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Deezer: Warner Music partecipa al nuovo modello di royalty in Francia

Dopo Universal Music, si tratta della seconda major a sposare la nuova struttura di ripartizione, per il momento ancora limitata al paese d’origine della piattaforma

Autore Billboard IT
  • Il13 Novembre 2023
Deezer: Warner Music partecipa al nuovo modello di royalty in Francia

Warner Music Group ha aderito al nuovo modello di pagamento delle royalty di Deezer in Francia, sviluppato in collaborazione con Universal Music Group e annunciato a settembre. Lo ha dichiarato oggi (lunedì 13 novembre) il presidente delle attività francesi della major.

La mossa, che è stata confermata da un articolo della testata francese Les Echos, è in atto dal 1° ottobre e copre solo gli stream in Francia, dove ha sede Deezer.

Warner Music e il modello “artist-centric” di Deezer

A settembre, Deezer e Universal Music Group hanno annunciato il lancio di un modello di royalty che hanno definito “artist-centric” volto a combattere le frodi, riducendo il pool di royalty per il cosiddetto “rumore non artistico” come il rumore bianco e i suoni della natura, e aumentare i pagamenti per quelli che le società definiscono “artisti professionisti”, ovvero artisti che accumulano mille stream al mese da 500 ascoltatori unici.

Il modello sostituisce l’attuale modello proporzionale, in cui i titolari dei diritti vengono pagati in base alla quota di stream, indipendentemente dalla loro statura e dal contenuto. Tale modello è ancora in vigore a livello globale.

Le dichiarazioni

“Siamo lieti di collaborare con Deezer su questo modello artist-centric che premia la musica coinvolgente e demonetizza il rumore dei non artisti”, ha detto a Les Echos Alain Veille, presidente di Warner Music France. “Il nostro nuovo accordo andrà a beneficio dei talenti creativi in ​​tutte le fasi della loro carriera e sosterrà la nostra capacità di investire nella prossima generazione”.

Aderendo al nuovo modello di royalty di Deezer, WMG si unisce a UMG e a una manciata di piccole società indipendenti. La terza major, Sony Music, finora non ha aderito. La mossa arriva nel bel mezzo di un anno di discussioni nel settore musicale su come modificare la struttura delle royalty in streaming, poiché la quantità di brani caricati ogni giorno sui principali servizi supera le 100mila unità e le frodi sui servizi stanno diventando un tema sempre più importante.

Le reazioni dell’industria

Universal Music ha anche annunciato una revisione delle royalty con SoundCloud e Tidal, mentre Spotify ha rilasciato il proprio modello ottimizzato, che prevede soglie per gli artisti molto più basse rispetto a quelle di Deezer ed è mirato più strettamente alla frode, piuttosto che a determinare il livello di streaming che costituisce lo status professionale di un artista.

Quando Deezer e UMG hanno annunciato il nuovo modello, hanno incontrato resistenze da diversi parti del music business. In particolare dal settore indie, preoccupato per quei livelli apparentemente arbitrari necessari per qualificarsi come “professionisti”. Sebbene vi sia un ampio consenso nel settore sulla necessità di cambiare il modello – comprese le dichiarazioni pubbliche del presidente e CEO di UMG Lucian Grainge e del CEO di WMG Robert Kyncl – non esiste un accordo universale su come farlo. C’è la possibilità che ciascuna piattaforma adotti un proprio modello in futuro.

Nell’annunciare inizialmente il modello a settembre, il CEO di Deezer Jeronimo Folgueira ha dichiarato a Billboard che si aspettava che aderissero più detentori dei diritti rispetto a UMG e che prevedeva di lanciare la nuova struttura a livello globale nel prossimo anno. Per ora il modello è limitato alla Francia.

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