della prima adolescenza che non ha rielaborato, che si è tenuto dentro forse credendo di seppellirli. […] Ho la mia idea, cioè che fatichi a svincolarsi dall’ambiente che lo segue, a distaccarsi da talune figure che forse non gli fanno bene, anzi… È fortemente sotto stress, in questi giorni avevo come la percezione che stesse per succedergli qualcosa di negativo, lo sentivo preoccupato”, ha detto Don Claudio Burgio intervistato dal Corriere della Sera.
L’arresto di Baby Gang dopo il concerto di Emis Killa
Già sottoposto a un regime di sorveglianza speciale, Baby Gang è stato fermato giovedì sera in un albergo al termine del concerto di Emis Killa a Fiera Milano Live. Sarebbe accusato di porto illegale di arma e di traffico di armi clandestine. La pistola gli è stata trovata a seguito di una perquisizione.
Per l’arresto in flagranza relativo alla pistola procede l’autorità giudiziaria di Milano, mentre nell’ambito delle indagini più ampie della Procura di Lecco sono state effettuate perquisizioni sempre a carico del rapper e di altre persone. Baby Gang era libero in attesa di affidamento ai servizi sociali per la condanna definitiva. In altri processi, poi, ha ottenuto assoluzioni o riportato condanne non ancora definitive.