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Max Pezzali e Lo Stato Sociale hanno creato DPCM SQUAD: ecco cos’è

DPCM SQUAD è una superband con anche Emis Killa, J-Ax, Eugenio in Via di Gioia e molti altri. Arriva un loro brano con finalità benefiche

Autore Billboard IT
  • Il3 Giugno 2020
Max Pezzali e Lo Stato Sociale hanno creato DPCM SQUAD: ecco cos’è

Max Pezzali e Lo Stato Sociale hanno creato DPCM SQUAD

Durante il lockdown è nata una superband con lo scopo di aiutare i professionisti del mondo dello spettacolo in questo momento particolare. DPCM SQUAD è nato da un gioco tra Max Pezzali e Lodo Guenzi de Lo Stato Sociale. E ha coinvolto molti nomi del nostro Paese. Venerdì 5 giugno esce Una canzone come gli 883, il loro brano prodotto da Boss Doms.

Questa attività, quindi, nasce con una finalità benefica. I proventi della canzone saranno infatti devoluti al fondo di Spotify Covid-19 Sosteniamo la musica di Music Innovation Hub, promosso da FIMI.


L’elenco degli artisti che ha partecipato al brano è lungo. Sono Cimini, Eugenio in via di Gioia, Fast Animals and Slow Kids, Marco Giallini, J-Ax, Jake La Furia, Emis Killa, La Pina, Pierluigi Pardo, Pinguini Tattici Nucleari e Nicola Savino.

L’arrivo di questo brano (in uscita per Warner Music) è stato annunciato ieri, martedì 2 giugno, a EPCC LIVE su Sky Uno. Max Pezzali e Lodo Guenzi si sono esibiti con il padrone di casa Alessandro Cattelan al Museo del Novecento di Milano. La puntata è disponibile on demand su Sky e NOW TV.


Rispetto a DPCM SQUAD, Max Pezzali ha spiegato: «Da tempo avrei voluto fare una canzone con Lo Stato Sociale perché semplicemente li adoro. Appena sono riuscito a comunicarglielo, Lodo in sole 24 ore aveva scritto questo pezzo. Mi piaceva da morire. Parlava del mondo ai tempi degli 883». E ha continuato: «Quando è scoppiata l’emergenza e il mondo si è fermato, è bastato un giro di telefonate per capire cosa fare: perché non riunire un gruppo di amici veri e fidati e cantarla tutti insieme?».

Gli fa eco anche Lodo: «Quando è esploso il fenomeno 883 e ha travolto tutti gli adolescenti d’Italia, io facevo la prima elementare. Nella mia classe Hanno ucciso l’uomo ragno era diventata Hanno ucciso la bidella, con tutto il testo cambiato: era diventata un po’ il nostro inno di ribellione. Le maestre scandalizzate provavano a censurarci, ma anche i più leccaculo di noi la cantavano forte. Una sorta di battesimo del rock’n’roll».

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