Pupo racconta di una presunta chiamata del Quirinale per non farlo vincere a Sanremo nel 2010
Il cantautore, in un’intervista a Repubblica, ha rivelato che il suo brano “Italia amore mio”, cantato con Emanuele Filiberto di Savoia e Luca Canonici, senza le interferenze politiche, sarebbe dovuto arrivare primo
Il Festival di Sanremo del 2010 viene spesso ricordato non solo per la vittoria di Valerio Scanu con Per tutte le volte che…, ma anche per la partecipazione del trio inedito composto da Pupo, Emanuele Filiberto di Savoia e il tenore Luca Canonici. Il loro brano Italia amore mio si piazzò al secondo posto, ma secondo quanto rivelato dal cantautore toscano in un’intervista a Repubblica, avrebbe dovuto vincere: «Il Quirinale ha telefonato ai direttori del Festival».
La sessantesima edizione del Festival di Sanremo, quindi, secondo Pupo avrebbe dovuto avere un altro vincitore. Nell’intervista il cantante ha raccontato cosa sarebbe successo poche ore prima della finale della kermesse. «I vertici Rai hanno ricevuto una telefonata dalla presidenza della Repubblica, temevano lo scandalo di un rappresentante di casa Savoia al primo posto a Sanremo. Avevano capito che avremmo vinto osservando il picco di ascolti record della serata in cui avevamo ospitato Marcello Lippi: quella sera si ruppe la chitarra, ci fu un attimo di impasse e allora Lippi fece un promo della canzone, cosa che non si poteva fare».
Pupo ha rivelato che la produzione pensò addirittura di squalificarlo. «Mi toglierete la vittoria lunedì mattina, ma io stasera vinco il festival e poi ci vediamo in tribunale» fu la risposta del cantautore. A quel punto, sempre secondo, le rivelazioni di quest’ultimo, si sarebbe arrivati a un accordo col Quirinale: il secondo posto.
Pupo, Sanremo e la storia di Italia amore mio
Italia amore mio, nel bene e nel male, è diventata una canzone iconica della storia del Festival di Sanremo. Da un lato per la presenza di Emanuele Filiberto di Savoia, motivo per cui il Quirinale ne avrebbe ostacolato la vittoria, dall’altro per le qualità del brano stesso. C’è chi addirittura lo ha definito il più brutto del secolo. Di certo un giudizio esagerato.
«Quel giorno ho goduto anche perché avevo previsto che la nostra canzone sarebbe stata eliminata la prima sera, ma poi sarebbe stata ripescata e infine avrebbe vinto il Festival» rivela Pupo. «Era un progetto nato a tavolino. Ma da lì a dire che era la canzone più brutta del secolo ce ne corre. Vuol dire un attacco contro il principe, non solo contro di me. Quando la canto per gli italiani nel mondo, si commuovono. E poi, a dirla tutta, la canzone non solo è arrivata seconda ma aveva vinto il festival, sono io ad aver accettato il secondo posto».
Pupo sarà protagonista di un tour nell’est Europa, tra Russia, Lituania e Kazhakistan. Da segnalare l’appuntamento del prossimo 27 gennaio al Cremlino con Pupo and Friends.