La Rappresentante di Lista sulle polemiche “gender”: «A volte i cambiamenti spaventano»
Da sempre, Sanremo è anche polemiche, e quest’anno non sono mancate quelle sull’identità del duo come queer pop band. Loro rispondono così
Sanremo, si sa, non è solo musica. È anche costume, rappresentazione collettiva, politica e… polemiche, ovviamente. Queste ultime in genere amano prendere piede nelle settimane immediatamente precedenti all’inizio del Festival. Uno dei casi più “coloriti” di quest’anno è senz’altro quello legato all’orgogliosa identità come “queer pop band” della Rappresentante di Lista. Per certi settori ultraconservatori dell’opinione pubblica, ospitare un progetto del genere sul palco nazional-popolare per eccellenza della musica italiana equivale a un affronto. Tanto che addirittura qualcuno ha lanciato una petizione online affinché Veronica e Dario si esibissero esclusivamente in seconda serata.
«È stato divertente vedere tutti i vari commenti di non ci voleva in gara o chiedeva di metterci in seconda serata. Visto che portiamo questa tematica fortissima dell’amare…». Ci scherza su Veronica Lucchesi in conferenza stampa. «Non dico che non gli abbiamo dato peso, però mi rendo conto che la diversità e la complessità spaventano sempre. Scardinare determinati schemi comporta fatica e tempo. Significa mettersi in discussione, abbandonarsi a qualcosa che non era previsto: l’altro. Questo ti mette in crisi, ma la crisi porta sempre a grandi cambiamenti. Forse a volte i cambiamenti spaventano, e ciò porta a ridicolizzare quello che non riusciamo a comprendere».
La Rappresentante di Lista sul palco dell’Ariston
Comunque, quella del palco dell’Ariston è stata una prova superata brillantemente per La Rappresentante di Lista. Vale la pena di ricordare che non era la prima volta per loro su quel palcoscenico, visto che ci erano già saliti per una bella reinterpretazione di Luce di Elisa con Rancore e Dardust a Sanremo 2020. Veronica e Dario hanno portato a Sanremo la loro Amare con potenza e disinvoltura.
«L’impatto è lo stesso di quando si affronta un pubblico che non si conosce», racconta Veronica. «Ci si mette la faccia e questo ti dà un’emozione forte. Dà anche significati “altri” a quello che stai cercando di dire». Aggiunge Dario: «Questo è sempre un punto di forza della musica dal vivo. Quando passa dagli studi di registrazione al pubblico, la musica cresce di significato. E ci sembra che tutti i segni con cui abbiamo costellato la nostra performance siano stati recepiti».
Sulla scelta di Splendido Splendente come cover per la serata dei duetti, Veronica ha spiegato: «Abbiamo voluto Donatella Rettore perché è un’artista anticonformista, vulcanica. Anche lei è nata dal teatro, quindi ha una cura per la performance che è eccezionale. Ha voglia di far passare i suoi contenuti anche attraverso altre possibilità che lo spettacolo ti regala. Da questo punto di vista ci siamo trovati molto in sintonia. Anche perché nei suoi brani, il lessico, il racconto del corpo ha fatto scattare la scintilla fra noi e lei»
L’album My Mamma
È uscito oggi, venerdì 5 marzo, l’album contenente il brano in gara a Sanremo: My Mamma (RCA / Numero Uno / Sony Music). Un percorso – come lo definiscono loro – attraverso tutte le sfaccettature del variopinto mondo musicale della Rappresentante di Lista e dei suoi temi legati all’identità e al cambiamento.
«È il nostro quarto disco. Ci teniamo molto perché ci abbiamo investito tanta ricerca», dice Dario. «Affrontiamo tematiche a cui siamo molto legati: la questione del corpo, il nostro “queer pop”». Gli fa eco Veronica: «Un disco che parla di crescita, di scelte da prendere, di decidere da che parte stare. C’è stato bisogno di un grande lavoro di creatività di tanti musicisti che si sono sentiti vicini alle tematiche che volevamo far venire fuori».