Legge Zan, dopo Elodie e Fedez anche Levante contro Pillon
Anche Levante ha manifestato su Twitter la propria indignazione nei confronti della posizione del senatore sulla legge contro l’omotransfobia
Levante, foto di Marta Bevacqua, fonte: Instagram
Il senatore della Lega Simone Pillon è finito nuovamente nel mirino del mondo musicale. Il motivo, come è noto, è il blocco della Lega al Ddl Zan, disegno di legge che punisce tutti gli atti omofobi, prefiggendosi di contrastare violenza e discriminazioni e di far passare l’omofobia come reato penale. L’ostruzione del centrodestra – con il Carroccio in prima linea – ha precluso la discussione alla camera della legge dopo l’ok della Camera. A questo si aggiungono le dichiarazioni pubbliche di Pillon, riprese duramente prima da Elodie, poi da Fedez. Ma ieri è arrivata anche la replica di Levante via Twitter, per sottolineare l’urgenza di una azione concreta contro l’omotransfobia come la legge Zan, che il senatore Pillon non ritiene una priorità.
Da Elodie a Levante su Pillon e la legge Zan
«Simone Pillon, non è mai tardi per iniziare un percorso di terapia che la aiuti a comprendere l’importanza dell’altro, il diritto dell’altro a essere chi vuole(liberamente) e il dovere di uno stato a tutelarne la libertà», ha twittato l’artista siciliana. Sempre ieri, l’esponente della Lega ha voluto rispondere ad Elodie, che aveva definito «indegni» i fautori del blocco al disegno di legge. «Cara Elodie, chiedere rispetto è giusto, e secondo noi le leggi in vigore già lo garantiscono. Sarebbe anche utile dare il buon esempio. Dire che qualcuno è “indegno” non è un complimento. Chi vuole rispetto offra rispetto. Parliamone. Quando e dove vuoi. Buona vita», ha twittato ieri.
Oltre ad Elodie e Levante, chi ha voluto dedicare più di un tweet alla posizione del senatore è Fedez, che ieri ha condiviso in una serie di Instagram Stories il proprio pensiero, rivolgendosi direttamente a Pillon: «Io ho un figlio di tre anni che gioca con le bambole. Questa cosa non desta alcun tipo di turbamento in me, e non desterebbe alcun tipo di turbamento in me nemmeno su un giorno dovesse avvertire l’esigenza di truccarsi, di mettersi il rossetto, di mettersi lo smalto o una gonna, perché mio figlio ha il diritto di esprimersi come meglio crede», ha commentato Fedez.