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Nek: «Puntare il dito? È più costruttivo perdonare»

Nek pubblica domani Il Mio Gioco Preferito – Parte Seconda e sempre domani, venerdì 29 maggio, sarà protagonista di Billboard Calling For The Music

Autore Giovanni Ferrari
  • Il28 Maggio 2020
Nek: «Puntare il dito? È più costruttivo perdonare»

Nek. Credit: SbATCH

Organizzare un’uscita discografica durante un lockdown non dev’essere semplice. Come non dev’essere facile far sentire al proprio pubblico la vicinanza totale alla quale si era abituati, proprio ora che l’altro rischia di essere guardato come un potenziale untore. Un pericolo per la propria incolumità. Un ostacolo ad un’uscita senza troppe ferite da questo periodo strano e ingiusto. Ma Nek ha deciso di chiudere un cerchio, iniziato ormai un anno fa. Esce domani, venerdì 29 maggio, il suo album di inediti Il Mio Gioco Preferito – Parte Seconda (distribuzione Warner Music Italy).

Sempre domani, venerdì 29 maggio, alle 15, Nek sarà protagonista su Instagram di Billboard Calling For The Music con il nostro Stefano Fisico. Ci sarà la possibilità di partecipare ad un meet&greet con lui in futuro: postando sul proprio profilo lo screenshot della diretta con Nek, scrivendo  #ForTheMusic e taggando @billboarditalia e @motorolaita (oppure scaricando l’app di Billboard Italia e sottoscrivendo l’abbonamento al magazine: il ricavato sarà devoluto a favore dei lavoratori del settore musicale per tutta la durata dell’attività grazie a Music Innovation Hub).

In una conferenza stampa su Zoom, Filippo Neviani ci ha raccontato come è arrivato a questa decisione, senza dubbio coraggiosa: «L’esigenza è quella di sempre: condividere e non tenere per me certe sensazioni ed emozioni. Soprattutto in un momento come questo». E ha continuato: «Questa quarantena mi ha aperto una via di ispirazione molto bella che sto ancora percorrendo. Ho pronte nuove canzoni per nuovi progetti e ho messo insieme le cose che avevo scritto prima del lockdown: quando ero in tour o addirittura quando stavo lavorando alla prima parte di questo disco».

Ma all’interno del progetto sono presenti anche brani nati proprio all’inizio della quarantena forzata a cui ognuno di noi ha deciso di rispondere come meglio credeva: «Ci sono canzoni che rappresentano di più questi mesi in isolamento. Nella prima parte, poi, c’erano molti strumenti. Era forse più pomposa. In questo nuovo progetto, invece, c’è un avvicinamento agli anni Ottanta e un “ridimensionamento” delle tracce. C’è un togliere piuttosto che un aggiungere».

Nek passa così dall’essere «un cantastorie» a «una persona che semplicemente ti racconta cosa ho vissuto». Ma il risultato non è un disco terminato durante il lockdown che parla del lockdown e delle sue difficoltà. Si tratta di un progetto che riesce a spaziare tra le varie sfaccettature di Filippo (o comunque di persone a lui vicine): dal bisogno di sentirsi accettati alla stanchezza di dover sopportare la supponenza di chi crede di avere sempre ragione. Ma pure la necessità di avere punti fermi e, sì, anche la riflessione sulla pausa. Sul silenzio. Sul momento in cui ognuno di noi si è trovato a ragionare, solo di fronte alle sue cose e ai suoi progetti.

Il momento che abbiamo vissuto ci ha segnato. È inevitabile. «Un mio caro amico psicologo mi ha raccontato che c’è ora in molte persone un tentativo di rimozione di ciò che è successo. Mi ha detto che tanti entreranno in analisi. Soprattutto chi ha vissuto il lockdown in solitudine. Ora diventano però bellissime le cose che fino a poco tempo fa erano scontate. Ne parlo in un brano del disco, E sarà bellissimo».

Tra le canzoni del disco, infatti, ci sono nascosti alcuni significati profondi. In Allora sì, ad esempio, «si vogliono esaltare i momenti che sembrano persi per sempre. È un elogio alla vita. Un brindare alle occasioni perse». Il brano che ha anticipato l’uscita del disco è invece Perdonare: «Di fronte a tutto quello che è successo in questi mesi, è facile giudicare. Ma io chi sono per farlo? È costruttivo puntare il dito? No, è sicuramente più costruttivo perdonare», ha spiegato Nek. «Certamente molti hanno responsabilità, ma questa è una situazione così surreale che me la sarei immaginata in un film hollywoodiano, come The Day After Tomorrow. Mi ricordo che quando l’ho visto al cinema, ero uscito con l’ansia».

Ma nella tracklist c’è anche Ssshh!!!, una critica a chi sa sempre tutto di ogni argomento: «In questo periodo tutti siamo stati più virologi, più scienziati, … C’è sempre qualcuno che sa più di te e che vuole avere ragione. E magari vuole importela, alzando la voce. Questo è un tipo di arroganza che non va da nessuna parte». E anche Imperfetta Così, nata perché «pensavo ad alcune amiche di Patrizia (la moglie, ndr) che non si sentono adeguate. Ci sono persone che trovano esagerata la loro imperfezione e a volte subiscono questa cosa come se fosse un danno», ha spiegato Nek. «Ma nell’imperfezione si manifesta la grandezza di Dio. La macchina umana è perfetta nella sua imperfezione. È la bellezza di essere vari».

Durante la conferenza Nek trova il tempo per dire la sua sul contesto del mondo della musica dal vivo, in queste settimane così incerte: «Sono in osservazione come tutti gli altri miei colleghi. Stiamo cercando il modo migliore per organizzarci. Manca ancora una cura a questa bestia maledetta che vincola la nostra libertà. Stiamo navigando a vista. Si parla di drive in, di concerti a domicilio, di live con massimo 1000 persone. Siamo tutti in modalità “osservazione”», ha confessato l’artista.

Però di un live di Nek possiamo già parlare. Infatti, per presentare questo nuovo progetto, l’artista si è esibito in Piazzale della Rosa nella sua Sassuolo. Questo speciale concerto (senza pubblico, chiaramente) sarà trasmesso in anteprima domani in radiovisione e in streaming su RTL 102.5. dalle 21.00. A seguire, il live sarà disponibile su YouTube.

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