Il numero di giugno 2019 è in edicola!
Il protagonista del numero di giugno 2019 è Steve Aoki. Ma all’interno della rivista (che è già in edicola) ci sono molte interviste e approfondimenti
Il numero di giugno 2019 è già in edicola! Protagonista di questo numero è Steve Aoki. Dai college ai concerti, dall’hardcore punk all’etichetta, dall’identità nippo-californiana agli anni di lavoro come producer. E infine la sua consacrazione come top DJ. Steve Aoki ci ha raccontato tutto questo. E pure qualcosa di più.
Ma il numero di giugno 2019 non vede solo la presenza dell’EDM di Aoki. Tra i contenuti del numero ci sono alcune interviste di gran prestigio (basta pensare a Sting o Vinicio Capossela), alcuni approfondimenti (potevamo dimenticarci dei dieci anni senza Michael Jackson?). E pure un servizio fotografico che abbiamo fatto a Sophie Auster. E non è tutto qui. Ecco un’anteprima dei contenuti.
Steve Aoki – EDM Never Dies
«Già nel 2014 sentivo la gente dire che l’EDM era morta. Per loro non era più “cool”. Ma poi vedi il Tomorrowland e tantissimi altri festival in cui è viva e vegeta, anzi ne è la spina dorsale»
Sting – La vita di un uomo nelle sue canzoni
«Quello con le canzoni è un rapporto vivo e questi brani sono la mia vita. La registrazione originale non è una sacra reliquia, ma un’attestazione del nostro primo incontro»
Vinicio Capossela – Conversazioni sonore
«Siamo in una fase ancora primitiva dell’evoluzione tecnologica. Non esiste una normativa etica intorno alla comunicazione, siamo in una nebulosa»
Izi – L’Altheia tra rivelazione, religione e follia
«Ultimamente ho vissuto diverse esperienze di “illuminazione”, perciò mi sembrava la parola più adatta per descrivere questi momenti di rivelazione, disvelamento e verità (quella universale)»
Cate Le Bon – Io ballo da sola
«Questo cieco desiderio di lasciare l’UE mi spezza il cuore. Mi sembra perlopiù guidato da spinte xenofobe, dal nazionalismo che viene alimentato dall’ignoranza e da una forte propaganda»
Nek – Il mondo di Filippo: la musica
«Quello di oggi è un Filippo più entusiasta. Mi rendo conto molto di più di quello che mi succede. Nel ’97 era tutto in divenire, tutto veloce da vivere. Quasi non mi accorgevo delle cose che facevo»