Britney Spears, l’avvocato chiede le dimissioni immediate del padre dalla conservatorship
Nella lunga battaglia per porre fine alla tutela della popstar, sembra che il padre Jamie non demorda e che abbia estorto alla figlia una grossa somma di denaro, in cambio delle sue dimissioni
Ci sono novità dal fronte Britney Spears. Qualche settimana fa, il padre dell’artista, Jamie, ha annunciato in tribunale di essere disposto a rinunciare, seppur gradualmente, alla tutela della figlia. La replica della popstar al giudice di Los Angeles sarebbe stata la richiesta di rimuovere il padre dalla cosiddetta “conservatorship” il prima possibile.
Mathew Rosengart, avvocato della cantante, ha chiarito alcuni dettagli in una petizione supplementare per sospendere e rimuovere Jamie Spears dalla tutela della figlia, presentata martedì 31 agosto. In un deposito dello scorso 12 agosto, infatti, sarebbero presenti altre prove del fatto che Jamie sia più preoccupato del proprio benessere che per quello di Britney.
«Il signor Spears è stato finalmente costretto a riconoscere che il meglio, per sua figlia, è che si ritiri immediatamente», ha scritto Rosengart. «Ma Jamie sta rivendicando il diritto di trascinarsi dentro questa tutela, aggrappandosi ad essa fin quando si sentirà completamente appagato», conclude.
Britney Spears: il padre vorrebbe estorcerle 2 milioni di dollari
Rosengart, inoltre, sostiene che Jamie stia cercando di riscattare la sua immagine e che stia utilizzando la sua ultima autorità per far approvare la contabilità in sospeso, che includerebbe circa 2 milioni di dollari di commissioni a terzi, compresi i suoi avvocati.
«Una ‘transizione’ può verificarsi facilmente se il signor Spears viene sospeso. E non mentre indugia come tutore di Britney, in attesa della sua inevitabile rimozione», sostiene ancora Rosengart. «L’unica differenza è che la prima opzione è nel migliore interesse di sua figlia, mentre la seconda mina gravemente quegli interessi».
In una dichiarazione a The Hollywood Reporter, Rosengart ha ribadito che la situazione “odora di qui pro quo”. «Britney Spears non sarà vittima di bullismo o estorsioni da parte di suo padre», afferma, «Né il signor Spears ha il diritto di cercare di tenere in ostaggio sua figlia stabilendo i termini della sua rimozione. Non si tratta di lui, si tratta dell’interesse superiore di sua figlia, che per legge impone la sua rimozione dalla tutela. Anche mettendo da parte le questioni legali, se vuole bene a sua figlia, il signor Spears dovrebbe dimettersi oggi stesso, prima ancora di essere sospeso. Sarebbe la cosa più giusta e dignitosa da fare».
L’udienza sulla petizione è attualmente fissata per il 29 settembre. I rappresentanti di Jamie Spears non hanno, al momento, commentato l’accaduto.