Il K-pop contro i deepfakes: HYBE sigla un accordo con un’agenzia di polizia

L’esplosione è iniziata da qualche anno, basti pensare alla vicenda che ha coinvolto Taylor Swift. Nell’ultimo periodo ha travolto anche il mondo delle celebrità del K-pop. Sempre più volti noti dell’industria dell’intrattenimento coreana sono stati, loro malgrado, protagonisti di video compromettenti, spesso pornografici, generati con l’intelligenza artificiale. Lo scorso settembre varie etichette, tra cui YG Entertainment e JYP Entertainment, avevano annunciato provvedimenti legali in difesa dei loro artisti. BLACKPINK, TWICE, (G)I-dle, NewJeans sono solo alcuni degli artisti coinvolti. Per questo motivo il colosso HYBE si è mosso in maniera decisa e ha firmato un accordo con un’agenzia di polizia coreana per combattere i deepfakes.

Tecnicamente si tratta di un memorandum d’intesa che l’azienda fondata da Bang Si-hyuk ha siglato con la Northern Gyeonggi Provincial Police Agency (NGPPA). Quest’ultima è un dipartimento rinomato nel settore. A tal punto da essere stato classificato al primo posto in Corea per il proprio lavoro sulle violenze sessuali informatiche nella prima metà del 2023 e del 2024. L’obiettivo è salvaguardare la privacy e la sicurezza degli artisti come dichiarato dal CEO dell’etichetta discografica Jason Jaesang Lee.

«La creazione e la diffusione di foto e video espliciti fittizi di un artista è un palese crimine sessuale digitale che non solo viola i diritti umani dell’artista, ma mina gravemente l’etica di base» si legge nel comunicato di HYBE. L’azienda ha contemporaneamente aperto un portale di segnalazione. «Abbiamo creato una categoria separata per accelerare e rafforzare la nostra risposta alla pornografia illegale, compresi i […] deepfakes generati dall’intelligenza artificiale che sono diventati un grave problema sociale negli ultimi anni».

Ma in cosa consiste l’accordo? La NGPPA metterà a disposizione dell’agenzia, che gestisce tra gli altri BTS, LE SSERAFIM e SEVENTEEN, la propria tecnologia per ostacolare e rilevare gli abusi. Tra le misure previste dal protocollo d’intesa c’è anche il lancio di una linea telefonica dedicata per le segnalazioni dei crimini. Le azioni legali anche arresti rapidi nei confronti dei trasgressori.