Morto Taylor Hawkins: il batterista dei Foo Fighters aveva 50 anni
L’annuncio è arrivato in nottata dalle pagine social della band, che si trovava a Bogotá, dove ieri sera avrebbe dovuto esibirsi dal vivo
Taylor Hawkins, batterista di lungo corso dei Foo Fighters, è morto. La drammatica notizia è stata data in nottata dalla band stessa sulle proprie pagine social, senza specificare le cause del decesso. Hawkins aveva appena 50 anni.
“La famiglia Foo Fighters è devastata dalla tragica e prematura scomparsa del nostro amato Taylor Hawkins”, si legge nel post. “Il suo spirito musicale e la sua risata contagiosa vivranno con tutti noi per sempre”.
I Foo Fighters avrebbero dovuto esibirsi ieri sera (venerdì 25 marzo) a Bogotá, in Colombia, per il festival Estéreo Picnic, evento rock considerato fra i più grandi del Sud America. Secondo la cronaca locale, il batterista è stato trovato senza vita nella sua stanza di albergo a Bogotá. La band avrebbe già cancellato le rimanenti date del tour sudamericano.
“La causa della morte non è ancora accertata”, riferisce una dichiarazione della polizia di Bogotá riportata da El Tiempo e altre testate. “Secondo persone vicine alla situazione, potrebbe essere associata all’utilizzo di sostanze stupefacenti”.
Benché suonasse nella stessa band di Dave Grohl, uno dei batteristi più celebri della storia del rock, Hawkins nel tempo era diventato un membro dei Foo Fighters molto amato dal pubblico. Porta anche la sua firma la potenza di hit della band come Everlong (1997), All My Life (2002) o The Pretender (2007). Dopo il frontman, era anche la figura più in vista della band, con il suo look da West Coast e l’attitudine senza fronzoli.
Hawkins entrò nei Foo Fighters nel 1997, dopo aver suonato con Alanis Morissette nel tour “Can’t Not” in supporto all’album Jagged Little Pill. Il precedente batterista dei FF, William Goldsmith, uscì dalla band per un battibecco col producer di allora, Gil Norton. Così Hawkins colse l’opportunità di unirsi al gruppo. Il suo primo album con i Foo Fighters fu il fortunato The Colour and the Shape, con un successo multiplatino che consolidò il suo ruolo nella band.
Sarebbe rimasto il metronomo della band per i successivi 25 anni, suonando talvolta anche chitarra e pianoforte nelle registrazioni in studio. Ha anche cantato in alcuni brani: soprattutto B-side e cover, ma anche su Cold Day in the Sun nell’album In Your Honor del 2005. Nel 2006 formò il side-project Taylor Hawkins and the Coattail Riders, dove fece da batterista e frontman. La band pubblicò tre album pieni di guest star. Inoltre insieme a Dave Navarro e Chris Chaney (chitarrista e bassista dei Jane’s Addiction) formò il super-trio NHC, che ha pubblicato un paio di singoli nel 2021 e l’EP Intakes & Outtakes all’inizio di quest’anno.
I Foo Fighters hanno pubblicato l’anno scorso l’album Medicine at Midnight, che ha debuttato alla terza posizione della Billboard 200 e ha visto tre brani alla #1 della classifica Rock & Alternative Airplay: Shame Shame, Waiting on a War, Making a Fire. Sempre nel 2021 la band è stata introdotta nella Rock and Roll Hall of Fame e ha ricevuto il premio Global Icon agli MTV Video Music Awards.
La band è stata in nomination due volte ai Grammy come Best rock album e Best rock performance e avrebbe dovuto esibirsi alla cerimonia di quest’anno il 3 aprile.
“I nostri cuori sono rivolti alla moglie, ai figli e alla famiglia”, continua la dichiarazione della band sui social. “Chiediamo che la loro privacy sia trattata col massimo rispetto in questo momento così difficile”. Qui sotto, il post completo.
— Foo Fighters (@foofighters) March 26, 2022