Chris Brown, i messaggi che potrebbero far cadere l’accusa di violenza sessuale
Ci sarebbero dei messaggi che potrebbero far cadere le accuse di violenze e aggressione per il cantante, in causa per 20 milioni di dollari
Chris Brown è stato citato in giudizio per 20 milioni di dollari da una donna (dal nome fittizio di “Jane Doe”) che sostiene che Chris Brown l’ha drogata e violentata su uno yacht attraccato fuori dalla casa di Star Island di P Diddy a Miami a fine dicembre 2020.
Ma le cose potrebbero cambiare: come riporta RadarOnline, ci sarebbero dei messaggi, presumibilmente inviati dalla donna, che potrebbero far cadere le accuse, come ritengono i legali di Brown. «Posso confermare che sono accurati», dice il rappresentante legale riguardo ai messaggi in questione. «Il suo team crede che affrontino chiaramente la situazione e non sono necessari ulteriori chiarimenti».
La versione di Jane Doe
Secondo una copia della causa ottenuta da Billboard e depositata al tribunale della Contea di Los Angeles il 27 gennaio, una coreografa/ballerina/modella/musicista, identificata solo come Jane Doe, è stata invitata sullo yacht il 30 dicembre 2020, da un amico.
L’accusa sostiene che durante una chiamata dell’amico prima della visita, Brown ha afferrato il telefono. Ha detto a Doe che “aveva sentito parlare della sua musica e l’ha esortata a dirigersi verso la casa di Diddy il più presto possibile”. Il portavoce di Diddy non ha ancora risposto a una richiesta di commento. Quando la donna è arrivata, il cantante le avrebbe offerto un drink in cucina e discusso la sua carriera musicale. Dopodiché “Brown le ha offerto consigli su come iniziare una carriera nell’industria musicale”.
Brown ha poi presumibilmente riempito di nuovo la tazza della Doe, che sarebbe diventata “disorientata, fisicamente instabile, e ha iniziato ad avere colpi di sonno”. Doe sostiene poi di essere stata condotta in una camera da letto, con Brown che avrebbe chiuso la porta e le avrebbe impedito di lasciare la stanza.
La denuncia sostiene che Brown ha poi spogliato e violentato la donna, eiaculando dentro di lei e dicendo che “aveva finito”. La mattina seguente, Brown avrebbe preteso che la Doe prendesse la pillola del giorno dopo.
L’avvocato George Vrabeck della Vrabeck Adams & Co. Inc, che rappresenta la sconosciuta, ha detto a Billboard US: «(Il mio socio) Ariel Mitchell e io abbiamo intenzione di ritenere tutte le parti responsabili in modo da poter iniziare a sradicare questo comportamento dalla nostra società. La nostra cliente merita giustizia. La stessa giustizia che meritano tutte le vittime di abusi sessuali». La causa chiede 20 milioni di dollari di danni, oltre a danni punitivi e spese legali.
Chris Brown e le accuse di violenza
Non ci sono ancora stati commenti da parte di portavoce del cantante. In una storia su Instagram, venerdì 28 gennaio, Chris Brown si è sfogato, ma senza menzionare la causa direttamente. “SPERO CHE TUTTI VOI VEDIATE LA SCIA DI MENZOGNE ogni volta che pubblico musica o progetti, ‘LORO’ cercano di tirare in ballo qualche cazzata”.
Brown ha però una storia di problemi legali legati alle accuse di aggressione. Dalla sua dichiarazione di colpevolezza per aggressione all’allora fidanzata Rihanna, alla vigilia dei Grammy Awards del 2009, a un’accusa del maggio 2018 per molestie sessuali, violenze e aggressione, che una donna ha rivolto a lui e al rapper Young Lo. A un party del 2017 nella casa di Brown a Los Angeles, la donna sarebbe stata violentata da Lo e un’altra persona. Poi sarebbe stata costretta a partecipare ad attività sessuali contro la sua volontà. In risposta, l’avvocato di Brown disse all’epoca che «non c’è nessun caso qui», e che la sua indagine ha dimostrato che «nessuna di queste accuse è vera». Come riportato da E! News ad aprile 2020, l’avvocato della donna, Gloria Allred, ha detto che Brown ha risolto privatamente la causa.