La musica è anche lavoro? Ce lo fa scoprire il Music Camp di Lecce
Tanti gli interventi in programma dal 21 al 25 settembre al Dams di Lecce, tra cui Diodato, Manuel Agnelli e Vinicio Capossela
«Il talento può diventare decisamente uno strumento lavorativo». Ci mette la mano sul fuoco – anche se telefonicamente – Antonio Princigalli, direttore artistico del Music Camp in programma dal 21 al 25 settembre al Dams di Lecce. Il tema dell’evento è decisamente accattivante e d’interesse per tantissimi giovani italiani: Come la musica diventa lavoro.
Il progetto, attraverso testimonianze di artisti ed esperti del settore, vuole offrire una visione differente, articolata e innovativa di come la musica, e la cultura in generale, possano svolgere un ruolo determinante nello sviluppo economico, sociale e culturale del Paese.
All’interno della cornice del Music Camp si terranno interventi di Diodato, che spiega il ruolo dei festival nello sviluppo economico e sociale di un territorio raccontando del Festival Uno Maggio di Taranto;
Manuel Agnelli, che insegnerà come fare impresa in maniera innovativa spiegando quello che succede a Germi, il suo spazio culturale a Milano;
Vinicio Capossela, con una lezione sulla musica come risorsa economica partendo dall’esperienza dello SponzFest, e ancora Umberto Angelini (Triennale Milano Teatro), Roberto Catucci (Fondazione Musica per Roma), Dino Lupelli (Music Innovation Hub), Titti Santini (Ponderosa), Tatoli e Morgese (Exploding Bands).
Si tratta solo di una parte delle realtà che hanno qualcosa da raccontare e insegnare in merito: «In Italia ce ne sono tantissime altre, se messe tutte insieme in una stessa cornice diventerebbero uno strumento importantissimo» continua Princigalli.
Cruciale nell’allestimento del Music Camp il ruolo svolto dalla cultura, capace di remare contro il senso comune che la vorrebbe improduttiva, soprattutto in Italia. C’è un messaggio da far passare: la musica è anche un lavoro.
«Il 2,3 per cento del più della comunità europea è legato alla cultura. […] Possono sembrare discorsi banali nel nostro paese, in quelli anglosassoni è quasi inesprimibile, è un dato di fatto, come dire “l’edilizia è lavoro”, ovvio che lo è, ma qua purtroppo l’ovvio va ancora affermato».
Per accorgersene, suggerisce Princigalli, basta prendere ad esempio Diodato, «che con l’1 maggio a Taranto ha dimostrato quanto un festival possa essere uno strumento non solo di aggregazione, ma anche di ricaduta economica sul territorio con tanto pubblico. Uno strumento per mettere al centro dell’attenzione un tema così delicato come ambiente e rispetto per gli esseri umani, e anche nei confronti del profitto e del territorio».
Insomma, anche e soprattutto grazie a questi eventi la musica acquisisce un «valore sociale fondamentale». La presenza degli studenti universitari, in questo senso, è ancora più significativa.
Il programma di studi intensivo del Music Camp si svolgerà in sessioni mattutine e pomeridiane – sia in forma telematica sia in presenza – offrendo un approfondimento pratico e teorico sugli aspetti più significativi della filiera musicale.
Il corso, gratuito e rivolto agli studenti del Dams di Lecce, rientra nel quadro delle attività di Taotor, progetto triennale promosso dalla compagnia Astràgali Teatro, cofinanziato dalla Regione Puglia.