Emis Killa sul concerto annullato a Ladispoli: «Sono sconcertato»
Il rapper ha parlato attraverso le sue Instagram Stories dopo la cancellazione del live di Capodanno: «Il mio compenso non si avvicina minimamente a quello di cui si parla»
Non si placano le polemiche sul live (e la sua cancellazione) di Emis Killa previsto per Capodanno a Ladispoli. Dopo la decisione del sindaco e della giunta comunale, che aveva avanzato forti perplessità circa un testo del rapper (quello di 3 messaggi in segreteria), definito come un “inno al femminicidio”, Emiliano Giambelli ha detto la sua attraverso le proprie Instagram Stories.
“In moltissimi mi avete scritto. Ebbene sì, il concerto di Capodanno a Ladispoli è stato ufficialmente cancellato”, ha esordito Emis Killa. “Come mi sento? Sconcertato, né triste né arrabbiato. Non comprendo davvero come nel 2023 ci sia apertura mentale quasi per tutto, ma non verso l’arte”.
E ancora: “Quello che è successo a me è successo ad altri miei colleghi, più volte, magari per cause diverse, ma spinte sempre dalla stessa chiusura. Vorrei solo che questo messaggio arrivasse ai responsabili e che si interrogassero su un paio di punti. 1) Ora che avete fatto scoppiare la polemica, mezza Italia ne sta parlando e in moltissimi andranno ad ascoltarsi la canzone da voi incriminata. Se davvero pensate che quel testo sia un problema, la soluzione era forse mettersi una lente di ingrandimento sopra?”, ha scritto Emis Killa.
“2) Già in passato una nota associazione mi fece saltare un evento per via delle stesse dinamiche. Vorrei che codeste persone si chiedessero: questa non è forse violenza? Da delle menti così attente mi aspetto ci sia cognizione di tale parola e non ci si fermi alla becera comprensione della sola violenza in senso fisico. Alzare la voce è violenza. Bullizzare è violenza. Escludere è violenza. Tra le cause più combattute negli ultimi anni ci sono le ingiustizie dovute alle differenze di genere sul lavoro. Non permettermi di fare il mio lavoro non è forse la stessa cosa? Non mi pare si stia facendo un passo in avanti. E non mi pare ci sia inclusività nell’agire così”, continua il rapper di Vimercate.
E sulle conseguenze che decisione di cancellare il suo show a Ladispoli potrebbe avere, Emis Killa si augura che tutto questo possa “essere utile per il mio ambiente e per i miei colleghi, affinché da domani ci sia più consapevolezza riguardo al nostro genere musicale, che al contrario di quanto alcuni pensino, ha salvato e salva tutt’ora molte vite, la mia inclusa”.
Emis Killa sul cachet per il concerto a Ladispoli
Emis Killa ha parlato anche del presunto cachet per il concerto a Ladispoli circolato negli scorsi giorni: “Perché si parla di 200.000€ di compenso artisti? A regà, non posso parlare anche per Guè poiché i suoi cachet sono giustamente affari suoi, ma vi garantisco che se il compenso per i miei show si avvicinasse anche solo alla metà di quella cifra non mi prenderei una pausa dal tour nemmeno se avessi la peste bubbonica”, ha chiosato.