Franco Battiato, dubbi sull’autenticità del testamento
Nel documento risalente al 2018 il cantautore scomparso nel 2021 avrebbe lasciato tutto alla nipote. Ma un neurologo l’avrebbe considerato incapace di intendere e di volere
A due anni dalla scomparsa di Franco Battiato, è spuntato fuori un testamento che il cantautore avrebbe redatto nel 2018. A renderlo pubblico è stato Open: “Nomino mia erede universale la mia cara nipote Grazia Cristina Battiato. Undici maggio 2018. Franco Battiato”. Tuttavia, queste tre semplici righe hanno fatto sorgere parecchi dubbi circa la loro autenticità.
Franco Battiato era stato dichiarato incapace di prendere decisioni in piena coscienza
Pare infatti che il cantautore non fosse avvezzo all’uso dello stampatello, e la firma non riporta il suo nome di battesimo completo, Francesco. Ma a destare i dubbi sulla veridicità del testamento in questione è il fatto che pochi mesi prima della sua stesura Franco Battiato fosse stato dichiarato da un neurologo incapace di prendere decisioni in piena coscienza. «Il certificato medico datato 21 febbraio 2018 firmato da neurologo dell’ospedale Garibaldi di Catania, il dottor Giuseppe Zappalà ha sostenuto che Battiato non era più ritenuto capace di prendere decisioni in piena coscienza», si legge su Open. Proprio per questo motivo, il tribunale civile di Catania aveva nominato per lui un amministratore di sostegno, individuato nel fratello Michele.
Al momento, la nipote Grazia Cristina ha ottenuto solo parte dell’eredità lasciatale da Franco Battiato, che comprende un’azienda e la villa a Milo del cantautore. Ma le cose dopo oggi potrebbero cambiare.