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Eurovision 2025: i momenti migliori e peggiori della seconda semifinale

Tra tapis roulant, zattere galleggianti, cambi d’abito fulminei, fuochi scenici e persino una palla da pilates, la seconda serata è risultata più ritmata e dinamica

  • Il16 Maggio 2025
Eurovision 2025: i momenti migliori e peggiori della seconda semifinale

Eurovision Song Contest 2025 presentato da Hazel Brugger e Sandra Stude

Dopo un avvio più sobrio nella serata di martedì, la seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest 2025 ha decisamente alzato l’asticella in fatto di energia, creatività e spettacolo. Le esibizioni, andate in scena giovedì 15 maggio alla St. Jakobshalle di Basilea, hanno portato sul palco un’esplosione di colori, effetti scenici e trovate visive.

In gara sedici artisti si sono sfidati per gli ultimi dieci posti disponibili in vista della finale di sabato 17 maggio. A condurre, ancora una volta, il duo composto da Hazel Brugger e Sandra Studer sempre più sciolte, e protagoniste di gag apprezzate dal pubblico, come quella della fonduta con Erika Vikman, la concorrente finlandese.

Miriana Conte performing SERVING for Malta at the Second Semi-Final in St. Jakobshalle

Anche sul fronte italiano il tono è apparso più ironico: Gabriele Corsi e BigMama, in diretta su Rai 2, RaiPlay e Rai Radio2, hanno accompagnato lo show con maggiore leggerezza rispetto alla prima semifinale. Corsi ha regalato battute memorabili – come il suo commento sulla cartolina dell’Armenia di Parg, il loro concorrente: “Il becco è una bella bestia”.

Ma a prendersi davvero la scena sono state le performance: tra tapis roulant, zattere galleggianti, cambi d’abito fulminei, fuochi scenici e persino una palla da pilates, la serata è risultata più ritmata. L’unico rimpianto per il pubblico italiano? Non aver potuto votare! Infatti, come da regolamento, il televoto è attivo solo nelle serate in cui si esibisce il proprio Paese.

Ecco chi ha conquistato il biglietto per la finale dell’Eurovision 2025 di sabato 17 maggio: Grecia, Lettonia, Malta, Israele, Finlandia, Armenia, Lituania, Austria, Lussemburgo, Danimarca. Tra i grandi colpi di scena l’esclusione dell’Australia che sembrava già tra le finaliste, e invece, è stata esclusa insieme a: Serbia, Cechia, Georgia, Irlanda e Montenegro.

In attesa della finale di sabato, ecco i nostri top e flop della seconda semifinale dell’Eurovision 2025.

I momenti top

Australia – Go-Jo, Milkshake Man

Go-Jo arriva con la sua Milkshake Man e conquista tutti con energia, ironia e una presenza scenica carismatica. Il brano veicola un messaggio chiaro e inclusivo: sii te stesso, anche nella tua versione più stravagante. Fresco, divertente e liberatorio.

Lettonia – Tautumeitas, Bur man laimi

Sei donne sul palco, un look da fiaba baltica e una performance ipnotica. Le Tautumeitas hanno unito tradizione e modernità con una forza visiva che ha catturato tutti. Voci perfettamente armonizzate, costumi teatrali e un’atmosfera da rituale nordico. Suggestive e potenti.

Malta – Miriana Conte, Serving

Una vera diva sul palco. Miriana si è letteralmente divorata la scena: padronanza, potenza, femminilità. Nonostante il cambio di titolo forzato per rispettare il regolamento, la sua Serving ha slayato su ogni fronte. Malta punta in alto.

Grecia – Klavdia, Asteromata

Minimal ma incisiva. Klavdia è salita su una finta roccia al centro del palco, elegante e raffinata. Il brano cresce lentamente, culminando in un cambio d’abito scenografico. Un mix riuscito di classe e impatto visivo.

I momenti flop

Il caso Israele

Durante l’esibizione della rappresentante israeliana, la regia ha oscurato i fischi del pubblico, evitando inquadrature delle bandiere palestinesi ben visibili sugli spalti. Al termine della performance, è stata invece inquadrata una persona con la bandiera israeliana che faceva il gesto del silenzio verso la telecamera. Una brutta immagine che non ha trasmesso un messaggio positivo. Ma il vero vuoto è stato il totale silenzio dei commentatori italiani, Gabriele Corsi e BigMama, che hanno scelto di non commentare affatto l’esibizione. Comprendiamo che non sia semplice esprimersi sull’argomento ma avremmo preferito che spendessero due parole a riguardo.

Regno Unito – Remember Monday, What the Hell Just Happened?

Ce lo siamo chiesti tutti. Un’esibizione confusa, a metà tra musical e coreografia barocca. Abiti da principesse Disney, un lampadario gigante al centro della scena, acuti lanciati a caso e espressioni troppo caricate con sorrisoni forzati. Un vero peccato per una canzone che poteva avere un’identità più forte.

Lussemburgo – Laura Thorn, La poupée monte le son

Un revival anni ‘60 che non ha colpito nel segno. La performance resta bloccata in una messa in scena vintage con look da bambola retrò.

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