Perché “Sanremo è Sanremo”: alle origini del Festival della Canzone Italiana
Nel 1951 la primissima edizione della kermesse vide in gara solo tre interpreti che eseguirono venti brani scelti da una commissione
Sin dalle origini, tra alti e bassi, passando attraverso edizioni memorabili e altre finite più o meno nel dimenticatoio, il Festival di Sanremo ha guadagnato un posto d’elezione nell’immaginario popolare e collettivo italiano. L’appuntamento con la kermesse canora (che nel tempo si è trasformata in un format ibrido nel quale la musica e l’intrattenimento si bilanciano a vicenda) è divenuto ormai il preludio televisivo all’avvento della primavera, e non potrebbe essere altrimenti, considerando come l’evento si svolga da oltre settant’anni nella “Città dei Fiori”.
Non tutti sanno, però, che per un quarto di secolo il Festival si svolgeva presso il prestigioso Casinò di Sanremo, un tempo sala da gioco e cafè chantant e cornice di serate di gala. Questa è solo una delle tante curiosità che riguardano le origini del Festival di Sanremo: di seguito ne ripercorriamo le tappe principali.
Le origini del Festival della Canzone Italiana
Nel 1945 il sanremese Amilcare Rambaldi (ragioniere ed ex partigiano) riceve l’incarico di rilanciare il Casinò di Sanremo. Tra le proposte presentate figura anche quella di una gara canora, che però viene inizialmente scartata. La sala da gioco, che ospiterà il Festival fino a metà degli anni ‘70, era chiusa dal 20 giugno 1940 a causa della guerra.
A seguito di un bando di gara, il Casinò riapre i battenti il 31 dicembre 1945 “con un galà a cui parteciparono personalità di livello internazionale”, come si legge sul sito ufficiale. Meno di tre anni dopo, il Casinò viene però commissariato. Ad aggiudicarsi poi l’appalto per la gestione è Pier Busseti, che dirige la casa da gioco fino al 1952, contribuendo alla nascita del Festival della Canzone Italiana.
Per lo spettatore moderno, il Festival è un evento prettamente televisivo, spesso una trasmissione-fiume, specie nella serata conclusiva, quando la premiazione dei vincitori avviene a notte inoltrata. In origine, però, la musica era ben diversa, in tutti i sensi: la primissima edizione della kermesse canora più famosa d’Italia vide in gara solo tre interpreti (Nilla Pizzi, Achille Togliani e il duo formato dalle gemelle Fasano), che eseguirono venti brani scelti da una commissione.
Era il 1951, non c’era la TV e la radio trasmise le performance degli artisti in gara. Il pubblico dal vivo? Comodamente seduto ai tavoli, con tanto di servizio offerto dai camerieri del casinò. Alle origini, alla conduzione c’era Nunzio Filogamo che, il 29 gennaio 1951, apre così la prima edizione del Festival: “Signore e signori, benvenuti al Casinò di Sanremo per un’eccezionale serata organizzata dalla Rai, una serata della canzone con l’orchestra di Cinico Angelini”.
L’arrivo della TV e l’approdo all’Ariston
Il successo di ascolti registrato dalla prima edizione fa gola ad autori ed editori che, come spiega il sito raicultura.it, “fanno a gara per riuscire ad essere ammessi alla manifestazione. Rispetto alla prima edizione, giungono alla commissione esaminatrice 140 canzoni in più, per un totale di 380 brani”.
L’anno seguente vede l’introduzione di una seconda orchestra e gli artisti devono sostenere una doppia esibizione. Intanto il Festival si avvicina a grandi passi al tubo catodico: l’edizione del 1954 è la prima trasmessa in televisione, seppure in differita.
L’anno seguente, Claudio Villa vince con Buongiorno Tristezza ed è costretto da una faringite a cantare in playback. Questo stratagemma prenderà piede nel decennio successivo, fino a diventare prassi quasi obbligatoria: persino i Queen, ospiti dell’edizione del 1984, dovettero cantare in playback. Nel frattempo, iniziano i lavori di ristrutturazione al Casinò di Sanremo: dal 1977 il Festival si sposta in pianta stabile presso il Teatro Ariston in Via Matteotti.
Le strade dei due simboli della Città dei Fiori si separano in via definitiva ma il filo rosso che lega la gara canora al mondo dei casinò non si è mai spezzato del tutto: le moderne piattaforme di i-gaming, infatti, spesso “quotano” i cantanti in gara. Tra queste vi sono anche alcuni dei migliori casinò PayPal, recensiti dal portale Calcio&Finanza, tramite i quali i telespettatori possono sfidare la sorte cercando di pronosticare l’artista vincente.