Ha ancora senso produrre i CD? Pare proprio di sì (vedi Taylor Swift e Tool)
Lo streaming può essere il presente e il futuro dell’industria, ma le vendite di CD e vinili continuano a generare entrate reali. I dati aggiornati
Le vendite dei CD, secondo Nielsen Music, sono già in calo del 21% quest’anno. I rivenditori, però, sostengono che alcune etichette stanno iniziando a cambiare atteggiamento nei confronti di questo formato, rendendosi conto che si può ancora guadagnare molto dai prodotti fisici.
Il successo di Taylor Swift e dei Tool
Nelle prime due settimane dall’uscita, Lover di Taylor Swift ha venduto quasi 468mila CD (dati Nielsen). Ancora più sorprendente è il successo di Fear Ioculum dei Tool, uscito lo scorso 30 agosto in un elaborato formato da 44,98 dollari. I fan hanno preso d’assalto 87mila copie fisiche la prima settimana di vendita, e alcuni rivenditori si sono resi presto conto che c’era domanda sufficiente per alzare il prezzo a 59 e poi a 65 dollari.
Inoltre, siti come Walmart, Target, FYE, Barnes & Noble, Newbury Comics e Bull Moose hanno comunicato che la totalità delle oltre 100mila copie spedite da RCA/Sony Music Entertainment sono state esaurite il 10 settembre. Nel frattempo, la rivendita dell’album sul marketplace di Amazon ha visto il prezzo del disco salire da 155 dollari a 204,99 a copia.
«Ci siamo stupiti tantissimo dalla reazione dei fan» ha detto il co-presidente di RCA John Fleckenstein, aggiungendo che l’etichetta sta ristampando il CD che inizialmente doveva uscire solamente in edizione limitata. Questo è stato un bene anche per i rivenditori: «Abbiamo ottenuto ottimi ricavi dalla vendita di questo album» ha detto Larry Mansdorf, senior buyer di Newbury Comics, che ha aggiunto che l’album, nei ventisette negozi della catena, è andato sold out il 6 settembre.
Post Malone, conosciuto per il suo grande successo in streaming, ha pubblicato la versione fisica di Hollywood’s Bleeding, vendendo 126mila copie nella prima settimana. Anche questa è una grande notizia per i rivenditori. Lo è perché spesso gli artisti hip hop mettono in vendita i prodotti fisici settimane (o addirittura mesi) dopo il debutto in digitale.
I fan e i collezionisti sono fondamentali per il futuro del disco fisico
«L’estate scorsa ci siamo accorti che stavamo battendo la testa contro il muro cercando di spingere le etichette a pubblicare di più in formato fisico.» Ha detto Laura Provenzano, vice presidente degli acquisti di Alliance Entertainment. Le etichette hanno risposto pubblicando più vinili e CD in versioni più curate. «Invece di una corsa al ribasso per vedere quanti CD si riescono a vendere a 7,99 dollari, ora possiamo ricavare 20 dollari per ogni album» ha detto Mansdorf.
Fleckenstein afferma infatti che le fanbase e il mercato dei collezionisti sono la chiave per il futuro del disco fisico: «C’è ancora una nozione in evoluzione di ciò che si può fare con il CD e di come si gioca nei nuovi piani di release marketing». Inoltre, il settore indipendente è ancora molto legato al mercato fisico. Alcune delle etichette indipendenti stanno realizzando fino al 50% delle entrate da vinili e CD, come conferma Richard Burgess, CEO di A2IM.
Le vendite dei vinili continuano a crescere
Le cose stanno continuando a migliorare anche nel mondo del vinile. Le vendite degli album in vinile, secondo Nielsen Music, sono già a 10,7 milioni di copie quest’anno (crescita del 7,4%). Tra i tanti, i commercianti puntano su Help Us Strangers dei Raconteurs. Nella prima settimana il disco ha venduto 85mila copie, divise tra 50mila CD, 25mila in vinile e 10mila di download digitali. Il disco, inoltre, si è posizionato al #1 nelle vendite dei vinili di quella settimana. Questo lo rende l’album in vinile più venduto nella sua settimana di debutto. Nel frattempo, When We Fall Asleep Where Do We Go di Billie Eilish è l’album in vinile più venduto, con un totale di 76mila copie.
Secondi i dirigenti del settore, però, le etichette più importanti non hanno torto a ridurre i costi dei prodotti fisici: «Dobbiamo prestare un’adeguata attenzione alla provenienza delle entrate. È indubbio che i dischi fisici in questo momento stiano vendendo meno che mai», ha detto un dirigente con una lunga storia nel settore.
«Le etichette hanno dovuto prendere decisioni molto difficili proprio perché il volume di vendite non è più quello di una volta. Questo ovviamente ha significato un impatto sul business fisico non positivo, con meno persone dedicate al formato e quindi meno efficienza». Come spiega il dirigente, i costi di gestione sono fondamentali per la sostenibilità, a lungo termine, del prodotto fisico. Senza contenimento dei costi le etichette probabilmente avrebbero delle pressioni da parte delle aziende per non far uscire questo tipo di prodotti.
Meno spazio sugli scaffali per i CD, ma più spazio per i vinili?
Allo stesso modo, i rivenditori stanno togliendo molto spazio sugli scaffali assegnati alla musica. L’anno scorso Walmart ha tagliato uno scaffale di 2 metri e mezzo dedicato ai CD e ne ha aggiunto uno dedicato ai vinili, con una perdita netta di un metro e mezzo di spazio. Ma alcuni grossi rivenditori ora ammettono la possibilità di aver perso utili anni fa nella corsa all’abbandono del formato VHS in favore del DVD, e non vogliono ripetere lo stesso errore nel settore della musica.
Nel contesto generale, Best Buy ha smesso di vendere nuove uscite CD dall’estate scorsa. «C’è una percezione errata che Best Buy stia uscendo dal settore musicale» ha dichiarato però un dirigente del settore, aggiungendo che la catena dell’elettronica porta ancora musica su vinile e CD. «Sembrano molto impegnati a mantenere il business di musica che ancora hanno».
Il recente successo di Taylor Swift e dei Tool mostra che ci può essere «un enorme vantaggio in ciò che le persone sono interessate ad acquistare» ha detto Mandorf. Allo stesso tempo si possono trasmettere lezioni su come incrementare la produzione di confezioni più elaborate per soddisfare i fan più esigenti.
Intanto i rivenditori stanno ancora aspettando una nuova uscita di Adele. L’artista, infatti, sta ritardando la pubblicazione del suo ultimo album in streaming per dimostare quanta domanda c’è ancora per la «musica fisica». «Adele potrebbe riuscire a vendere un milione di CD nella sua settimana di debutto» ha ipotizzato Provenzano. «Non ne ho il benché minimo dubbio».