Addio Paolo Carù, il ricordo di Guido Giazzi

Caro Paolo
La notizia della tua morte ci ha colto impreparati. Ci eravamo sentiti da poco per discutere la chiusura del numero di luglio / agosto del Buscadero ed ora …ed ora non ci sei più.

Per più di 40 anni abbiamo condiviso opinioni e commenti sulle novità discografiche, per anni siamo stati insieme ai concerti o al cinema, altra tua grande passione oltre la musica. Per decenni abbiamo commentato i dischi di Van Morrison, di Bob Dylan e di altri importanti o sconosciuti artisti di cui abbiamo raccontato sulle pagine della rivista le nostre impressioni. Non avevi un carattere facile, ma io mi sono sempre trovato molto bene con te. In linea con la rivista non ci interessavano il glamour o gli effetti speciali, ma valutavamo l’importanza degli artisti secondo le capacità, il talento e il cuore che mettevano nelle loro incisioni e nei loro concerti.

Come Buscadero fino ad oggi per più di 40 anni siamo usciti puntualmente nelle edicole italiane – almeno nelle poche che sono rimaste – e questo è un piccolo miracolo. Per molti, come testimonia l’annuale Buscadero Day, la rivista era un incontro tra amici appassionati di musica. Con te potevo parlare di John Ford, di Elvis Costello, di Gianni Rivera. Paolo, la tua conoscenza era sempre profonda come hai dimostrato negli anni imponendo il negozio Carù Dischi tra i miglior record shop europei.

Non dovevi andartene così, senza avvertirci, senza un preavviso. Avevo molte cose da dirti e, come spesso accade, non ho mai avuto il coraggio di dirle.

Anche se ci si vedeva poco – io a Milano, tu a Gallarate – sapevo che tra noi c’era una profonda amicizia ed una grande stima. Ti ho voluto bene Paolo e sono contento del percorso che abbiamo fatto insieme. Mi dispiace solo che tu te ne sia andato così ma… basterà il suono di una canzone, tu e Anna rimarrete sempre nei nostri cuori.

Buon viaggio Paolo.

Guido Giazzi