Macklemore, il “f-ck America”, l’espulsione dal Neon City Festival e il post di “scuse”
Il rapper, dopo essere stato cacciato dall’evento di Las Vegas, per le parole pronunciate sul palco di Seattle, ha spiegato tutto con un post su Instagram
Foto di Paras Griffin/Getty Images
Lo scorso fine settimana, durante il Palestine Will Live Forever Festival di Seattle, Macklemore ha guidato dal palco il coro “f- America” mentre eseguiva il nuovo singolo Hind’s Hall 2. Il brano era il seguito dell’omonima canzone di maggio i cui proventi sono devoluti all’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e le Parole (UNRWA) che fornisce assistenza ai rifugiati palestinesi. Dopo l’accaduto, il rapper è stato escluso dalla scaletta del Neon City Festival di Las Vegas. Ieri sera Macklemore ha pubblicato su Instagram un lungo post in cui ha spiegato le proprie ragioni.
Il post di Macklemore
«I miei pensieri e i miei sentimenti non sono sempre espressi in modo perfetto o educato. A volte sbaglio e mi lascio prendere dal momento. Sabato sera è stata una di quelle volte» esordisce l’artista nel messaggio. «Purtroppo, l’evento storico nella mia città natale che ha riunito migliaia di persone per raccogliere consapevolezza e fondi per il popolo palestinese è stato oscurato da due parole”, ha continuato, sottolineando di non essere stato ‘bene’ nei mesi successivi allo scoppio della guerra tra Israele e Hamas. «Sono rimasto incredulo per il modo in cui il nostro Governo si sta comportnado in questo momento storico. Non credo di essere solo» ha scritto il rapper.
«E alcuni giorni mi sveglio, vedo un altro paio di miliardi di dollari dati a Israele, o un altro accampamento di rifugiati distrutto, o un padre che tiene un arto del suo bambino martirizzato, o un altro discorso di un politico che giustifica il diritto di Israele di ‘difendersi’ mentre nega ai palestinesi il diritto di esistere, e mi dico…. ‘F- America’. Non credo di essere il solo». continua il messaggio.
Macklemore, ripetendo alla fine di ogni slide “I don’t thnk I’m alone”, ha concluso la sua dichiarazione ribadendo il proprio sostegno alla causa palestinese: «Sono già scivolato davanti al mondo. Sono sicuro che lo farò di nuovo. Ma non metteranno a tacere la mia voce e non chiuderanno il mio cuore. Ho perso appoggi, ho perso spettacoli, ho perso legami commerciali. Sono ancora qui, incrollabile nel mio sostegno a una Palestina libera. Ho troppo a cuore l’umanità e questa terra per tornare indietro. Il mio intento è sempre quello di perseguire la pace, l’amore, l’uguaglianza e la liberazione per tutti. E questo non è radicale, è umano. Non credo di essere solo».
