Britney Spears, il giudice ha deciso: la tutela del padre continuerà
La Los Angeles Superior Court ha deciso che la tutela della cantante, per il momento, rimarrà prerogativa del padre. Ma la lotta di Britney continua
A qualche giorno dalla notizia riguardante le rivelazioni di Britney Spears, ovvero il voler da anni chiedere in tribunale la fine della sua tutela da parte del padre, Jamie Spears, arriva la decisione del giudice. Britney non potrà liberarsi, per ora, dalla conservatorship del suo tutore.
È quanto riportano i documenti firmati nella giornata di ieri, 30 giugno, dalla Los Angeles Superior Court. La cantante non potrà tornare a prendere decisioni di alcun tipo, dal matrimonio, all’arredamento della casa, ad esempio. Infatti manca attualmente una richiesta che abbia valore giuridico, da parte sua.
Dunque, il giudice ha respinto la richiesta di Britney e del suo avvocato, Samuel Ingham III. Manca effettivamente un documento valido per la legge che richieda la fine della tutela. Jamie Spears rimarrà, per ora, gestore unico della Bessemer Trust Company, che amministra il patrimonio milionario dell’artista, perché – si legge nei documenti – la cantante sarebbe «incapace di gestire il suo patrimonio e di respingere eventuali tentativi di frode o di influenza indebita».
Una decisione significativa, nonostante il tentativo di Britney Spears (il primo in 13 anni di tutela) di convincere il giudice di Los Angeles con una testimonianza di ben 24 minuti. Nella testimonianza, l’artista ha descritto la conservatorship come un “abuso”, ammettendo che avrebbe voluto vedere il padre in prigione e fare causa a tutta la sua famiglia, per aver limitato la sua libertà personale e leso il suo stato di salute.
La lotta di Britney Spears continua
Non tarda la risposta del padre di Britney, che ha presentato una contro-dichiarazione, in cui difende la propria posizione e declina la responsabilità delle cure mediche della figlia, ammettendo, al contrario, di essere preoccupato per lei.
Un caso che non sembra avere fine, finché i legali della cantante non presenteranno una richiesta formale di porre fine alla tutela. Intanto, restano toccanti le parole di Britney davanti al giudice, in cui descrive una telefonata con il padre. «Ho pianto per un’ora intera e a lui è piaciuto. Lui gode nell’esercitare il controllo su di me. Io voglio indietro la mia vita, questa cosa va avanti da 13 anni, ora basta, voglio porre fine a tutto questo».
L’attenzione sul caso Spears è stata supportata, nei giorni scorsi, da diverse popstar come Christina Aguilera, stimolando grande empatia nel mondo della musica sulle vicende dell’artista. Per il momento, Britney ha subìto una sconfitta, ma la guerra per la sua libertà è ancora aperta.