Per il tribunale le NewJeans non possono svolgere attività indipendenti
La Corte di Seoul ha accettato la richiesta di ingiunzione di ADOR. La girl band, che si è ribattezzata NJZ, non potrà pubblicare musica finché non verrà stabilita la legittimità dell’interruzione del loro contratto con l’etichetta di HYBE

Foto di The Chosunilbo JNS/Imazins/Getty Images
La telenovela giudiziaria tra le NewJeans e la loro (ex) etichetta ADOR si arricchisce di un nuovo capitolo. La 50esima divisione civile del tribunale del distretto centrale di Seoul ha approvato la richiesta di ingiunzione presentata dalla casa discografica del colosso HYBE contro le cinque componenti della band K-pop, chiedendo di vietare le attività indipendenti del gruppo. La richiesta era stata inoltrata lo scorso gennaio, a seguito dell’ormai celeberrima conferenza stampa nella quale le cinque componenti avevano di fatto dichiarato concluso il loro rapporto con la casa discografica, ma soprattutto dopo l’apertura del loro nuovo profilo social e del cambio di nome in NJZ.
L’ingiunzione di ADOR chiedeva di vietare al gruppo qualsiasi attività musicale e di intrattenimento. Tra queste erano compresi anche gli eventi dal vivo al di fuori del loro controllo. «Svolgere attività indipendenti con un nuovo nome prima che il tribunale prenda una decisione ufficiale sul loro caso costituisce una grave violazione del contratto» recitava il documento. Questa posizione è stata approvata proprio oggi dalla Corte. Il fatto ha generato delle speculazioni sull’imminente impegno che le NewJeans hanno in programma il prossimo 23 marzo al ComplexCon di Hong Kong. Secondo quanto stabilito dal tribunale, non potrebbero esibirsi.
Tuttavia, sembrerebbe che la stessa ADOR sarebbe disposta a supportare la band, inviando del personale a supporto del gruppo. Unica condizione è che Minji, Hanni, Danielle, Haerin, and Hyein, si esibiscano con il nome NewJeans e che ciò venga anche segnalato nel cartellone dell’evento.
La risposta delle NewJeans
Le NewJeans hanno pubblicato un messaggio di risposta in merito alla decisione presa dalla Corte di Seoul affermando di volerla impugnare. «Solleveremo ulteriori questioni legali e presenteremo ulteriori prove a sostegno. Fino al momento della rescissione dei contratti di esclusiva, abbiamo adempiuto diligentemente ai nostri obblighi senza commettere alcun illecito. Al contrario, ADOR e HYBE, dietro le quinte, hanno continuato a trattarci in modo ingiusto e iniquo, distruggendo alla fine il rapporto di fiducia. È solo questione di tempo prima che la verità diventi chiara» si legge nel comunicato.
«Riteniamo che la decisione non abbia tenuto pienamente conto della totale rottura della fiducia dei soci nei confronti di ADOR. […] A prescindere da qualsiasi questione finanziaria, non possiamo più rimanere con una dirigenza che ha mancato di rispetto alla nostra identità e ha minato i nostri risultati. Il motivo per cui stiamo portando avanti questa azione legale è la tutela della nostra dignità e dei nostri diritti» proseguono le cinque artiste, affermando la loro volontà di esibirsi al ComplexCon.
L’udienza relativa al processo sulla legittimità dell’interruzione del contratto tra le NewJeans (NJZ) e ADOR è prevista per il prossimo 3 aprile.