Shiva è libero: revocati gli arresti domiciliari
“Freeee”: così il trapper ha comunicato su Instagram l’esito del concordato in appello che si è tenuto oggi, martedì 18 marzo

Lo ha comunicato dallo stesso Shiva, tramite il suo profilo Instagram con la parola “Freeee”, dove mostrava di essere libero e seguito da un video dove ha ringraziato tutti coloro che gli sono rimasti accanto. Shiva ha annunciato l’esito del concordato in appello che si è tenuto oggi, martedì 18 marzo. La misura cautelare nei suoi confronti è stata modificata: gli arresti domiciliari sono stati revocati e sostituiti con l’obbligo di firma.
Andrea Arrigoni, in arte Shiva, era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Milano a 6 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione per tentato omicidio, porto abusivo d’armi e ricettazione. La sentenza riguarda la sparatoria avvenuta l’11 luglio 2023 nel cortile del suo studio di registrazione a Settimo Milanese. La vicenda era nata da un’aggressione subita dal 24enne da parte di due membri della crew del trapper rivale Rondo da Sosa. Shiva prima era stato colpito con un pugno e poi aveva recuperato una pistola e sparato mentre i due erano in fuga e ferendoli alle gambe.
Secondo i giudici, il cantante non avrebbe agito per legittima difesa, poiché al momento degli spari l’aggressione era già terminata. Per questo è stato arrestato e detenuto in carcere fino al 21 febbraio 2024, quando gli erano stati concessi i domiciliari. I suoi legali, Marco Campora e Daniele Barelli, hanno espresso fiducia nella possibilità di dimostrare che Shiva si fosse innocente e che si era semplicemente difeso.
Nell’udienza del 18 marzo, il tribunale ha deciso di alleggerire ulteriormente la misura cautelare: Shiva dovrà presentarsi due volte a settimana alla polizia giudiziaria. Tuttavia Shiva potrà considerarsi definitivamente libero solo quando la sentenza diventerà irrevocabile. Il tempo di pena restante sarà scontato con l’affidamento in prova.
Cosa ha dichiarato Shiva prima di essere liberato
Nel processo, Shiva aveva sostenuto di essersi difeso da un’aggressione. Secondo il trapper, era frutto di rivalità e invidia nel mondo musicale e che per questo meritava di essere libero. Tuttavia, per i giudici, il suo gesto non rientrava nei limiti della legittima difesa.
Inizialmente la procura ha chiesto una condanna a 7 anni di carcere. Successivamente il tribunale ha emesso una sentenza di 6 anni, 6 mesi e 20 giorni. Ora, con la modifica della misura cautelare, Shiva dovrà rispettare l’obbligo di firma in attesa della conclusione definitiva del processo.