Sanremo: si allentano le tensioni, Rai e Comune verso l’accordo
Secondo quanto riportato dal Messaggero, l’amministrazione della città ligure avrebbe rinunciato a richieste come la titolarità del marchio e l’1% degli introiti pubblicitari

Dopo settimane di tensione e incertezza sul futuro del Festival, sembra avvicinarsi un accordo fra la Rai e il Comune di Sanremo. L’ipotesi di un trasferimento della kermesse in un’altra città – negli ultimi mesi si erano circolati i nomi di Roma, Napoli, Torino e Rimini – aveva alimentato incertezza e polemiche. Ora, però, l’amministrazione comunale di Sanremo avrebbe iniziato a rivedere le proprie posizioni, aprendo a concessioni finora sempre negate. Tra queste, secondo indiscrezioni riportate dal Messaggero, la presa in carico dei costi di ospitalità per artisti e tecnici, compresi pernottamenti e pasti, spese fino ad oggi coperte interamente dalla Rai.
Il nodo dello scontro
Il principale motivo della discordia pare che fosse la richiesta da parte del Comune della titolarità del marchio “Sanremo” e di una quota dell’1% sugli introiti pubblicitari (nel 2025 Rai Pubblicità ha raccolto 65,2 milioni di euro), proposte che la dirigenza Rai aveva liquidato come irricevibili. L’azienda aveva così messo sul tavolo l’ipotesi di portare la kermesse altrove a partire dal 2027. L’idea aveva trovato subito città pronte a subentrare: Roma, con l’Auditorium Parco della Musica già individuato, ma anche altri centri pronti a valutare piani di accoglienza.
Il rischio di perdere la manifestazione ha spinto il sindaco Alessandro Mager e l’assessore al Turismo Alessandro Sindoni a volare nella Capitale per incontrare l’amministratore delegato Rai, Giampaolo Rossi. L’incontro, definito “positivo” da entrambi, ha riaperto spiragli di intesa.
Un nuovo equilibrio
Non c’è ancora un documento firmato, ma il clima sembra meno teso. Viale Mazzini ha chiarito che la sopravvivenza del Festival a Sanremo richiederà un impegno economico diretto della città ospitante: non più solo benefici d’immagine e turismo, ma anche compartecipazione alle spese, in particolare quelle legate all’accoglienza, giudicata troppo onerosa e talvolta inadeguata. Sullo sfondo, anche le pressioni dell’industria discografica, interessata a un’organizzazione più efficiente.
Dopo mesi di braccio di ferro, lo scenario che si delinea è quello di un Festival ancora ancorato alla Riviera ligure, ma con un accordo fra Rai e Comune di Sanremo e un equilibrio di responsabilità molto diverso da quello del passato.