Kodak Black si dichiara colpevole dell’aggressione alla teen-ager
Libertà vigilata per Kodak Black per i fatti avvenuti nel 2016. Il rapper aveva già ottenuto la grazia da Trump
Il rapper Kodak Black ieri, mercoledì 28 aprile, è stato condannato alla libertà vigilata per aver aggredito un’adolescente in una stanza d’albergo in Sud Carolina.
Black era stato originariamente accusato di stupro. In seguito ha accettato un accordo e si è dichiarato colpevole di aggressione di primo grado presso il tribunale della contea di Florence. Bill Kapri, questo il vero nome di Kodak Black, non dovrà andare in prigione per l’accusa, a patto che completi tutti i 18 mesi di libertà vigilata (così hanno riferito i media).
La vittima del caso aveva visto il patteggiamento online e Black ha deciso di parlare con lei. Le avrebbe chiesto scusa e si sarebbe augurato di poter andare avanti nonostante l’accaduto. Su Twitter, infatti, Kodak Black ha scritto che la ragazza voleva solo chiudere il caso e non voleva soldi da lui.
L’aggressione era avvenuta nel 2016, quando Black era a Florence per una performance. La ragazza aveva riferito di essere stata attaccata in una stanza d’albergo dopo lo spettacolo. Ha raccontato di essere stata picchiata sul collo e sul seno, e che il rapper aveva continuato anche dopo che lei gli aveva detto di fermarsi.
Black ha avuto anche altri problemi con la giustizia. Sul suo conto pesa una condanna a tre anni di prigione federale per aver falsificato i documenti usati per comprare armi in un negozio di Miami. Pena che gli è stata commutata dal presidente Donald Trump, nel suo ultimo giorno in carica, di cui vi avevamo parlato. Black aveva scontato circa metà della sua pena.