Kodak Black si dichiara colpevole dell’aggressione alla teen-ager
Libertà vigilata per Kodak Black per i fatti avvenuti nel 2016. Il rapper aveva già ottenuto la grazia da Trump
Kodak Black, sul palco durante il Dying to Live tour al Hollywood Palladium, nel marzo del 2019. Scott Dudelson/Getty Images
Il rapper Kodak Black ieri, mercoledì 28 aprile, è stato condannato alla libertà vigilata per aver aggredito un’adolescente in una stanza d’albergo in Sud Carolina.
Black era stato originariamente accusato di stupro. In seguito ha accettato un accordo e si è dichiarato colpevole di aggressione di primo grado presso il tribunale della contea di Florence. Bill Kapri, questo il vero nome di Kodak Black, non dovrà andare in prigione per l’accusa, a patto che completi tutti i 18 mesi di libertà vigilata (così hanno riferito i media).
La vittima del caso aveva visto il patteggiamento online e Black ha deciso di parlare con lei. Le avrebbe chiesto scusa e si sarebbe augurato di poter andare avanti nonostante l’accaduto. Su Twitter, infatti, Kodak Black ha scritto che la ragazza voleva solo chiudere il caso e non voleva soldi da lui.
L’aggressione era avvenuta nel 2016, quando Black era a Florence per una performance. La ragazza aveva riferito di essere stata attaccata in una stanza d’albergo dopo lo spettacolo. Ha raccontato di essere stata picchiata sul collo e sul seno, e che il rapper aveva continuato anche dopo che lei gli aveva detto di fermarsi.
Black ha avuto anche altri problemi con la giustizia. Sul suo conto pesa una condanna a tre anni di prigione federale per aver falsificato i documenti usati per comprare armi in un negozio di Miami. Pena che gli è stata commutata dal presidente Donald Trump, nel suo ultimo giorno in carica, di cui vi avevamo parlato. Black aveva scontato circa metà della sua pena.