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Nasce Billboard Canada: la cover story è dedicata agli artisti di origine punjabi

Accanto alla storica casa madre statunitense, una nuova edizione della testata viene lanciata in Nord America

  • Il5 Ottobre 2023
Nasce Billboard Canada: la cover story è dedicata agli artisti di origine punjabi

I protagonisti della prima cover story di Billboard Canada: da sinistra a destra, Ikky, Karan Aujla, AP Dhillon, Jonita Gandhi, Gurinder Gill

Oggi, giovedì 5 ottobre, la famiglia Billboard dà il benvenuto a una nuova edizione sorella. Nasce infatti Billboard Canada.

Da tempo il marchio Billboard era presente su territorio canadese, per esempio con le classifiche Canadian Hot 100 e Canadian Albums, ma questa è la prima nuova edizione della storica testata in Nord America al di fuori degli Stati Uniti.

Anche per celebrare la diversità culturale che da sempre caratterizza il paese, la prima edizione di Billboard Canada è dedicata agli artisti le cui radici affondano in India, precisamente nello stato settentrionale del Punjab.

Non è una provocazione. In Canada abitano milioni di persone di origine indiana, e le canzoni create da quegli artisti finiscono regolarmente in classifica in India.

Protagonisti della prima cover story di Billboard Canada sono Ikky, Karan Aujla, AP Dhillon, Jonita Gandhi, Gurinder Gill.

La copertina di Billboard Canada

Come da migliore tradizione canadese, la copertina di Billboard Canada è bilingue: inglese e francese.

copertina Billboard Canada - EN
copertina Billboard Canada - FR

La cover story

Con la sua numerosa popolazione e un’industria cinematografica e musicale estremamente redditizia, l’India è uno dei principali mercati di entertainment al mondo. La musica punjabi è emersa a pieno titolo, con etichette come la Mass Appeal (del leggendario rapper newyorkese Nas) e Universal Music che si uniscono per mettere in luce la musica sia in India che in Nord America. Quest’anno, il cantante e attore Diljit Dosanjh è stato il primo a suonare un set al Coachella interamente in lingua punjabi.

È un fenomeno non solo indiano ma anche canadese. Dal punto di vista diplomatico, il rapporto tra i due paesi è improvvisamente teso, ma ciò non ha attenuato il potere della musica.

In Canada vivono oltre 2,5 milioni di persone originarie dell’Asia meridionale. Tre dei 10 brani di maggior successo in India nel 2022 sono stati realizzati da artisti canadesi. Su Spotify, il brano più ascoltato in streaming è stato Excuses di AP Dhillon, Gurinder Gill e Intense, provenienti dalla British Columbia. Il Canada, dove gli artisti fondono fluidamente i patrimoni culturali, si sta rivelando terreno fertile per un movimento internazionale di musica che abbraccia tutti i generi.

Artisti come Dhillon, Gill, Karan Aujla, Jonita Gandhi e Ikky continuano ad accumulare miliardi di stream su Spotify e YouTube e ad esibirsi sui palcoscenici più grandi del paese. Sono apparsi in documentari e hanno collaborato con star dell’hip hop come YG. Soprattutto, hanno trasformato un pubblico che magari non parla una parola di punjabi in irriducibili fan dall’oggi al domani.

Nonostante tutto il loro successo misurabile, l’industria musicale canadese ha impiegato molto tempo per riconoscere e sostenere gli artisti che si sono fatti valere alle loro condizioni. La situazione sta finalmente iniziando a cambiare, anche in un momento difficile.

Recentemente, il primo ministro canadese Justin Trudeau ha scatenato una crisi diplomatica quando ha accusato il governo indiano di un potenziale coinvolgimento nell’assassinio dell’attivista sikh e cittadino canadese Hardeep Singh Nijjar.

Da allora le tensioni tra i due paesi sono aumentate e contemporaneamente gli artisti si sono trovati ad affrontare un esame accurato. Solo poche settimane fa, il rapper e cantante punjabi-canadese Shubh si è visto cancellare il suo tour indiano dopo essere stato criticato per aver condiviso un’opera d’arte che, secondo lui, era stata interpretata male politicamente.

“Stiamo cercando di creare arte che aiuti le persone a livello individuale. Indipendentemente dal loro colore, razza, religione, nazionalità, genere”, ha scritto Dhillon in un recente post su Instagram. “La divisione ci ha portato a questo punto, ma l’unità è la chiave per il futuro”.

Per gli artisti punjabi-canadesi, questo non è il momento di allontanarsi dai riflettori. È il momento di impegnarsi e diffondere la loro musica in tutto il mondo. È il culmine di anni di lavoro che ora sta dando i suoi frutti in modo importante.

Leggi la cover story completa su billboard.com.

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